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    La riabilitazione fisioterapica: 5 buoni motivi per non trascurarla

    Già alla fine del XIX secolo i medici iniziarono a capire quanto fosse importante un approccio fisioterapico nei confronti di alcune patologie e questo è anche il periodo in cui molte tecniche vennero concepite e poi sviluppate nel corso degli anni fino alla metà del XX secolo quando gli studi sull'argomento aumentarono ancora conducendo a risultati ancora più soddisfacenti.

    Oggi l'Oms definisce la riabilitazione come ** l'uso coordinato di risorse mediche, professionali e sociali per riportare il soggetto al recupero di abilità normali.
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    La riabilitazione viene spesso sottovalutata da alcuni medici e dai pazienti, i quali ripongono tutta la loro fiducia nell'utilizzo dei farmaci trascurando un aspetto importante che dovrebbe invece essere preso in considerazione parallelamente all'assunzione dei medicinali.

    Oggi la riabilitazione si divide in molte branche: da posturale a traumatologica, reumatologica, pediatrica, neurologica, ginecologica, ortopedica osportiva e coinvolge specialisti diversi per ogni bisogno: logopedisti, fisiatri, fisioterapisti e molti altri.

    **Sono almeno 5 i buoni motivi per non trascurare la riabilitazione nei vari casi di bisogno:
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    1.Risolve la fase acuta del problema. Nei casi di traumi dovuti a incidenti stradali, domestici o sportivi a causa dei quali possono verificarsi fratture di ossa o legamenti o lussazioni più o meno gravi, una tempestiva riabilitazione può rendere assolutamente più rapido il recupero delle funzionalità dell'arto o dell'articolazione, grazie sia alla ginnastica opportuna che all'utilizzo di strumenti riabilitativi come tutori o fasce elastiche. Ovviamente, in alcuni casi, immediatamente dopo il trauma è necessario un certo periodo di riposo, ma rivolgersi a uno specialista del settore renderà possibile valutare il momento giusto per affidarsi alla fisioterapia senza creare problemi, ma anzi coadiuvando un'eventuale cura farmacologica.

    2.Migliora il senso propriocettivo e il tono muscolare. La corretta fisioterapia può ristabilire il giusto approccio al movimento nei casi in cui il paziente, immobilizzato per lungo tempo o minato da malattie importanti come l'ictus o il Morbo di Parkinson, deve ritrovare la capacità e la forza muscolare per muoversi recuperando anche la coscienza di sé e della propria posizione nello spazio.

    3.Aiuta la socializzazione. Malattie degenerative come il Morbo di Parkinson o alcuni casi di ictus, possono indurre uno stato depressivo; queste patologie oltre a limitare le abilità motorie del soggetto a causa della natura stessa della malattia, rendono infatti difficile il rapporto con gli altri in quanto spesso le improvvise menomazioni fisiche provocano un senso di disagio che il paziente non riesce a superare da solo. Un programma di fisioterapia di gruppo con persone che vivono o hanno vissuto le stesse difficoltà, può aiutare il soggetto a sentirsi a proprio agio, condividere esperienze e migliorare così anche l'aspetto psicologico.

    4.Migliora l'autostima. Quando il problema è causato da malattie o traumi che impediscono di portare a termine esercizi che in condizioni di salute sono di indiscussa facilità, il paziente può sviluppare** un senso di incapacità **che precedentemente non aveva mai provato; questa sensazione può essere facilmente superata se lo specialista elabora un programma di esercizi mirati che pur imponendo uno sforzo quotidiano che prevede probabilmente qualche piccolo fallimento, fa sì che sia anche riscontrabile un miglioramento quotidiano che aumenti la fiducia in se stesso del paziente e lo stimoli a impegnarsi sempre di più.

    5.Migliora lo stato di salute generale. Permettendo un recupero della funzionalità motoria (e conseguentemente circolatoria) in seguito a trauma o malattia, cronica o acuta e apportando in parecchi casi un significativo miglioramento dello stato psicologico del paziente, non è eccessivo asserire che l'approccio fisioterapico nella sua completezza è fondamentale per migliorare lo stato di salute generale del paziente il quale riesce in ogni caso e in tempi più o meno duraturi a reimpostare la propria condizione fisica e molto spesso anche quella psicologica e sociale potendo così tornare a condurre una vita piacevole, nonostante le oggettive difficoltà delle varie patologie.

    Il lavoro del fisioterapista e degli specialisti che ruotano attorno a tutta la riabilitazione è quindi fondamentale, ma non è interscambiabile con la farmaceutica. Entrambi i settori sono indispensabili per il recupero di malattie e traumi ed è necessario anche l'intervento dei caregiver che spesso sono i familiari del malato, più raramente sono operatori specializzati e devono in ogni caso aiutare il paziente nell'esecuzione degli esercizi motivando il soggetto anche quando la terapia viene svolta a casa seguendo il programma elaborato da un professionista.

    Testo dell'articolo a cura del **Centro Fisioterapia Roma
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