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Fatturazione intra e extra UE
Buongiorno,
sono una traduttrice e da febbraio nel regime dei minimi, finora ho fatturato a clienti intra e extra UE indicando in fattura due diciture
Inversione contabile (Legge 228 del 24.12.2012)
Operazione fuori campo IVA ex art. 7-ter del DPR n. 633/1972Per quelli italiani invece "Operazione soggetta al regime fiscale di vantaggio ai sensi dell?art. 1, commi 96-117"
Adesso mi viene però il dubbio di non aver fatto la cosa più corretta per le fatture emesse a clienti esteri, ovvero: non applico IVA, tanto ai clienti italiani che a quelli esteri, perché il mio regime IVA non lo prevede. Cosa ne pensate?
Il cliente estero che riceve una fattura in reverse charge deve versare l'IVA, tuttavia se non sono autorizzata a applicare IVA, ciò dovrebbe valere tanto per i clienti italiani che per quelli stranieri, pertanto non dovrei indicare "inversione contabile" bensì "operazione soggetta al regime fiscale...", giusto?
Altra domanda: ho alcuni clienti UE e extra UE di cui non conosco la P.IVA e che non la vogliono fornire. Non applicando IVA, non dovrebbe essere un problema questo, vero?
Grazie mille
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Ti rispondo per quello che so essendomi trovato nella tua stessa situazione, non sono un esperto.
Non applichi IVA nè ai clienti italiani, nè a quelli UE, nè a quelli extra-UE.
Credo che per i clienti UE vada bene l'inversione contabile, perchè tu no, ma loro devono versare l'IVA.
Da quello che so io è fondamentale avere la partita IVA del cliente UE (emettere fattura senza partita IVA del cliente UE è sanzionata gravemente, anzi dovresti anche controllare nel sito dell'agenzia delle entrare il numero di partita iva che ti forniscono), mentre non è necessaria quella del cliente extra UE.