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    Decreto Ingiuntivo... o vessazione?

    Buongiorno a tutti.

    Chiedo immediatamente scusa per la lunghezza del post, ma penso sia indispensabile fornire informazioni complete.

    Prima di aprire una discussione nuova ho provato a cercare nel forum ma, nonostante l'argomento generale sia trattato, il mio evidentemente è un caso decisamente particolare.

    La situazione è la seguente...

    Premesse:

    • Sono figlio unico di madre vedova. Mia madre è stata **interdetta **per motivi di salute qualche anno fa ed io sono stato nominato tutore.
    • La casa in cui vivo è di proprietà di mia madre (è la casa in cui vivevamo già prima della sua interdizione). Io ho la residenza nella casa stessa, mia madre ha la residenza nella clinica in cui è degente permanente.
    • Il giudice a suo tempo stabilì che io pagassi le spese solitamente afferenti ad un eventuale locatario (riscaldamento, spese, etc.) e mia madre (dietro approvazione di istanza al giudice tutelare) sostenesse quelle relative alla proprietà (manutenzione straordinaria, lavori, etc.).
    • Io lavoro in proprio e con la crisi attuale e la mia compagna disoccupata navighiamo in acque bruttissime. Il nostro conto in banca raramente supera gli 800 € di saldo. Si paga a fatica bollette e tasse.
    • Mia madre, da parte sua, percepisce pensione, invalidità ed affitto di un appartamentino. Spende solo per la quota alberghiera della clinica. In sostanza, il suo conto in banca è in crescita semicostante.
    • L'Amministratore è un condomino la cui famiglia estesa possiede un numero di appartamenti tali da avere agevolmente la maggioranza ad ogni votazione. Praticamente un feudo. Si è reso autore nei dieci anni scorsi di diverse incongruenze, faziosità, irregolarità che io e altri 3 condomini stiamo raccogliendo in un dossier da mostrare ad un avvocato per ottenere un parere su come e se procedere. Il materiale raccolto varia da testimonianze, irregolarità provabili a veri e propri misteri (ad es. condomini che ricevono consuntivi di spesa diversi). L'Amministratore ha mangiato la foglia e ha cominciato una vera e propria campagna di guerra contro noi tre: diffamazione, attacchi in privato e alle assemblee, attacchi "amministrativi" e "legali" al massimo della durezza consentita per legge.

    La problematica mia:

    • A causa delle difficoltà economiche e della crisi sono rimasto indietro con i pagamenti e non sono riuscito a versare le spese per l'esercizio in corso fino a luglio. L'amministratore era a conoscenza della mia situazione (comunicazione verbale e non scritta, purtroppo). La situazione purtroppo si ripete da tre anni: per il tipo di lavoro che faccio ho difficoltà a pagare da gennaio all'estate, poi si sblocca la situazione (da giugno a ottobre lavoro sempre molto) e sono sempre rientrato entro dicembre.
    • A luglio ho comunicato all'amministratore e all'assemblea condominiale che sarei rientrato con le solite modalità (bonifici bancari mensili secondo disponibilità fino alla messa in pari entro l'anno solare).
    • Mantenendo quello che ho promesso, ho effettuato nei mesi di luglio-ottobre 4 bonifici per un totale di 1300 € arrivando quasi a dimezzare il debito. Sono in grado di esaurirlo entro 2-3 mesi.

