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Iniziare da zero
Riciao a tutti, ,
come scritto nel post di presentazione, mi chiamo Simona e sono una madre.
Da anni penso alla possibilità di aprire un e-commerce, ma mi ha sempre frenato l'idea del rischio rappresentato dal magazzino.
Navigando in rete ho scoperto il dropshipping, e da subito l'ho trovato interessante e adatto alle mie esigenze. Almeno all'inizio poter far affidamento su questo sistema mi trasmette sicurezza. Ho appurato il fatto che per iniziare devo aprire partita iva, ma non so quale sia la procedura per poterla aprire. Devo per forza affidarmi a un commercialista? Soprattutto non ho capito se ci sono delle spese fisse, poiché essendo al momento una famiglia monoreddito di 4 persone, preferirei non aggravare ulteriormente la nostra situazione economica-familiare. Per carità, è giusto che se guadagno io debba pagare le tasse e le imposte previste (a proposito cosa è previsto?) , ma vorrei sapere se anche nell'eventualità che io non riesca a vendere nulla, se dovrò affrontare delle spese fisse.Grazie a chi mi vorrà rispondere.
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Non è obbligatorio affidarsi ad un professionista per l'espletamento delle pratiche.
Anche per vendere in dropshipping, è necessario effettuare le tradizionali pratiche di avvio attività di un e-commerce :- apertura partita iva
- presentazione s.c.i.a. al proprio comune
- iscrizione ditta individuale alla camera di commercio della propria provincia
- iscrizione inps gestione commercianti per il versamento dei contributi previdenziali.
A livello di spese fisse c'è sicuramente l'inps, il cui minimale contributivo è di circa 3200 euro annui. E' possibile evitare tale contribuzione se contemporaneamente si è dipendenti full-time.
Altro costo fisso (inferiore ai 100 euro annui) è il contributo annuale da corrispondere alla camera di commercio ogni anno.
Ad ogni modo se l'attività non decolla è sempre possibile procedere con la "chiusura" dell'attività e conseguente cancellazione dagli enti.
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Grazie Studionicola per la risposta, volevo chiederle ancora un chiarimento:
- i contributi Inps versati sono proporzionali agli incassi? e fanno cumulo ai fini pensionistici sommandoli a quelli finora "accumulati" con il lavoro dipendente? (attualmente sono disoccupata perchè con 2 bambini non riesco a trovare un lavoro con orari idonei)
- i 30mila euro di cui si parla nel regime dei minimi sono da intendersi di ricavo o di utili? Perchè se sono di ricavi temo (spero) che uscirò in fretta dal regime dei minimi, e in quel caso cosa accadrebbe?
Grazie ancora
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I contributi dovuti (minimale) alla gestione commercianti sono indipendenti dagli incassi. Il minimale si paga a prescindere dal reddito conseguito, dunque anche in caso di "perdita". Oltre il minimale (circa 3200 euro annui), poi, vi è una quota proporzionale al reddito.
I 30.000 euro del regime dei minimi sono relativi ai ricavi conseguiti in un anno.
Se si sfora si transita nel regime fiscale con iva (tradizionale).