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    Straordinari non retribuiti

    Buonasera a tutti. Mi presento brevemente: mi chiamo Debora, ho 25 anni e mi sono iscritta a questo sito grazie al passaparola.
    Il motivo per cui ho cominciato a spulciare i siti Internet in cerca di forum che potessero fare al caso mio è il seguente: sono invischiata in una brutta vicenda lavorativa che non ha ancora trovato il suo esito in vie legali, anche se probabilmente è così che finirà. Un piccolo riassunto.
    A Marzo di quest'anno sono stata assunta in un bar con un contratto di apprendistato regolato dal CCNL del mio settore. Il contratto cita espressamente la durata dei miei turni lavorativi: quaranta ore settimanali per sei giorni alla settimana. Durante il colloquio, come spesso accade in esercizi del genere, il titolare del locale ha ammesso che in giorni particolari (festivi e weekend) avrei potuto dover fare degli straordinari, ma mi ha immediatamente assicurato che avrei recuperato le (rare) ore in più durante i feriali, poiché la mole di lavoro ci avrebbe permesso di chiudere prima.
    Non sono nuova del settore, so come funziona, perciò ho prontamente accettato.
    I problemi, però, sono sorti subito. Il primo giorno di lavoro, un lunedì, ho attaccato alle tre del pomeriggio e staccato alle undici e mezza di sera. Il secondo giorno, un martedì, stessa cosa.
    Dal terzo giorno di lavoro, il mercoledì della stessa settimana, alle mie dimissioni (che ho presentato i primi di Giugno) ho collezionato 251 ore straordinarie non retribuite, mai recuperate (non abbiamo mai chiuso prima, un paio di volte siamo riusciti a chiudere in orario - sforavamo sempre di due o tre ore l'orario di chiusura) e soprattutto non riconosciute.
    Proprio ieri sono tornata a parlare con il titolare per il TFR e le ferie non godute, e quando ho menzionato la storia degli straordinari mi è stata sbattuta la porta in faccia. La busta paga contenente ferie e TFR, difatti, alla dicitura "Ore straordinarie" riporta uno striminzito 36. E tutte le altre? Tutte le altre niente, mi è stato risposto.
    Sono stata all'Ispettorato del lavoro, dove l'ispettore di turno è stato piuttosto scettico circa le mie possibilità di dimostrare l'accaduto. Per perorare la mia causa devo produrre testimoni attendibili, possibilmente ex colleghi. Il problema sta nel fatto che i miei ex colleghi lavorano ancora in questo bar, e non hanno alcuna intenzione di mettere a repentaglio la propria occupazione per darmi una mano. C'era, a voler essere sincera, un certo astio tra me e loro: io non riuscivo a capacitarmi del silenzio-assenso con cui gestivano i turni, riunendosi a chiusura effettuata per lamentarsi l'uno con l'altro di quanto fossero stanchi e amareggiati dopo undici o dodici ore senza nemmeno una pausa cena decente. Quando mi esponevo per protestare o semplicemente chiedevo che le pause ci permettessero se non altro di sederci due minuti per ingurgitare un panino, anzi, si voltavano dall'altra parte per poi darmi ragione quando il titolare non era nei paraggi.
    Ho decine di foto degli orari settimanali scritti e firmati dal titolare. Le chiusure di cassa venivano sempre fatte attorno a mezzanotte (secondo il mio contratto io sarei dovuta uscire alle 22). Quattro o cinque clienti del bar (ma sporadici) sarebbero disposti a testimoniare in mio favore.
    Ora, ciò che mi preme sapere: qualcuno ha avuto esperienze simili? Cosa dovrei fare? Come dovrei muovermi? Meglio l'Ispettorato? Il sindacato? Direttamente un avvocato?
    Sarebbe proprio ironico se dovessi spendere soldi per riprendere i miei soldi.
    Ringrazio subito chiunque sia disposto a leggermi, rispondermi, consigliarmi.
    E perdonate la prolissità... quasi più uno sfogo che una descrizione dettagliata dei fatti.