• Caso interessante di recupero credito.

    Ho trovato questo interessante caso

    "Qualche mese fa chiedo a (finanziaria) di abbassarmi la rata visto che il lavoro è diminuito e non riesco a coprire di tasca mia, logicamente mi danno esito negativo, il mio finanziamento non è modificabile.
    Saltano due rate ed iniziano a chiamarmi, logicamente rispondo e chiedo sempre una trattativa ma nulla.
    Iniziano a chiamare in modo più insistente 10/20 chiamate in poche ore, decido di non rispondere.
    Voglio precisare che ero amministratore al 33% di una snc ma che il mio finanziamento è assolutamente un finanziamento personale, non sulla società.
    Chiamano sui telefonini gli altri due soci, spiattellando l?importo del mio debito e minacciandoli che avrebbero fatto controlli fiscali sulla società.
    La società è aperta dal 1995, pulitissima, tasse tutti in regola da sempre.
    I due soci impauriti corrono dal notaio e mi sbattono fuori ed oggi mi ritrovo senza lavoro, anzi devo ripregarli di assumermi a lavorare cosa che ancora non accettano.
    La (finanziaria) continua a tartassarmi, continuano a chiamare i due amministratori e cominciano anche con i miei genitori.
    Mio padre che non vedo da anni viene telefonato, raddoppiano addirittura l?importo del debito che ho con la finanziaria e lo minacciano di querelarlo per truffa perché è garante del mio finanziamento...COSA ASSURDA E NON VERITIERA.
    mio padre ha denunciato sia me che la (finanziaria) per calunnia e per molestie."

    Secondo voi, nel caso fosse tutto veritiero, ci sarebbero le premesse per un robusto risarcimento?


  • User

    se fosse tutto veritiero, credo di si, ma sarebbe veramente difficile da dimostrare ed andrebbe approfondito il tutto


  • User Attivo

    Scatta il reato di estorsione per chi terrorizza il debitore anche se agisce come mero mediatore (esattori) per consentire a un terzo (società finanziaria che cede il credito) il recupero del denaro. Infatti, ribadisce la Cassazione, la fattispecie più lieve ex articolo 393 Cp (esercizio arbitrario delle proprie ragioni) va esclusa se i toni dell’intimidazione sono tali da andare oltre ogni ragionevole intento di far valere un diritto in modo arbitrario. [Sentenza Cass. n. 41365/10]


  • Super User

    Oltre ai reati assortiti, ci sono più che buone premesse per un risarcimento del danno a vario titolo.

    Quello che non capisco è il padre: che c'entra la calunnia?. E' solo chi ha postato che ha "estrapolato" questo reato...è una sua opinione.


  • User Newbie

    sono la persona in questione...

    mio padre è stato contattato e gli hanno detto che lo denunciavano per truffa perchè io avevo un tot di debiti (raddoppiando addirittura la cifra) e che lui era il mio garante

    a quel punto mio padre, che non sento da anni perchè è andato via di casa, mi ha fatto contattare dal suo avvocato perchè voleva capire se io effettivamente avevo falsificato in qualche modo la sua firma nominandolo garante prima di fare una denuncia contro di me e contro la finanziaria, una denuncia che cmq farà ed io controfirmerò specificando che lui è totalmente estraneo al fatto


  • Super User

    Ciao marcopolo. Benvenuto nel Forum Gt.
    Tuo padre fa bene a fare una querela per molestie e minacce ma non vedo che c'entra la calunnia in questa fase (semmai la calunnia potrebbe sussistere solo a seguito di una querela da parte della finanziaria).
    Peraltro una querela redatta da un penalista difficilmente nomina il reato (la qualificazione del fatto reato spetta al pm, l'avvocato può solo nominare il presunto reato in sede di deduzioni in diritto ma non formalmente come richiesta); allo stesso modo mi stupisce che un penalista ti faccia controfirmare la querela in veste di testimone...i testi si nominano in querela ma essi non controfirmano MAI.

    Diverso sarebbe il caso di una querela congiunta (dove sia tu che tuo padre siete i querelanti).
    Il mio suggerimento è di proporre anche tu querela contro queste persone. Se non la farai congiuntamente a tuo padre dovresti farla in proprio.
    La condotta di costoro infatti costituisce reato.