• User

    Consigli per riorganizzare attività

    Ho un negozio di articoli abbigliamento nel quale saltuariamente veniva a darmi una mano mia moglie.
    Con il tempo è diventato di abbigliamento intimo e praticamente adesso ci lavora soltanto lei.
    Io ho aperto nello stesso comune un piccolo negozio di informatica. Doveva essere il mio studio, ma c'è chi mi viene a chiedere l'accessorio o a far riparare il PC.
    Il fatturato di questo negozio è ridicolo; dell'altro è a malapena accettabile. Di fatto con la medesima P. IVA gestisco entrambi.
    Fra tutti e due non vedo quel ritorno economico per gestire i costi contabili, INPS, ecc.
    Per i costi "operativi" (affitto, luce, ecc.) idem, ma si tira avanti augurandoci che la situazione cambi.

    Ho infine una figlia che lavora presso una azienda con la classica P. IVA ed arrotonda lo "stipendio" con sue prestazioni occasionali presso terzi.

    Mi domando se non mi convenga aprire (o far aprire alla figlia) una srl e far convergere tutto sotto questa quanto meno per avere un'unica gestione contabile.
    L'idea sarebbe anche quella di attribuire a ciascuno dei 3 un contributo economico correlato a parametri flessibili e realistici, non con minimi prestabiliti che attualmente si fa molta fatica a raggiungere.

    Lo chiedo qui perché tra le altre cose mi trovo scoperto con il professionista che mi seguiva fino all'anno scorso e che ha lasciato l'attività senza un sostituto e le proposte dell'associazione commercianti non mi convincono.

    Grazie per i consigli


  • Moderatore

    ciao bepi,
    da quello che ho capito (senza considerare numeri e altre problematiche connesse) tutte le attività non garantiscono un ritorno economico importante, alla luce di questo, a mio avviso, non ricorrono i presupposti per costituire una srl che comporta dei costi fissi maggiori rispetto al mantenimento di due ditte individuali. La srl, tra l'altro, comporterebbe anche dei problemi relativi all'inquadramento previdenziale di chi ci lavora all'interno (lei, sua moglie e sua figlia).


  • User

    @ascariello said:

    ciao bepi,
    da quello che ho capito (senza considerare numeri e altre problematiche connesse) tutte le attività non garantiscono un ritorno economico importante, alla luce di questo, a mio avviso, non ricorrono i presupposti per costituire una srl che comporta dei costi fissi maggiori rispetto al mantenimento di due ditte individuali. La srl, tra l'altro, comporterebbe anche dei problemi relativi all'inquadramento previdenziale di chi ci lavora all'interno (lei, sua moglie e sua figlia).

    Grazie intanto per la risposta.
    Il suggerimento nasceva dal professionista in occasione dei nostri ultimi colloqui ormai quasi due anni fa.

    I numeri non ci sono, ma oggi è difficile trovarli dappertutto.
    Il negozio lavoricchia e quindi guardando le cose in prospettiva si è fiduciosi.
    La figlia lavora e guadagna stabilmente. Con un contratto "normale" guadagnerebbe di più (considerando il ciò che non ha: ferie, TFR, 13a, ecc.), ma almeno non rientra tra gli sfortunati che guadagnano un tanto al chilo quando va bene.
    Il negozio di informatica è quello che soffre di più per ormai le abituali condizioni di mercato, ma è anche vero che è nato come uno studio di consulenza; in altre parole 25mq attrezzati per non lavorare in salotto. Sono comunque consapevole di essere dei tre l'anello debole.

    Ora, le chiedo, quanto incide nei costi una srl rispetto a due/tre partite iva ? Perché se la srl mi costa 2.500€ all'anno e due P.IVA costano 2x1.000 la differenza è 500.
    Non ci sono delle agevolazioni per le nuove srl avviate dai giovani?

    In quanto all'INPS, la figlia ha la Gestione Separata; versa tutti i mesi e sappiamo che non recupererà poi nulla.
    Io devo sostenere il regime minimo dei commercianti, più la moglie.
    A suo tempo il professionista mi diceva che come soci srl ci possiamo attribuire dei compensi flessibili in quanto dipendenti che avranno sì un loro stipendio fisso, ma che potrà essere concordato come molto basso prevedendo poi un bonus mensile legato al fatturato; se quel mese come dipendente guadagno 1.000 pagherò per 1.000 e se guadagno per 5.000 pagherò per 5.000.
    Se però quel mese vado in perdita e mi devo far prestare i soldi per mangiare non pago nulla di più di quello che prevede il mio fisso.
    Non è così?


  • Moderatore

    A livello di costi fissi una srl costa almeno 2.500 euro solo per un buon commercialista oltre ad alcune spese fisse (vidimazione annuale libri, camera di commercio, invio bilancio...) pari a oltre 600 euro, senza considerare l'onorario del notaio per la costituzione.
    Attualmente non sono previste agevolazione per srl costituite da giovani, esiste la possibilità di costituire una srl semplificata con qualche risparmio sull'onorario notarile.
    Per quanto riguarda la contribuzione Inps dei soci della srl, innanzitutto dipende dall'inquadramento che viene fatto della società stessa, tenga presente, in linea di massima, che ogni socio lavoratore di srl commerciale (quale potrebbe essere la sua) è tenuto al versamento dei contributi fissi (circa 3.500 euro annui).


  • User

    Ok, mi sembra di capire che stiamo parlando di circa 10.000€ annue oltre al notaio.
    Capitolo chiuso. Mi domando solo che cosa avesse in mente l'altro quando mi ha fatto la proposta.

    Grazie per il contributo.