• User Newbie

    Forse nn sono riuscita a spiegarmi ....è una questione prettamente giuridica, l'Amministratore nn centra nulla è il Giudice che ha deliberato una cifra più bassa!!
    A questo punto il problema è se diventa mio obbligo pagare la parte mancante (annualità precedente) oppure non pagare in base ad un "qualcosa" (sentenza, articolo del codice civile o quant'altro) cioè devo avere un qualcosa per controbattere alla richiesta del legale del condominio che sostiene il mio obbligo derivante dall'Art. 63.


  • Super User

    Quando il giudice non riconosce un credito, il credito è inesistente, l'amministratore tuttavia cercherà di prendere i soldi che reputa opportuni, come preferisce.


  • User Newbie

    quindi secondo il tuo parere se il Giudice avesse "ipoteticamente sbagliato" toccherebbe a me saldare il debito x l'annualità precedente?
    ..oppure che strada si potrebbe percorrere??


  • Super User

    Sarei curioso di vedere chi legale va in tribunale a dire al giudice che ha sbagliato.

    Probabile che sia l'amministratore ad avere aggiunto spese extra, ed il giudice le abbia defalcate.


  • User Newbie

    A questo punto forse la cosa da fare sarebbe quella di leggere magari le motivazioni (ammesso vi siano) ma mi pare di capire che qualsiasi cosa sia stata, a me toccherà pagare l'annualità precedente :-((
    ...o sbaglio??


  • Il buon Lokken ti sta dicendo esattamente il contrario ... ed io concordo con lui.
    Se li vuole faccia causa ... e come detto sopra voglio proprio vederlo un legale che la imposti su di un errore di valutazione di un giudice ...


  • Super User

    Criceto mi capisce LOL.

    Il fatto è che il credito è quantificabile soltanto da un pubblico ufficiale, nel caso specifico:

    L'amministratore avrà fatto ingiunzione di pagamento;
    Il debitore non si oppone o perde in giudizio; (viene quindi quantificato il debito)
    Viene fatta la visura sulle proprietà, non viene trovato altro che la casa;
    Si precetta;
    Si mette all'asta la proprietà;
    Viene liquidato il debito e l'eventuale credito residuo va al debitore che ora non è più debitore.

    L'amministratore è carico di risentimento per i soldi che mancano dalla sua parcella.**** Il debitore ha saldato il debito****, quindi va dal nuovo proprietario e chiede la sua parcella "EXTRA" che **il giudice NON ha convalidato.
    **
    Se paghi finisce lì, per ora. Altrimenti qui scatta l'estorsione aggravata:

    L'avvocato, se lo trova, chiede ingiunzione al nuovo proprietario,** il giudice si è già espresso** ----> probabile al 50% che venga rigettata;
    Se il giudice va a fiducia, emette decreto;
    opposizione/ querela;
    L'amministratore non può motivare il credito, anzi ha sentenza avversa del tribunale.
    Perde opposizione seduta stante, almeno 8 anni di condanna per l'estorsione con l'induzione in errore + la truffa giudiziaria. (sempre ammesso che non dichiari il falso omettendo la sentenza del TRIBUNALE) A fine causa non potrà più esercitare la professione.


  • User Newbie

    Ok è chiara la tua spiegazione, nelle prossime settimane chiederò al legale che ha promosso la vendita x il Condominio quali sono le motivazioni di tale decisione.
    Ma facciamo l'ipotesi che la motivazione addotta sia quella che mi ha prospettato l'Amministratore e cioè che il Giudice visto l'Articolo 63 che impone l'obbligo al nuovo proprietario di pagare l'annualità in corso e quella precedente il Giudice ha ritenuto giusto liquidare i debiti dell'esecutato calcolati sino al penultimo anno in quanto per legge l'Amministratore potrà poi richiedere la restante parte alla nuova proprietà!
    In questo caso in che modo potrei giustificare le mie ragioni??


  • Super User

    Qui si ragiona in modo contorto!

    Il giudice decide poco o niente, applica la legge (a modo suo, fino in cassazione dove diventa orientamento).
    Il debitore viene "inquisito" e si specifica il debito.
    Non si può iscrivere un debito parziale! Il debito riguarda la totalità.

    Tra le spese da ritenersi a carico di chi compra un immobile si "potrebbe" avere in via assurda ma tuttavia possibile un debito pregresso, dovuto da una vendita giudiziaria avvenuta a distanza di anni.
    Ora non capisco se è questo il caso, bisogna specificare bene la situazione, per questo servono consulenze dettagliate.

    SE e dico se, la casa è rimasta all'asta anni, senza trovare compratore, e le spese condominiali non siano state aggiornate nel debito, fatto imputabile al creditore. Solo in questo caso l'amministratore potrebbe chiedere l'anno corrente, per ammortizzare i costi. Resta il fatto che una volta colmato il debito si diventerebbe creditori nei confronti del vecchio creditore (il condominio) e si potrebbe fare una causa civile per la restituzione delle cifre avanzate.

    Quindi non capisco proprio questo amministratore che tipo di spese voglia. Bisogna indicare con esattezza l'origine del credito, che al momento non è stato accertato.


  • User Newbie

    -Tra le spese da ritenersi a carico di chi compra un immobile si "potrebbe" avere in via assurda ma tuttavia possibile un debito pregresso, dovuto da una vendita giudiziaria avvenuta a distanza di anni-
    ESATTO il caso è questo ..scusami ma l'avevo dato x scontato.

    Anch'io infatti pensavo che fosse un problema di quantificazione delle spese non aggiornate sino alla data della vendita, però l'Amministratore mi ha detto più volte che lui aveva quantificato una determinata cifra ed il Giudice gliene ha accordata una inferiore ...appena riesco mi documento direttamente col legale e ti faccio sapere cosa mi dice
    grazie davvero per la gentile collaborazione!