• User

    Part.Iva e.commerce

    Salve a tutti, è il primo post che scrivo, quindi vi prego di scusarmi dei miei eventuali errori. Detto ciò, vorrei porre un quesito:
    Aprendo una partita iva per commercio elettronico, l'agenzia delle entrate mi chiede il dominio sotto il quale dovrei svolgere la mia attività, ma questo poi mi pregiudica dall'avere altri siti su cui operare? Devo usare solo quello? Spero di essere stato abbastanza chiaro. :mmm:


  • User Attivo

    nono, puoi operare dove vuoi. Devi solo comunicarlo.
    Sta attento alla distinzione (sito proprio o ospitante).
    p.s. La pratica dovrai inviarla obbligatoriamente in via telematica con ComUnica, quindi devi essere in possesso di smart card lettore e una buona dose di conoscenza 😉


  • User Attivo

    Anche sulla Scia devi indicare tutti i siti web dove vendi.


  • User

    Scia? Sarebbe? Perdonate la mia ignoranza :bho:


  • User Attivo

    E' la comunicazione di inizio attività in Comune.


  • Super User

    Come ti hanno già correttamente scritto, la scia rappresenta la comunicazione di inizio attività al tuo comune di residenza. Fino a pochi mesi fa era detto modulo com 6 bis.
    La stra - grande maggioranza dei comuni prevede ora che tale pratica venga svolta telematicamente.


  • User

    Quindi se ho capito bene: se il sito di riferimento è X, ma posseggo i domini Y Z e K, devo comunque specificare sulla "scia" tutti e quattro i domini giusto? Anche se X è il dominio principale, dove specifico le attività svolte, Y è un ecommerce per determinati prodotti, Z è un sito tematico e K è un'altro ecommerce di prodotti diversi da Y? Non basta indicare a piè di pagina di ogni sito che la proprietà è di chi amministra il sito X con i relativi dati della ditta. Inoltre devo anche specificare che intendo operare su EBAY, SUBITO o siti analoghi sulla "scia"? Ringrazio unitamente chi mi sta aiutando a chiarirmi le idee. Grazie


  • User

    Mi inserisco perchè m'interessa l'argomento.
    Ho già un'attività aperta di vendita online di file multimediali solo scaricabili, perciò niente spedizioni, magazzino merce, e niente necessità di comunicazioni al comune di residenza. Sto valutando però l?idea di tentare la stessa cosa con altri indirizzi web (e appoggiandomi a differenti Internet Service Providers) magari solo temporaneamente per testarne un?eventuale miglior funzionamento. Sapete se è proprio necessario segnalare sempre subito un nuovo indirizzo (Camera di Commercio/Agenzia delle Entrate), o se ci si può permettere qualche ?settimana? di test senza ansie?
    Grazie


  • User Attivo

    In realtà la SCIA per lo svolgimento di attività di commercio elettronico andava presentata al proprio Comune di appartenenza per comunicare l?inizio dell?attività.
    Hai gia comunicato il tuo sito all?AdE e alla CCIAA, giusto? In tal caso non occorrerà comunicare ulteriori siti ospitanti in quanto verranno gia indicati i dati del titolare d?impresa (con il relativo sito ufficiale) nella pagina del sito ospitante.


  • User

    Grazie, a dire il vero a suo tempo avevo inviato una comunicazione al Comune dove risiedo, credevo di doverla fare per qualsiasi tipo di attività commerciale, ma mi hanno spiegato loro che non serviva per attività svolte esclusivamente online.
    Per l'altro argomento pensavo anch'io come scrivi ma mi sono sorti dubbi leggendo un articolo su
    fiscooggi.it (/attualita/articolo/) **nello-spazio-virtuale-la-partita-e-sempre-segnata **
    a me sembra di capire che ogni sito utilizzato per vendere (anche se collegato diciamo alla stessa Ragione sociale) dev'essere comunicato, ma è un testo troppo "impegnativo" per le mie conoscenze.


  • User Attivo

    Onestamente non so con chi ha parlato ma la comunicazione SCIA (ex Com 6 bis) va fatta anche in caso di commercio elettronico.
    Comunque ho dato un'occhio all'articolo però parla dell'obbligatorietà di far comparire il numero di partita iva nel sito web (anche se tale sito in cui il sito venga utilizzato per scopi pubblicitari).