    La problematica di mia madre:

    • Quest'anno sono stati approvati dei lavori di manutenzione straordinaria a giugno e l'amministratore ha richiesto il pagamento degli stessi in quattro rate: giugno, luglio, agosto, settembre.
    • Ho dichiarato in sede di assemblea condominiale che - pur garantendo la disponibilità economica per i lavori sul conto di mia madre - non potevo procedere di mia iniziativa al pagamento ma ero costretto a presentare istanza e ad attendere approvazione.
    • Ho immediatamente presentato istanza al Giudice Tutelare del tribunale id competenza.
    • A causa del rallentamento estivo del tribunale il giudice non ha guardato l'istanza fino a settembre.
    • A settembre il Giudice ha approvato l'istanza ma ha comunicato che - a causa della chiusura del tribunale e del suo accorpamento ad un altro - l'istanza sarebbe stata da ritirare al nuovo tribunale.
    • Nel nuovo tribunale l'istanza firmata non è ancora arrivata (o non la trovano) e mi sono visto costretto a rifarla e ridepositarla con la dicitura "urgente" (peraltro citando nel testo ed allegando l'istanza presentata in precedenza.
    • Ad oggi, nonostante due depositi di istanze provabili e certificati in cancelleria, non ho ancora l'autorizzazione del giudice a pagare i lavori suddetti.

    La "soluzione" dell'amministratore.

    • L'amministratore è perfettamente a conoscenza sia delle problematiche specifiche, sia del mio rientro, sia delle istanze depositate ed in attesa di approvazione.
    • Un mese fa circa ha avuto luogo un'assemblea condominiale (alla quale non mi è stato possibile partecipare perchè fuori casa per lavoro) in cui l'amministratore ha presentato la situazione dei morosi al condominio esponendo solo l'esistenza dei debiti ma tacendo (almeno nel mio caso) sia le cause degli stessi sia il rientro in corso, sia l'attesa dell'istanza.
    • Nella stessa sede si è deciso di procedere per vie legali contro i condomini morosi (come potrete immaginare, non sono l'unico).
    • Leggendo il verbale di assemblea ho semplicemente pensato che stesse per arrivarmi una messa in mora. (Il verbale parlava solo di "rivolgersi ad un avvocato per effettuare il recupero dei crediti").
    • Ieri sera c'è stata una nuova Assemblea condominiale in cui ho personalmente esposto (per la seconda volta in assemblea) la mia situazione.
    • Nonostante diversi condomini abbiano esposto soddisfazione sia al mio piano di rientro sia alla presentazione di copia delle istanze depositate e timbrate, l'Amministratore ha risposto che ormai è tardi perchè ha proceduto a richiedere al Giudice un Decreto Ingiuntivo Immediatamente Esecutivo per l'intera cifra comprensiva di spese e lavori condominiali. "Dovevo svegliarmi prima". Nonostante fosse a conoscenza delle istanze e del rientro fin da luglio.
    • Nonostante mia esplicita richiesta, sia l'amministratore che il segretario di assemblea (sono padre e figlio) non hanno mai inserito a verbale la mia esposizione, il mio rientro o l'esistenza dell'istanza.

    Per ora nè io nè mia madre abbiamo ricevuto alcuna comunicazione, ma visto che l'ha detto in assemblea ho timore che sia vero. Se la messa in mora mi preoccupava, un DIIE mi getta nella disperazione.

    Ho tutta una serie di paure e dubbi che mi tolgono il sonno la notte:

    • A parte per "fare cifra", l'amministratore può accorpare in questo modo il debito mio e quello di mia madre?

    • Ho letto (chissà se è vero) che per un DIIE l'Amministratore dovrebbe concedere al moroso (prima di procedere) fino a 6 mesi dalla fine dell'esercizio oggetto del debito, e in questo caso:

    • Il mio debito è afferente all'esercizio 2012/2013 finito il 31 agosto. I sei mesi scadrebbero a febbraio 2013.

    • I lavori per cui attendo l'approvazione non sono ancora nemmeno iniziati. Nella peggiore delle ipotesi sono 2012/2013, altrimenti afferiscono addirittura all'esercizio appena iniziato.

    • Ma è possibile fare un DIIE a carico di una persona interdetta che può dimostrare di aver fatto istanza al giudice in tempi utili e di essere solo in attesa di approvazione?

