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Da ritenuta d'acconto ad una società in proprio
Salve, vi scrivo per chiedervi un consiglio, il ragionamento è un po' contorto ma nella mia mente ha un senso in questo momento mia moglie sta lavorando per una associazione e viene pagata con ritenuta d'acconto, prende all'incirca 500 euro al mese nette e quindi non riesce a stare sotto la soglia dei 5000 euro netti in un anno che gli comporterebbero ulteriori costi per l'iscrizione Inps a fine anno. Ad oggi quindi i suoi compensi sono tassati al 20% senza però avere alcun tipo di garanzia, malattia, ferie ecc.. Purtroppo l'associazione per cui lavora non può fargli un contratto nonostante lei lavori come segretaria fissa e non sia un rapporto non continuativo come previsto per i lavori occasionali. Ora la mia domanda è se io aprissi una piccola cooperativa sociale, di cui io e mia moglie saremmo due dei tre soci previsti per legge, facendo così un contratto di lavoro a mia moglie, usufruendo dei nuovi sgravi sulle buste paga (lei è sia disoccupata da più di due anni, che potrebbe rientrare nei contratti di formazione con sgravio del 100% dei contributi per 3 anni) e mi facessi pagare direttamente dalla sua associazione per la prestazione, ne avrei dei benefici? A questo punto il suo datore di lavoro dovrebbe riversarmi la ritenuta d'acconto giusto? e con quel 20% io posso andare a pagare le tasse della sua busta paga?
Mi perdo qualcosa nel ragionamento?
Anche se dovessi pagare un 10% in più non sarebbe un problelma, me li ritroverei poi sotto forma di disoccupazione alla fine del rapporto ed eventualmente nella malattia, nel caso mia moglie rimanesse incinta che è la cosa che più mi preoccupaVi ringrazio anticipatamente per l'aiuto