  • User

    Non ho solo parlato, la segnalazione al Comune era stata fatta in via telematica come da istruzioni sullo stesso Portale del Comune nell'apposita sezione del Commercio (avevo già fatto una cosa simile per un'attività artigianale!). Alla comunicazione ha fatto seguito (via PEC al mio commercialista) la spiegazione che quando non esiste una sede fissa (tipo magazzino merci, ufficio, laboratorio, area di contatto con il pubblico, ecc., in pratica come quando si lavora in casa solo con un computer!) non è ne obbligatoria ne necessaria.

    Per l'altro discorso ho avuto altre conferme, in effetti non è necessario segnalare anche gli altri siti, purchè riportino la Ragione sociale (Partita IVA compresa) con il riferimento al sito principale che era stato dichiarato in apertura attività.


  • User Attivo

    Questa mi è nuova. Una curiosità: qual è il suo Comune? Ovviamente le credo. Vorrei solo capire per curiosità qual è questo Comune che non richiede la SCIA per commercio elettronico perché si tratterebbe del primo che sento che non la vuole.


  • User

    Per evitare di scrivere stupidaggini ho richiesto conferma al mio Commercialista. La comunicazione l'aveva fatta in concomitanza con la comunicazione di apertura dell'attività, dovendo in seguito telefonare al SUAP per un altro caso chiese notizie sulla mia pratica e fu in quel momento al telefono (non per iscritto come scrissi precedentemente!) che gli comunicarono la non obbligatorietà della comunicazione quando non esiste magazzino merci.
    Il Comune comunque è di Verona città ed il "fatto" risale a metà Gennaio dell'anno in corso.

    Sicuramente la persona con cui ha parlato il mio commercialista avrà detto quanto riferitomi, c'è da notare però che da quell'ufficio non è mai arrivata una vera e propria "respinta" della comunicazione.
    Mi vien da chiedermi (è solo una mia elucubrazione ovviamente) quante altre cose facciamo per "uffici e rispettivi addetti" ai quali non gli frega un piffero di quanto gli inviamo?

    Non conosco l’età delle persone che mi leggono qui ora ma vorrei paragonare quest’esperienza con altre simili di “35/40” anni addietro, quando pochissimi avevano idea di cosa significasse computer. Non per polemizzare naturalmente, solo per informazione, scusatemi.
    Per aprire un’attività si presentavano moduli in ogni dove, ed al Comune di residenza serviva perchè dopo una verifica della polizia municipale sulla reale esistenza dell'attività, venivano girate le misurazioni "fisiche" dell'azienda ad un apposito ufficio che ne calcolava i contributi per lo smaltimento dei rifiuti. Vien naturale oggi (almeno per me) trovare giusto che questa comunicazione al SUAP per vendere oggetti virtuali in internet non si debba fare, però si sa che “giusto” e “leggi” non sono “sinonimi”.


  • User Attivo

    Ho controllato (sempre per la mia curiosità) ed effettivamente il sito del Comune di Verona (come del resto tutti i Comuni) richiede la presentazione della SCIA per il commercio elettronico.
    Provo ad indovinare. Il suo commercialista ha giustamente inviato la pratica telematica (comprensiva di SCIA) però poi quando ha sentito il dipendente del Comune per avere notizie a riguardo, il dipendente (un po’ per poca conoscenza dell’argomento) gli avrà riferito che non serve alcuna comunicazione.
    Il fatto di non aver avuto una correzione/rifiuto da parte del Comune è sintomo che la pratica è andata a buon fine (vale la regola del silenzio assenso). L’importante comunque è che voi avete inviato il modello e quindi siete in regola.
    Detto questo sono assolutamente d’accordo col suo sfogo! Troppa burocrazia inutile e più andiamo avanti, invece di snellire, la situazione peggiora sempre più! Ogni giorno esce qualcosa di nuovo e purtroppo, per me che ci lavoro, è una gran rottura di scatole!


  • User

    Grazie, sicuramente sulla questione della SCIA è andata come dice.
    Mi scuso anzi, forse proprio per una sciocchezza avevo tratto una conclusione sbagliata rischiando di “diffonderla”.
    Sul resto, tanta tristezza! Proprio oggi che tutta la società avrebbe bisogno di “snellimento” sul fronte della burocrazia, magari proprio per aiutare le persone (giovani o meno giovani, con o senza lauree o diplomi) che, pur sapendo fare un lavoro che non hanno più, si schiantano contro ostacoli di carta.
    Non invidio chi proprio per professione ci deve nuotare ogni giorno in questo fango.
    Buona giornata a tutti!