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    considerazioni su aggressione subìta

    Salve a tutti.
    Vorrei chiedervi un parere sulla vicenda che vi esporrò, in quanto non ho compreso le parole del mio avvocato:
    1 : a maggio 2012 un ragazzo(maggiorenne) entra nel mio bar chiedendo un caffè ed esigendo che gli dessi resto di ? 50.00 che non avevo. quindi dopo una breve discussione(sua) va via adirato
    TESTIMONI: nessuno
    2. lo stesso giorno a ora di pranzo arrivano i genitori che mi riempiono di insulti e minacce, dicendo che avevo dato del "bastardo" al figlio perchè era venuto con 50 euro(non è assolutamente vero). il padre mi spinge e vuole picchiarmi e io scappo via. Poi LORO chiamano i carabinieri
    TESTIMONI: io + mia moglie + 3 persone
    3. quattro giorni dopo deposito una querela verso i due signori che mi hanno aggredito e successivamente ricevo comunicazione dell'atto depositato
    4. Oggi, dopo 16 mesi ricevo la comparizione di fronte al giudice di pace per marzo.

    Le mie domande:
    A) Penso che se sei in torto, cerchi di patteggiare o fai una controdenuncia per esporre i tuoi fatti giusto? Ma loro non hanno fatto nè l'uno nè l'altro.
    Quindi secondo voi: E' possibile che in giudizio si difendano portando la giustificazione infondata che il figlio ritenesse di essere stato insultato, anche se non è vero e non possono dimostrarlo?

    B) Quando ho querelato i signori, ho ricevuto notifica dell'atto, e anche loro.
    *E' possibile che io sia stato querelato e a distanza di 18 mesi non ho ricevuto alcun tipo di comunicazione?

    *Grazie a chi vorrà darmi delucidazioni.
    Se c'è qualcosa di non chiaro chiedete pure.