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Redditi tranquillamente non dichiarabili, purtroppo per i secondi, in quanto relativi ad attività illecite.
Ma non per il Redditometro...
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Quella della validità della tassazione dei proventi delle prostituzione personale è una questione annosa. D'altra parte è il mestiere più antico del mondo...
Esistono anche alcune pronunce della giurisprudenza tributaria a riguardo.Rimanendo in ambito civilistico (infatti non ho parlato di reati), la norma che ho in mente è l'articolo 1343 del codice civile, che riguardo la liceità del contratto in generale stabilisce che non deve essere contrario a norme imperative, all'ordine pubblico e al buon costume.
Ma per una risposta più attendibile ti suggerisco di postare il quesito nella sezione legale.
In ogni caso a te risulta possibile ad oggi aprire la partita iva per attività di escort (o di elemosinante), e conseguentemente versarsi i contributi previdenziali.
A me non risulta che in Italia sia ancora possibile, purtroppo.
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E direi che il Nuovo Redditometro taglierà la testa al toro, perchè il Fisco non avrà bisogno di stabilire il tipo di entrata che ha generato un tenore di vita anomalo rispetto al dichiarato.
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Fai attenzione che i redditi non dichiarabili, perchè tassati alla fonte o esenti, devono essere comunque documentabili.
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Il legislatore fiscale è stato magnanimo, i mendicanti sono stati risparmiati. Pensa se dovevano rilasciare una ricevuta per ogni offerta...
In ogni caso le donazioni (comprese quelle in denaro) sono soggette ad imposta indiretta, ma sono esentate le donazioni di modico valore.
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Non penso che per dei funzionari o giudici tributari questa sia una giustificazione tanto tanto convincente... anzi penso che sarebbe irritante.
Anche perchè le situazioni selezionate di scostamento rispetto al dichiarato non saranno di modico valore.