• User

    Dubbi indagini e irreperibilità

    Buonasera, premetto che sono coniugata con un cittadino extracomunitario attualmente residente all'estero. Circa 3 anni fa sono stata convocata in questura per discutere di una scheda SIM telefonica,che era a nome mio, ma che adoperava mio marito nel periodo in cui viveva in Ital; il Commissario mi ha semplicemente chiesto se ero io ad adoperare tale scheda, nel momento in cui gli ho chiesto se c'erano problemi non ha voluto dirmi molto, mi ha solo fatto intendere che c'erano state intercettazioni per eventuali reati commessi e che già sapevano che non ero io ad usare il telefono, ma non ha potuto dirmi altro.
    A distanza ormai di 3 anni nè io, nè mio marito abbiamo più avuto notizie E' possibile che ancora non ci abbiano fatto sapere nulla riguardo ad eventuali indagini? Indagini che eventualmente dovrebbero riguardare fatti di almeno 3 anni fa, dato che mio marito è assente dall'italia da 3 anni. Mi chiedo, se ci fosse stato un avanzamento delle indagini con eventuale processo, ne saremmo stati informati? E' possibile che sia stato considerato irreperibile perchè residente all'estero? O in ogni caso, essendo io coniuge, sarei stata contattata, se nn altro per ottenere informazioni su come rintracciarlo? (Non era domiciliato a casa mia, ma il matrimonio è stato trascritto in Italia e il Ministero dell'Interno ha i suoi dati in quanto ha provveduto alla cancellazione di un'espulsione a suo carico).
    Grazie


  • Super User

    Ciao Betty.
    In nessun caso le indagini possono superare i 2 anni.


  • User

    Quindi dovrei stare relativamente tranquilla?
    E' improbabile che sia stato considerato irreperibile, no? (Il mio timore è che lui rientri in Italia e venga arrestato non si sa nemeno per cosa)Dato che il Ministero dell'Interno h tutti i suoi dati.
    Grazie


  • Super User

    Se è stato considerato irreperibile tu non puoi saperlo (appunto perchè irreperibile).
    Ti suggerisco di incaricare un legale per un colloquio con il pm.


  • User

    Capisco.
    Quello che mi chiedo è se possa essere considerata irreperibile una persona di cui si hanno nome, cognome e indirizzo nel Paese di residenza; io invece, pure essendo coniuge, non sarei in ogni caso stata contattata?
    La ringrazio per le risposte.


  • Super User

    L'irreperibilità è una questione di notifica. Si cerca la persona alla residenza, al domicilio eletto o, in mancanza, all'ultima residenza conosciuta.
    Non trovando nessuno si dichiara l'irreperibilità.
    Se c'è un difensore si notifica al difensore.
    Non si contattano altri (salvo casi particolari se vi è un mandato di cattura).


  • User

    Di conseguenza se l'indagato non ha residenza in Italia è considerato irreperibile?
    Lui avrebbe modo, dal suo Paese, di richiedere se ha carichi pendenti?


  • Super User

    Sì. Irreperibile nel territorio dello Stato.
    Per i carichi pendenti deve rivolgersi ad un legale qui o rivolgersi al consolato italiano.


  • User

    Quindi ciò che ho trovato:

    169. Notificazioni all’imputato all’estero. — 1. Se risulta dagli atti notizia precisa del luogo di residenza o di dimora all’estero della persona nei cui confronti si deve procedere, il giudice o il pubblico ministero le invia raccomandata con avviso di ricevimento, contenente l’indicazione della autorità che procede, il titolo del reato e la data e il luogo in cui è stato commesso nonché l’invito a dichiarare o eleggere domicilio nel territorio dello Stato 369]. Se nel termine di trenta giorni dalla ricezione della raccomandata non viene effettuata la dichiarazione o l’elezione di domicilio ovvero se la stessa è insufficiente o risulta inidonea, le notificazioni sono eseguite mediante consegna al difensore.
    2. Nello stesso modo si provvede se la persona risulta essersi trasferita all’estero successivamente al decreto di irreperibilità emesso a norma dell’articolo 159 (1).
    3. L’invito previsto dal comma 1 è redatto nella lingua dell’imputato straniero quando dagli atti non risulta che egli conosca la lingua italiana (2).
    4. Quando dagli atti risulta che la persona nei cui confronti si deve procedere risiede o dimora all’estero, ma non si hanno notizie sufficienti per provvedere a norma del comma 1, il giudice o il pubblico ministero, prima di pronunciare decreto di irreperibilità, dispone le ricerche anche fuori del territorio dello Stato nei limiti consentiti dalle convenzioni internazionali.
    5. Le disposizioni precedenti si applicano anche nel caso in cui dagli atti risulti che la persona è detenuta all’estero.

    Non è effettivamente valido?
    Ma a questo punto rientrando in Italia mio marito correrebbe il rischio di avere già una condanna da scontare?



