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    Eni: Pugilatore in riposo, capolavoro ellenistico in mostra a New York

    New York. Da Roma è sbarcato al Metropolitan Museum di New York, dove resterà fino al 15 luglio, il bronzo del Pugilatore in riposo, capolavoro del periodo ellenistico per la prima volta esposto negli Usa grazie a Eni, principale sponsor della mostra. L’evento, organizzato in collaborazione con l’Ambasciata italiana a Washington e con il Met, si inserisce nelle celebrazioni per l’Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti, di cui Eni è Corporate Ambassador.

    L’esposizione del “Pugilatore in riposo” è una delle iniziative più importanti tra gli oltre 200 eventi culturali in calendario che coinvolgeranno 50 città statunitensi e oltre 80 istituzioni ed organizzazioni dei due Paesi.
    “Sostenere l’esposizione del Pugilatore in riposo e aderire con un ruolo di primo piano all’Anno della Cultura Italiana degli Stati Uniti esprime un valore identitario di Eni – spiega la società – a cui si somma il rapporto costante e proficuo che segna la relazione con gli Usa”.
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    La statua, ora esposta nella Mary and Michael Jaharis Gallery, fu rinvenuta a Roma nel 1885 sotto il Quirinale, nei pressi delle Terme di Costantino, di cui si pensa fosse uno degli arredi. Era stata nascosta sottoterra per sottrarla alle invasioni barbariche che devastarono Roma nel V Secolo d.C. La figura del pugile dal corpo muscoloso e spalle possenti viene mostrata in un momento di riposo dopo il combattimento. I suoi guantoni, scolpiti nel dettaglio, lo identificano come pugilatore. Le numerose ferite al capo dell’atleta sono compatibili con le antiche tecniche del pugilato, in cui la testa era il bersaglio principale. Gli inserti, in rame per rappresentare il sanguinamento delle ferite, ne accrescono l’effetto.
    L’occhio destro del pugile è tumefatto, il naso è rotto ed è evidente che respira con la bocca, probabilmente perché le narici sono ostruite dal sangue. Le labbra del pugile, segnate da cicatrici, sono scarnite e ritratte, il che suggerisce che abbia perso alcuni denti. Le orecchie, gonfie per effetto dei colpi, indicano che probabilmente ha perso l’udito. Gocce di sangue scendono dalle ferite del volto sul braccio e sulla gamba destra. L’usura di mani e piedi della statua fanno pensare che nell’antichità venisse toccata spesso, probabilmente in segno di venerazione.
    Per via di una connessione iconografica con le statue di Eracle scolpite da Lisippo nel IV secolo a.C., si pensa che il Pugilatore in riposo potrebbe essere stato realizzato per celebrare un pugile, mitico o reale, esaltato per il proprio coraggio e la sua resistenza. Gli studiosi hanno a lungo discusso sull’età della scultura, collocandola tra la seconda metà del IV secolo a.C. e la prima metà del I secolo a.C. La scultura, un’eccezionale opera bronzea del periodo ellenistico (323-31 a.C.) di alta maestria, è considerata tra i massimi capolavori dell’antichità.
    FONTE: agi.it