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Come funziona il posizionamento sui motori di ricerca: i criteri che usa Google
Come fa Google a trovare un sito web? Quali meccanismi sono coinvolti nella ricerca? Quali sono i criteri per farsi trovare dagli utenti su Google? A queste e a più domande è necessario rispondere se si intende indicizzare e ottimizzare il proprio sito web su Google, il motore di ricerca più utilizzato al mondo. La mole di traffico dati su Google, infatti, è talmente importante da coinvolgere ormai il 92% delle ricerche con questo strumento.
Affidarsi ad un’**agenzia seo **che si occupa del posizionamento sui motori e che renda visibile su internet il nostro sito web è un fatto. Comprendere come l’agenzia lavori, seguendo precise regole imposte o comunque suggerite da Big G è ben altra cosa. Fare luce su quali sono i meccanismi che si celano dietro un posizionamento ben riuscito o un posizionamento che al contrario non decolla, è importante per agire tecnicamente sul sito stesso che deve essere inteso come un vero e proprio progetto di comunicazione e marketing sul web.
Insem Spa, è un’agenzia web Google Partner e segue con scrupolo i criteri ed i suggerimenti che Big G indica come “Best Practices”, ovvero le buone pratiche per indicizzare un sito web ed ottimizzarlo per i motori di ricerca.
I criteri da considerare sono sostanzialmente tre:
· Qualità del sito
· Navigabilità del sito
· Ricchezza di informazioni targettizzate
Ci sono, inoltre, una serie di sotto fattori altrettanto importanti seppure correlati alle “qualità madri” che un sito web deve avere per funzionare in maniera appropriata sul web.
Quali sono, quindi, per esteso, i criteri per farsi trovare dagli utenti su Google?
Come Google stesso suggerisce, i criteri per farsi trovare dagli utenti su Google sono strettamente connessi al suo funzionamento interno. Ma come funziona la ricerca su Google? In che modo Big G trova le pagine web che corrispondono alla query digitata nel motore di ricerca? Il parallelo che Google offre fa riferimento alla consultazione di un gradissimo libro che abbia un indice molto dettagliato con l’esatta collocazione di ogni contenuto. Il primo passo da fare, però, per essere inserito in questo elenco è quello di essere indicizzati da Google, che non fa altro con i suoi programmi o spider, che controllare l’”indice”.
Lo scopo è quello di determinare la pertinenza dei risultatati con le query di ricerca offrendo agli utenti una risposta attendibile e soddisfacente alle loro richieste.
Si, ma come fa, in concreto, Google a trovare sul web il proprio sito? Basta pubblicarlo?
Quando pubblichiamo un sito web, per quanto bello, navigabile e pieno di contenuti interessanti ed utili possa essere, ha bisogno di esser indicizzato per essere trovato dagli utenti. Google a questo proposito esegue una scansione, finalizzata a rilevare le pagine nuove o aggiornate da aggiungere al suo indice. Per fare questo sono utilizzati un grande numero di computer che hanno il compito di recuperare miliardi di pagine web. Appare ovvio, quindi, che se non ci sono determinati parametri per filtrare le pagine con i relativi contenuti, non è possibile stabilire un ordine nella ricerca anche in corrispondenza delle query digitate dagli utenti, che si possono anche associare ai record di un enorme database.
Il programma che sta alla base di questa scansione si chiama Googlebot e funziona tramite uno specifico algoritmo, noto anche come robot o spider. I criteri con cui funziona l’algoritmo di Google si basano sostanzialmente su un meccanismo che mira a scansionare una data quantità di pagine con una data frequenza, stabilita dal programma. La prima operazione consiste nello scansionare un elenco di url generato da scansioni precedenti ed integrato con le sitemap fornite dai webmaster. Questo significa che il sito web, quando viene pubblicato, deve essere ottimizzato ed inserito nell’indice di Google per facilitarne la scansione e quindi l’indicizzazione. In sostanza significa che bisogna prendere l’url della home page del sito ma anche di tutte le altre pagine, ed inserirle negli strumenti per webmaster, compresa la sitemap del sito. Per fare questo occorre procurarsi un account Gmail e seguire i consigli che Big G stesso offre ai web master.
La scansione di Google funziona con il monitoraggio di tutte le pagine ed i link del sito, che precede con la valutazione di tutti i contenuti e la loro pertinenza con le query di ricerca. Ad essere prese in considerazione sono tutte le informazioni comprese nei tag, le parole chiave, i TITLE. Contenuti dinamici e file multimediali complessi, come determinate animazioni presenti nei siti, non sono facilmente elaborate da Google nel suo processo di scansione.In che termini Google restituisce i risultati della scansione?
I risultati della scansione sono restituiti in base alla pertinenza delle query nell’indice. I fattori considerati per stabilire il livello di pertinenza sono 200 e tra essi il più noto è senza dubbio il Page Rank, ovvero “ la misura dell’importanza di una pagina in base ai link che rimandano alla pagina presenti in altre pagine”.
In pratica il Page rank indica la qualità dei link del nostro sito: i link di tipo spam e contenuti non pertinenti oppure che influenzano in maniera negativa o forzata la ricerca non sono considerati. Lo scopo è quello di migliorare l’esperienza di navigazione dell’utente, selezionando i link più utili e pertinenti. Al contrario, contenuti di bassa qualità rischiano di far scomparire un sito web dai risultati della ricerca.Come ottenere un posizionamento sui motori di ricerca di successo?
Prima di porsi questa domanda bisogna capire se il sito web è stato indicizzato da Google in modo corretto. Seguire le buone pratiche che Big G consiglia può costituire senza dubbio un approccio costruttivo e utile a questo scopo.
I fattori per un posizionamento riuscito sono sostanzialmente 2:
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Qualità del sito web ( contenuti, navigabilità, velocità di caricamento)
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Sito ottimizzato per la Seo ( Search Engine Optimization).
Questo significa che un buon posizionamento del sito web può essere dovuto anche alla corrispondenza di una parola chiave con le ricerche degli utenti. In questo caso gli algoritmi di ricerca di Google ottimizzeranno la query di ricerca dell’utente indirizzandola verso quella data parola chiave, che viene considerata più pertinente per la ricerca stessa e quindi in grado di produrre risultati più soddisfacenti per l’utente ( contribuendo anche a traghettare maggiore traffico al sito). Lo scopo è quello di risparmiare tempo ottimizzando le ricerche e questo accade anche con la visualizzazione delle keyword correlate, dette anche a coda lunga, in sostanza delle frasi o mini frasi in grado di restituire risultati sempre più pertinenti.
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