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artigiano o libero professionista e vecchio regime dei minimi
Ciao a tutti
Scrivo in questo forum sperando di trovare risposta ai miei dubbi. Avevo intenzione di aprire partita iva come fotoritoccatore , ma non riesco a capire se sarei un libero professionista o un artigiano e che codice dovrei inserire; avevo pensato di aprire partita iva come fotografo (tra l'altro sto perfezionandomi in questo campo quindi fra circa un anno credo che potrei affiancarla al fotoritocco), ma anche qui ho sentito pareri discordanti: alcuni commercialisti mi hanno detto che il fotografo è un artigiano, altri che è un libero professionista e sinceramente non ci sto capendo più nulla:? Qual è il vostro parere?
Avevo pensato di aprire partita iva tra qualche mese dopo avere creato un sito, affittato un ufficio adatto ecc, ma questa novità del nuovo regime dei minimi mi ha fatto entrare nel panico; in quanto tempo si può aprire partita iva? Inoltre se aprissi partita iva entro dicembre e sicuramente non riuscirò a fatturare niente almeno fino a marzo /aprile, sarebbe un problema a livello fiscale? C'è il rischio, non fatturando nulla per mesi di passare in automatico al nuovo regime dei minimi?
Grazie
Marco
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L'attività di fotografo è un'attività di impresa iscrivibile al registro imprese, quindi come artigiano e non libero professionista.
La partita IVA si apre in pochi minuti, ma lei deve anche iscriversi alla CCIAA, all'INPS e comunicare al SUAP del comune competente l'avvio dell'attività.
Il tutto viene svolto tramite la pratica ComUnica.
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e aggiungerei che
-se apri entro il 2014 rientri nel attuale regime dei minimi (che potrai sfruttare per almeno i prossimi 4 anni), pro: tassazione forfettaria 5% sul reale reddito dichiarato
contro: minimo INPS annuale da pagare indipendentemente dal fatturato (3500 euro circa) chiaramente se apri a dicembre paghi solo la quota INPS di dicembre (che parte dal 1 di dicembre indipendentemente da quando apri p iva). Paghi la quota per intero della camera di commercio per l'anno 2014 (100 euro circa)Se aprissi come libero professionista nel 2014 (non credo sarà il tuo caso) avrai il vantaggio di aderire al corrente regime dei minimi e se non avrai reddito non paghi niente (mettiamo 50 euro per l'apertura della attività se ti affidi a un professionista) perchè l'INPS è a % sul reddito (occhio sono previsti aumenti di quota dal 27,70 circa al 30,70 circa dal 2015...e cosi via...)
-se apri nel 2015 verosimilmente avrai l'unico vantaggio (non da poco) di pagare in % pure i contributi previdenziali INPS (previsti per artigiani e commercianti) cioè non hai il minimo obbligatorio, contro: tassazione 15% ma che in realtà è minore perchè si riduce di un terzo per i primi 3 anni e inoltre si calcola su un imponibile "prefissato" dalla tipologia della attività svolta, esempio fatturi 10.000 ma hai spese reali di 5000 ma alla tua tipologia di attività hanno dato un coefficiente di 80%? Per loro tu hai spese per 2000 e hai reddito 8000 quindi paghi 15% su 8000 (8000 ridotti di un terzo nei primi 3 anni di attività)
Consiglio spassionato: prima di aprire p iva fatti qualche "lavoretto occasionale" e vedi come va e magari trovati un ambiente/laboratorio a casa (garage?)
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Grazie per le risposte.
In realtà attualmente so fare solo il ritocco di foto e non il fotografo, quindi se dovessi aprire partita iva al momento la aprirei come ritoccatore; anche questo si inquadra come artigiano o libero professionista? C'è un codice per un fotoritoccatore?:?
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Può valutare l'ipotesi di aprire attività entro il 31/12/14 nel regime dei minimi con codice attività 74.20.19 (altre attività di riprese fotografiche) o 74.90.99 (altre attività professionali nca) inquadrando il tipo di attività come professionale. In questo modo dovrà iscriversi alla gestione separata dell'Inps (con eventuale pagamento di contributi a percentuale sull'utile dichiarato) e non sarà tenuto all'iscrizione alla camera di commercio e all'inail (con costi praticamente nulli se non dovesse fatturare nulla).
Con l'entrata in vigore del nuovo regime forfettario di tassazione potrà valutare l'ipotesi del cambio del codice attività (con conseguente iscrizione alla camera di commercio, contribuzione fissa inps artigiani, inail, ecc.).
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interessantissima opzione
diciamo l'unico punto dolente è che in caso di cambio non si usufruirebbe della riduzione di un terzo dell'imponibile prevista per le nuove attività