  • Super User

    L'art. 169 attiene all'ipotesi in cui già aprioristicamente la Procura è a conoscenza che il soggetto risiede o ha domicilio all'estero. In quel caso si deve procedere alla notifica in quella residenza o domicilio.
    Lei, viceversa, ha asserito che suo marito aveva indirizzo italiano.
    In sintesi, la Procura non deve cercare in tutto il modo un soggetto prima di dichiarare l'irreperibilità, ma deve fare le notifiche nei luoghi di cui ha conoscenza a titolo di residenza o domicilio.

    Se è stato giudicato in contumacia sì...potrebbe avere una condanna da scontare.


  • User

    Sì, mi scusi, probabilmente mi sono espressa male. Mio marito ha vissuto in Italia, ma al momento in cui sono stata convocata in questura (nel 2010) lui già si trovava nel suo Paese da qualche mese, cosa che ovviamente ho specificato al Commissario, inoltre mio marito circa 2 anni fa ha fatto richiesta (tramite Consolato Italiano) di cancellazione di espulsione a suo carico per motivi di ricongiungimento familiare e, nel momento in cui la cancellazione è avvenuta (quindi tramite comunicazioni tra Questura, Ministero e Consolato) ha ricevuto una raccomandata dal Ministero al suo indirizzo di residenza all'estero, per questo ho pensato che fosse poco probabile l'ipotesi di irreperibilità, ma, non avendo più avuto notizie, mi sono sorti dei dubbi.


  • Super User

    Purtroppo in Italia un ufficio non sempre dialoga con altro ufficio.
    La Procura potrebbe non conoscere le comunicazioni fatte al ministero degli interni (che si occupa delle espulsioni).
    Ora c'è da stabilire una cosa: suo marito aveva un indirizzo in Italia? Se sì a che titolo?


  • User

    No, anche perchè ha soggiornato illegalmente (da qui l'espulsione).
    Sono stata convocata in Questura perchè il numero di telefono era registrato a mio nome e a quel punto sono stata io a fare il nome di mio marito (che usava effettivamente la SIM), ma non mi hanno chiesto molto se non nome e cognome di lui (e ho spiegato la situazione, che non si trovava in Italia eccetera), mi hanno detto che mi avrebbero contattata se ci fossero state delle novità, ma non ho più saputo niente.
    So che quando il Ministero dell'Interno riceve la richiesta di cancellazione dal SIS contatta la Questura per verificare che la persona richiedente non costituisca una minaccia per la pubblica sicurezza (non so però per quali reati s possa essere considerati tali), per questo speravo che se ci fosse stato qualcosa a suo carico l'avremmo saputo, ma se gli uffici non comunicano tra loro evidentemente potrebbe non essere così.


  • Super User

    Purtroppo la certezza si può avere solo chiedendo in Procura.


  • User

    Ma come posso sapere a chi rivolgermi in Procura, dato che non so nè se c'è stato un rinvio a giudizio, nè chi è il pm, nè niente?
    Una richiesta di certificato di carichi pendenti e casellario penale potrebbe risolvere i dubbi?


  • Super User

    I carichi pendenti ti possono dire se è stato rinviato a giudizio.
    Però il certificato non è rilasciato a chiunque. Solo all'interessato o al delegato con procura speciale (se privato autenticata).


  • User

    Per quanto riguarda il casellario penale invece segnala le condanne irrevocabili, giusto?
    In caso di condanna avvenuta in contumacia, la richiesta del casellario penale avrebbe il valore di notifica? Nel senso, richiedendo il casellario si verrebbe a conoscenza della condanna, quindi scatterebbe un tempo impugnare la sentenza?
    Oltretutto mi chiedo, il contumace, una volta emessa la sentenza, diventa automaticamente latitante? Anche se non è mai stato al corrente del processo in atto?


  • Super User

    No, non diventa automaticamente latitante. Lo diventa solo se il pm deve procedere alla sua detenzione e spicca un mandato di cattura.
    I termini di impungnazione della sentenza decorrono dal deposito in cancelleria delle motivazioni.

    Il vero problema, qui, è che tu non puoi agire per conto dell'altro... nè chiedere notizie senza una procura idonea.
    Dovresti nominare un legale.


  • User

    Il mandato di cattura viene emesso per qualsiasi condanna che prevede la detenzione? O solo per particolari reati? (mi scusi, ma ne capisco veramente poco)
    Con impugnazione intendevo la restituzione della pena, in caso di richiesta di casellario giudiziale il termine di tempo per richiedere la restituzione della pena scatterebbe dalla data della richiesta?
    Sì, so che non posso agire per conto dell'altro, ma il tribnale di roma mi ha detto che lui dall'estero può fare richiesta dei certificati tramite posta.


  • Super User

    Non capisco: che intendi con restituzione della pena?
    Sì, infatti. Lui può chiedere tramite posta ovvero al consolato italiano (più veloce).
    Il mandato di cattura viene emesso per ogni condanna che preveda la pena detentiva in carcere.