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    Pagamento a seguito di condanna e precetto

    Buondì a tutti.
    La mia domanda concerne la riscossione delle somme liquidate dal Giudice. Mi interessa capire se sia normale che l'avvocato della parte vittoriosa riscuota direttamente con precetto e con aggravio di spese, senza una richiesta preventiva.

    Brevemente. Ero creditore di importi e ho agito contro il debitore. Il Giudice non è entrato nel merito della questione perché è stata sollevata un'eccezione, cioè il titolo era scaduto, questione sulla quale tra l'altro ci sono due diversi orientamenti in giurisprudenza. Sono stato pertanto condannato alle spese di giudizio e a rimborsare la controparte per lite temeraria.

    Ho deciso di non fare appello per la lite temeraria perché mi costerebbe di più.
    L'avvocato di controparte mi ha contattato informalmente per un accordo bonario, dicendomi che mi stava facendo un piacere e che i precetti erano già pronti. Mi ha mostrato due conteggi, uno per le spese liquidate a lui in sentenza, l'altro per la lite temeraria.

    Per un accordo "bonario" mi ha detto di ragionare sugli importi comprensivi di spese di precetto e di tutte le altre, poiché lui il precetto se lo era già studiato. Nel conteggio c'erano bolli e costi di notifiche che io non ho avuto, addirittura anche le spese dell'ufficiale giudiziario.

    Alcune voci non le ho proprio capite:

    • 15% di spese generali non liquidate in sentenza. Se ho ben capito la normativa è cambiata, ma questa sentenza è avvenuta prima.
    • I costi dei due precetti.
    • IVA e CPA su tutti gli importi e non soltanto sulle "prestazioni" dell'avvocato, addirittura anche sull'importo della lite temeraria che va al suo assistito (non mi è chiaro perché l'avvocato dovrebbe fatturarmi i 500 euro e pagarci anche la cassa).

    Premetto che non ho eccepito le spese chiare, come quelle relative alla registrazione della sentenza.

    Ho cercato un accordo perché amareggiato e disgustato, ma la risposta è stata che "è il gioco delle parti" (citazione esatta) e che per lui procedere con i precetti è pure meglio, quindi è da quelle cifre (secondo me gonfiate) che dobbiamo partire per un accordo, tra l'altro da farsi in un paio di giorni.

    Mi sono sentito ricattato, ma non è questo il punto e capisco che in questa sede dobbiamo attenerci ai fatti e a domande specifiche. Lascio perdere dunque qualunque circostanza emotiva, evito domande sulla deontologia e chiedo due cose:

    Quesito 1
    "A seguito di una sentenza di condanna, la parte che è uscita vittoriosa dal giudizio può immediatamente procedere con il precetto e conseguente aggravio di spese, oppure dovrebbe seguire una procedura (notifica, altro ... ) e soltanto in seguito al fallimento di questa strada agire con aggravio?"

    Quesito 2
    "Esiste oggi un modo per pagare i 500 euro di lite temeraria al cliente senza fare l'offerta reale che costerebbe troppo?"

    Nota
    Vorrei chiarire che il Giudice mi ha condannato riconoscendo al legale 1700 euro + 850 euro di spese e 500 euro per la lite temeraria. L'avvocato mi ha presentato due conti (non consegnati, non firmati e su due fogliacci) per complessivi 5800 euro, chiarendo che ha sbagliato e che se li rifà per bene verranno fuori 6500 - 7000 euro.

    Possibile che io non abbia un termine per pagare le somme liquidate dal giudice secondo un conteggio corretto? Perché se all'avvocato della controparte eccepisco i suoi conteggi, ha detto che mi fa i precetti.

    Grazie, anche soltanto per la pazienza mostrata nel leggerlo (effettivamente è un po' lunghetto :smile5: ).

    Francesco