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Urgentissimo
Salve, cercherò di essere breve quanto i tempi in cui vogliono pignorarmi i beni.
Circa 10 anni fa ho incaricato un'impresa edile per la ristrutturazione di una casa. Ho sottoscritto regolare contratto con questa impresa stabilendo che il pagamento per la ristrutturazione stessa sarebbe stato pagato direttamente dalla banca a cui avevo richiesto un mutuo; i pagamenti sarebbero, anzi sono effettivamente avvenuti a stato avanzamento lavori. L'impresa si è rivolta ad una terza azienda per la fornitura di materiali e mi ha invitato a recarmi presso il negozio per scegliere mattonelle, sanitari e quant'altro che ho scelto volontariamente fuori dal capitolato. Al momento di lasciare il negozio ho chiesto di pagare la differenza ma mi è stato detto che avrebbero emesso le fatture direttamente all'impresa edile che poi si sarebbe rifatta su di me. Purtroppo non ho nulla a dimostrazione di questa conversazione. Lo stato di avanzamento lavori stabilito in 3 tranche, è stato regolarmente liquidato ma dopo l'incasso dell'ultima tranche l'impresa ha dichiarato fallimento non completando i lavori di ristrutturazione e non pagando le fatture che erano state emesse dal negozio di forniture edili che, rivolgendosi all'avvocato ha deciso di richiedere a me il pagamento delle fatture non pagate, pur non avendo nemmeno fornito tutti i materiali per cui mi richiedono il pagamento. Io mi sono dovuta rivolgere ad un altro negozio per acquistare i materiali mancanti e ad un'altra impresa per finire i lavori di ristrutturazione. Ho affidato la mia difesa ad un avvocato che si è presentato a tutti i dibattimenti portando a mia discolpa il contratto con l'impresa, gli stati di avanzamento dei lavori e le fatture per l'acquisto dei materiali che l'azienda "danneggiata" sostiene di avermi fornito ma che in realtà non ho mai ricevuto. 5 giorni fa mi sono vista notificare un atto di precetto esecutivo in cui mi si intima di pagare entro 10 giorni le somme che l'azienda non ha ricevuto e le spese processuali. Il mio avvocato è stato avvisato da me perché non solo non aveva ricevuto nulla, ma non era nemmeno presente al momento della sentenza, sentenza in cui si parla anche di una testimone che dichiara che sono stata io a richeidere la fatturazione all'impresa: io la testimone non l'ho mai vista. E' regolare tutto questo? Come devo comportarmi? Grazie 1000 per una sollecita risposta, sono disperata!
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gentile signora, le sentenze sono frutto del convincimento del giudice ed esistono, però, per correggere tale decisione, dei rimedi processuali .
In ogni caso il Suo Avvocato dovrebbe averla avvisata della pronuncia della sentenza. Lei potrà ( dovrà ) proporre appello avverso la sentenza , la quale deve motivare le ragioni del Suo debito e del credito verso di Lei dell'azienda terza, per inibire e sospendere la attività esecutiva contro di Lei del preteso creditore in via preliminare, e , nel merito per annullare e riformare la sentenza ingiusta.
La prima cosa è esaminare la sentenza e verificare le eventuali incongruenze o errori nella decisione per poterla al più presto impugnare.
Solleciti il Suo Legale in tal senso anche per evitare l'eventuale azione esecutiva ed i maggiori oneri a questa connessi.