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    Effetti per l'essere umano derivanti dall'esposizione ad un campo magnetico

    Il campo magnetico è un particolare campo di forza di tipo vettoriale-solenoidale, generato nello spazio dal moto di una carica elettrica o da un campo elettrico variabile nel tempo.
    Un campo di forza può essere definito come una regione di spazio attorno ad un particolare oggetto (sorgente del campo) nella quale si manifestano forze su altri oggetti della stessa natura della sorgente.

    Il campo magnetico, insieme al campo elettrico, costituisce il campo elettromagnetico, responsabile dell'interazione elettromagnetica. Tra le sorgenti di campi magnetici a bassa frequenza, per quanto concerne l?ambiente esterno possono essere: elettrodotti di trasmissione e distribuzione (sia aerei che interrati), centrali di produzione e stazioni di trasformazione dell'energia elettrica, impianti di illuminazione pubblica, cabine e quadri di distribuzione stradali.
    Nell'ambiente domestico invece, possono essere: elettrodomestici ed altri apparecchi ad uso comune, macchine d'ufficio ed impianto elettrico.

    Con riferimento ai pericoli per l?essere umano circa l?esposizione ad un campo magnetico a bassa frequenza, oggi c'è un buon livello di conoscenza circa gli aspetti fisici dell'interazione tra induzione magnetica a bassa frequenza e gli organismi biologici. Da tempo si conoscono gli effetti acuti derivanti dall'esposizione a breve termine degli esseri umani all'induzione magnetica a bassa frequenza, ma per quanto riguarda gli effetti a lungo termine, non si può affermare ancora con certezza se l'esposizione prolungata nel tempo possa comportare gravi conseguenze per la salute umana.
    Per questo motivo le normative di sicurezza che regolamentano l'esposizione al campo magnetico esistenti fino ad oggi sono calibrate unicamente sulla base degli effetti acuti, nel breve periodo.

    Tali normative sono state stilate allo scopo di preservare la salute degli individui dai possibili effetti nocivi derivanti dall'esposizione all'induzione magnetica a bassa frequenza, sia nel caso di esposizione legata ad attività lavorativa (individui professionalmente esposti) sia nel caso di esposizione non legata ad attività lavorativa (individui rappresentanti la popolazione civile e lavoratori non professionalmente esposti).
    Gli effetti a breve termine dell'esposizione dell'essere umano al campo magnetico a bassa frequenza sono comunemente definiti effetti acuti, caratterizzati dal fatto di essere immediati e oggettivi.

    Immediati in quanto si verificano appena l'essere umano si espone al campo magnetico e scompaiono (salvo conseguenze permanenti) al termine dell'esposizione; oggettivi in quanto si verificano su tutti gli esseri umani senza eccezioni (salvo al più variazioni individuali al valore di soglia).

    Gli effetti acuti (a breve termine) dell'esposizione dell'essere umano al campo magnetico a bassa frequenza sono conosciuti grazie al lavoro sperimentale sui volontari e sono attribuibili alla densità di corrente indotta dal campo magnetico all'interno dei tessuti biologici degli organi interni all'organismo umano.
    A livelli bassi di esposizione si tratta per lo più di effetti che alterano la percezione sensoriale visiva (quindi a livello oculare) come ad esempio lampi luminosi e colorati detti "fosfeni" e di effetti che alterano la percezione sensoriale tattile come la sensazione di pizzicore, magari associata a microscosse, vibrazione dei capelli e della peluria.
    A livelli più alti di esposizione si sono verificati contrazioni muscolari, extrasistole cardiache, fibrillazione ventricolare, sensazione di calore.