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Chi decide la morte per fine dialisi
Una persona per l'assistenza alle cure fa riferimento alla cognata abitante a due passi pur mantenendo i rapporti con il fratello, abitante relativamente lontano (50Km) che lo chiama telefonicamente e lo passa a visitare.
Nelle scorse settimane per l'aggravarsi della situazione questa persona viene ricoverata e dopo dieci giorni la cognata decide di autorizzare la sospensione della dialisi con la conseguente morte dopo poche ore.
Il fratello non è stato informato della degenza, né tanto meno della decisione di sospendere le cure.
Poteva la cognata decidere in tal senso?
Non c'era l'obbligo dell'ospedale di sollecitare l'autorizzazione dei parenti più stretti?
Posso fare denuncia e verso chi?Vi sarei grato se mi potete chiarire l'iter da intraprendere e che ne seguirà, ad esempio ci sarà poi bisogno di essere supportati da un legale o è una cosa che Carabinieri/Procura seguiranno d'ufficio?
Grazie in anticipo
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Ciao bepi.
L'ospedale, in casi di necessità ed urgenza si rivolge al congiunto più prossimo.
Dalla narrazione pare non si ravvisi un caso urgentissimo (le circostanze in cui è stata data l'autorizzazione) e, vista la gravità della questione, si dovrebbe conoscere dettagliatamente tutte le circostanze.Di certo la circostanza in cui il fratello neppure è stato informato della degenza depone per un comportamento illegittimo salvo sia stato così espressamente voluto dalla paziente.
Pertanto, ribadita la gravità della questione, atteso che le informazioni fornite sono da definirsi insufficienti, il mio consiglio è di rivolgersi ad un legale che potrà vagliare la situazione nel minimo dettaglio prima di procedere a denunce o altro.
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Non è che ci sia molto da aggiungere, è la cognata ad aver costruito attorno alla persona un "cordone sanitario" per evitare che incontrasse altre persone.
Se per "espressamente voluto dal paziente" sintende anche un paio di firme, può essere.
Sia perché quando vai in ospedale c'è ormai la pessima abitudine a farti firmare ogni cosa, e sia perché di fatto la cognata mandava avanti tutto avendo fagocitato ogni cosa.Era malato da tempo, ma sono sconcertato che con una degenza di 10 giorni non si sia trovato il tempo di avvisare nessuno dei famigliare, almeno per un ultimo saluto.
Se si è deciso che si poteva anche togliere la dialisi perché ormai inutile, a mio modesto avviso c'era tutto il tempo di avvisare le persone anche perché stiamo parlando di 30/45 minuti d'auto, non si arrivava dall'Argentina.Volevo evitare di coinvolgere un legale, mi sarei limitato a fare una denuncia verso ignoti raccontando i fatti così come a conoscenza.
Non credo che ne derivi un qualche vantaggio personale, o sbaglio?
Così mi era sufficiente che queste persone rispondessero di ciò che hanno fatto.
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Purtroppo se il defunto, ancora in vita e cosciente, aveva firmato o in qualsiasi modo valido comunicato di non far sapere nulla della degenza ad altri, l'ospedale non ha commesso nessun illecito.
E neppure la cognata, se è stata dichiarata tale volontà.
Quindi, prima di agire in qualsiasi moto, ti consiglio vivamente di accertarti di questo, ache chiedendo un colloquio con il primario del reparto.
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Ok, seguo il consiglio e lascio perdere.
Ormai il "danno" è fatto.Mi spiace solo che la persona sia morta senza poter salutare le persone più vicine (e viceversa) soltanto per l'astio di una cognata.
Facciamocene una ragione.Grazie.
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Francamente da quello che leggevo non vedo molte opportunità, così come mi ha confermato anche un legale.
Ero molto legato a questa persona che andavo a trovare ogni volta mi era possibile così come mi sono reso disponibile per supportarlo in questo suo calvario personale.
Però negli ultimi anni la cognata ha costruito attorno a lui un muro che ha reso a tutti noi sempre più difficile il mantenere dei rapporti e che lo ha di fatto obbligato a subire un iter medico che nessuno condivideva senza né dei risultati apprezzabili, né il sostegno di una qualche terapia del dolore.
Adesso si capisce perché visto che salta fuori un testamento olografo che la dichiara erede pressoché di tutto.
Cosa assai strana perché nessuno ne sapeva niente e contraddice la sua opinione sulla cognata che vedeva come fumo negli occhi.Però, salvo contestare il testamento con una perizia calligrafica, non sembra sia possibile fare nulla.
Io di notai e testamenti ne so quanto se ne vede nei telefilm del Tenente Colombo, ma tutta questa vicenda è molto strana.
Anche il fatto che l'inventario del patrimonio lo debba preparare la stessa cognata per il notaio... Mah!Almeno volevo fargliela pagare per come l'hanno trattato nelle ultime settimane di vita.
Non si può abbandonare una persona a morire in ospedale senza neppure dare a lui ed ai parenti più stretti la possibilità di salutarsi un'ultima volta, ma se basta una firma su una fotocopia per tutelarsi...Che schifo di paese, non merita neppure la P maiuscola.