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    Milano Art Gallery: il manager Salvo Nugnes prolunga la mostra di Alessandra Turolli

    Davvero un acclarato successo quello ottenuto dalla poliedrica Alessandra Turolli in mostra dal titolo "Panta Rei" alla "Milano Art Gallery Spazio Culturale](http://www.milanoartgallery.it/)" in via Alessi 11 a Milano, con l'organizzazione del noto manager Salvo Nugnes Direttore di Promoter Arte. La personale sarà prolungata fino al 29 luglio 2013 con ingresso libero al pubblico per le visite.

    Tra le illustri personalità che hanno speso grande approvazione verso l'artista, spicca il Dottor Alberto Artioli, soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici di Milano, che nel testo critico contenuto all'interno del catalogo sulla mostra afferma "il forte carisma spirituale, che guida la mano e la mente della Turolli fa si che le sue creazioni prima ancora di essere viste vengano recepite dal fruitore, che viene avvolto e permeato dalla loro energia vitale. Attraverso le sue opere-verità si fa carico dei sentimenti dell'anima riportandoli sulla tela, che diventa quasi un tracciato autobiografico. La Turolli raccoglie le suggestioni plurisensoriali del mondo esterno per donarle alla materia sulla quale agisce e con la quale interagisce, per controllare e modulare la forza e l'energia, che sprigiona da essa".

    La Turolli proviene da una famiglia di artisti. Nella sua espressione pittorica la passione e il bisogno di fare arte non l'hanno mai abbandonata. Il suo linguaggio si muove all'inizio in ambito figurativo per passare poi verso i territori dell'informale, dove si sente più libera di agire ed esprimersi. Rifugge i ferrei e rigidi preconcetti e canoni dogmatici e gli stereotipi concettuali predefiniti e si diverte in questa dimensione dinamica di fare arte, che diventa un suo modo di essere e stare nel mondo, per fornire un contributo concreto e tangibile sul dare e sul dire qualcosa al mondo.
    La scelta consapevole di percorrere la strada di artista multiforme e magmatica, protesa in una continua tensione di ricerca la rendono unica e mai banale e individuano uno stimolo guida talmente istintivo e irrazionale da evocare l'estasi mistica, come una sorta di "delirio artistico" di ispirazione divina e soprannaturale nell'intento di comunicare, emozionare, coinvolgere.