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Minori. Pugliese (grande sud uniti per il lazio): Aiutare chi vive al limite della le
Ho voluto toccare con mano il problema dei minori italiani che vengono arrestati, prendendo contatto con l'istituto penale minorile di Casal del Marmo. Casal del Marmo è un luogo non punitivo ma rieducativo, con impianti scolastici ben strutturati. La prima impressione è stata quella di vivere in campagna. Tutta la struttura, infatti, è immersa nel verde tra viali alberati.
Uno degli scopi della mia ricerca è stato quello di stabilire le responsabilità dei media nell'influenzare il mondo dei giovani, verso strade meno buone. A questo proposito ho intervistato Carlo Alberto Cavallo, psicologo della Croce Rossa Italiana, con grande esperienza in diversi programmi televisivi e con problematiche sociali, dalla tossicodipendenza alla criminalità giovanile.
Lo psicologo dice: "I giovani sono sempre stati così, un po' buoni e un po' cattivi. Cosa fanno i media? Spesso amplificano questa loro tendenza, facendo diventare i buoni più buoni ed i cattivi più cattivi! Ovviamente il discorso non è così radicale, serve a rendere l'idea, ma è vero che la televisione, i giornali e i rotocalchi in qualche modo tendono ad amplificare quello che c'è. E soprattutto la tv va maneggiata con molta cura. I media sono come siamo noi, sono uno strumento. E' chi ci sta dietro che fa la differenza".
La televisione, dunque, ha un effetto così forte sui giovani? Può determinare davvero una buona o una cattiva strada? Cavallo continua: "Così così, non è tanto quello, ma piuttosto l'esempio che determina l'indirizzo dei giovani. Se uno è un buon genitore, avrà un buon figlio. Non sono soltanto le azioni che fa, ma quanto dimostra. Anche in questo caso, se in televisione si dimostra di essere un buon modello da seguire, come sei tu, Patrick, farà una buona azione, così come se la televisione mostrerà una cattivo esempio da seguire, c'è chi lo seguirà".
Quali sono i reati maggiormente commessi tra i giovani presenti nei carceri minorili? "Ovviamente? risponde Cavallo ?tutto ha origine nella mancanza di lavoro, dalla mancanza di un futuro, da qualcosa in cui avere fiducia. Perché se io non so cosa mi succede, non soltanto nella mia vita, ma nei prossimi cinque anni, e arriva qualcuno che mi propone di fare qualche soldo facile con una rapina, con un'aggressione, con lo spaccio di droga... perché no? Sono un ragazzo che deve tirare avanti, penserebbe, che deve sopravvivere. Sono questi i problemi che si trovano nelle carceri minorili. La mancanza di speranze."
I problemi sociali che portano allo sbando i ragazzi e le vittime stesse dei mass media, come nel caso del paparazzo Fabrizio Corona, meritano comprensione. La sensibilizzazione sociale, una presenza più attiva tra le famiglie disagiate e una regolamentazione del buon senso sociale trasmesso dai media, tendente a chiarire con efficacia quella linea invisibile tra fiction e realtà, tra ciò che si può fare e ciò che invece è illegale, credo possano aiutare ad integrare socialmente queste persone più deboli e vittime di un mondo sempre più frenetico e disattento a queste nuove problematiche.