    • Il fatto che io avessi già dimezzato il mio debito in tre mesi e che abbia 4 bonifici dimostrabili... gli permette ugualmente di accedere ad un mezzo di recupero così drastico e ficcante come il DIIE? Per intenderci: l'ultimo bonifico (di 300 €) da me effettuato è di una settimana prima dell'assemblea in cui ha deciso il riscorso al legale.

    • Cosa succederà all'arrivo del DIIE? Arriva già l'Ufficiale Giudiziario? Mi pignorano mobili? Ipotecano una delle due case di mia madre? Per capirci: la cifra complessiva è di circa 3000 € (di cui metà miei e metà di mia madre).

    Inoltre - e qui andiamo sul "delicato" - visto che ho "subodorato" che aria tirava già qualche mese fa quando l'Amministratore ha più volte negato in assemblea di avere avuto conversazioni con me riguardo proprio alla problematica di mia madre ed al mio rientro, ho pensato di utilizzare mezzi leciti e non per tutelarmi:

    L'angolo del "paranoico":

    • Ho effettuato i pagamenti sempre tramite bonifico: provabili e tracciabili.

    • Ho inviato raccomandate all'amministratore con copia delle istanze depositate con timbro del tribunale.

    • Sono in possesso di almeno due registrazioni audio in cui parlo in privato con l'amministratore del mio rientro e dell'istanza di mia madre, nonchè di tempistiche e cifre. Dimostrerebbero che:

    • Stavo rientrando e l'amministratore era a conoscenza di tempi e metodi.

    • Era a conoscenza dell'interdizione di mia madre, della disponibilità economica e dell'attesa di approvazione.

    • Mai l'amministratore in queste registrazioni ha minacciato azioni legali così brutali, tantomeno ha mostrato di non gradire la forma di rientro.

    • Quando gli ho chiesto chiarimenti riguardo ad una cifra aumentata di 300 € senza apparente motivo, mi ha "consigliato" di sospendere ogni pagamento (è tutto su nastro) sino a che non avesse controllato i calcoli. Io non ho sospeso alcun pagamento (non sono grullo), ed in compenso non ho ancora avuto spiegazione riguardo a quei 300 € in più.

    • Sono in possesso della registrazione di una intera assemblea condominiale in cui:

    • Un "tirapiedi" dell'amministratore (suo parente) mi intima di vendere la casa perchè tanto "può soltanto peggiorare" e "altrimenti te la fa vendere il giudice".

    • Nella stessa assemblea si registra che il DIIE è partito solo per me e un altro condomino* (uno di quelli con cui sto lavorando al dossier)*, una messa in mora per il terzo e tutti gli altri debitori un semplice sollecito.

    • E' facilmente "udibile" come le mie dichiarazioni e spiegazioni sulla situazione vengano volontariamente omesse dal verbale di assemblea.

    • Viene eletto un nuovo Amministratore di condominio. Quello di cui questo post è oggetto non poteva continuare per motivi di età e per mancanza di requisiti di legge (sia benedetta la nuova legge!). Il problema è che, nonostante tutti i restanti condomini abbiano votato all'unanimità per un amministratore "esterno", la "famiglia" dell'amministratore uscente ha votato compatta per il genero dell'amministratore stesso. Con i loro millesimi hanno vinto. A parte il solo fatto che questo personaggio non vive nel condominio, non è cambiato nulla riguardo favoritismi, feudo e conflitti di interesse.

    Sono preoccupatissimo. Ho paura delle conseguenze di un DIIE sulla mia nomina a tutore, non ho i soldi per rientrare in un unica soluzione del mio debito (anche se potrei tranquillamente farlo in tre rate) e non ho la possibilità di pagare quello di mia madre sino all'ottenimento dell'approvazione dell'istanza.

    Premesso che ho già contattato un legale, ma vorrei tanto avere più opinioni possibile, ringrazio anticipatamente chiunque voglia darmi un'opinione in merito.

    Un Abbraccio
    TylerN