• Bannato User

    Invasione Ungheria-50 anni dopo.

    Invasione dell’Ungheria – 50 anni dopo. Per non dimenticare.

    Alle 4,25 del quattro novembre 1956, l'armata rossa entrava in Butapest e, sparando su studenti ed operai, spezzava ignobilmente il sogno di libertà del popolo ungherese, ripristinando la dittatura comunista.
    La rivoluzione cominciò nel pomeriggio del 23 ottobre. Un folto gruppo di studenti universitari si ritrovò in piazza a Pest per manifestare solidarietà al polacco Gomulka. Agli studenti si unirono moltissimi cittadini ed anche i soldati ungheresi intervenuti per disperderli. La folla crescente, non meno di centomila persone, dopo aver reclamato Nagy, mosse verso il Parlamento, al di là del grande fiume, rovesciò un'enorme statua di Stalin e assediò il palazzo della radio che si era rifiutata di trasmettere un comunicato. Intervenne la polizia di sicurezza, l'AVH, e aprì il fuoco sulla folla uccidendo molte persone. La protesta allora si allargò rapidamente e si trasformò in insurrezione.
    Due giorni dopo Imre Nagy formava un governo con la presenza di molti moderati, tra cui il filosofo Lukacs, e senza la presenza di stalinisti.
    Intanto la rivoluzione si era estesa in tutto il paese. Ripresero vita sindacati, associazioni culturali, emittenti e giornali liberi, a suo tempo schiacciati dal totalitarismo comunista, ed in ogni fabbrica si formarono consigli operai. Chiedevano il ritiro dei sovietici e libere elezioni.
    Ma il 3 novembre il generale Pal Maleter, il ministro della difesa che si era schierato con gli insorti, venne arrestato dai sovietici mentre trattava proprio il loro ritiro dall'Ungheria; e la mattina del 4 novembre i carri armati del generale Lascenko, sostenuti dall'artiglieria e dall'aeronautica, invasero Butapest, trovando un'accanita opposizione soprattutto nei quartieri operai, e repressero nel sangue la resistenza anticomunista.
    Imre Nagy fu costretto a rifugiarsi nell'ambasciata jugoslava, che poi lo consegnò ai sovietici, e fu impiccato in gran segreto nel giugno del '58, insieme con Maleter ed altri, dopo un processo sommario.
    Il 7 novembre a capo di un governo fantoccio venne messo Kadar. La sua nomina fu poi retrodatata al giorno 4 per consentire ai sovietici di giustificare il loro intervento a sostegno proprio di quel governo.
    Kadar, col supporto dell'URSS, annientò in breve tempo le sacche di resistenza rimaste nel paese e ristabilì l'ordine comunista. Fu un bagno di sangue che costò la vita di migliaia di operai, contadini e studenti.
    L'Unità, organo del PCI, manipolando la voglia di libertà di un intero popolo, scrisse che la rivoluzione socialista aveva il sacrosanto diritto, "guai se così non fosse!", di intervenire con le armi per sconfiggere i “ribelli controrivoluzionari”.
    Palmiro Togliatti, informato dal Politburo mediante l'ambasciata russa a Roma, dette l'assenso all'invasione. In Parlamento il PCI inneggiò all'armata rossa e "alla funzione liberatrice dell'esercito sovietico”.
    Giorgio Napolitano chiamò "teppisti e spregevoli provocatori" gli operai e gli studenti ungheresi insorti e, giustificando l'intervento sovietico, lo definì un "contributo alla pace nel mondo".
    Oggi in Ungheria il 23 ottobre, data di inizio della rivoluzione, è festa nazionale.
    Il 26 settembre di quest'anno il Presidente Giorgio Napolitano, in visita ufficiale in quella nazione, ha reso omaggio alla tomba di Imre Nagy e al monumento ai caduti della rivoluzione.

    Domenico Riccio


  • Super User

    Grazie del contributo storico e politico.

    Sono cose che non vanno dimenticate, soprattutto in cabina elettorale!

    🙂


  • Super User

    Sono cose che non vanno dimenticate, soprattutto in cabina elettorale!

    ... non c'è la faccina col vomito...

    Considero fortemente positivo che il capo del maggiore partito di destra abbia saputo prendere le distanze fino a criticare decisamente molti accadimenti nefasti del passato fascismo come le deportazioni ed il razzismo.

    Altrettanto positivamente considero le posizioni critiche espresse dai leaders di partiti di sinistra in occasione della ricorrenza della tragica invasione d'Ungheria, tra queste quelle del nostro Capo dello Stato.

    Aldilà di fascismo e comunismo, cercano democrazia e dialogo.

    Considero altresì senza alcun fine se non quello propagandistico-elettorale questo thread e lo chiudo. 🙂

    Prego Damnic e 777 di cercare un livello più alto e civile di confronto.