• Super User

    No.. non devi controllare la querela. e' il Pubblico Ministero che decide.
    Lo saprai quando ti arriverà (se ti arriverà) il 415bis cpp (è un atto di conclusione indagini e vi è specificata l'imputazione). Solo allora potrai fare accesso al fascicolo del Pm e scoprire cosa vi è inserito, oltre ad avere 20gg per memorie e richiesta di interrogatorio formale.


  • User Newbie

    Grazie per l'aiuto che mi stai dando giurista! 🙂

    Quindi una volta accettata la rimessa della querela, come posso fare per sapere se il caso procede d'ufficio?
    E ipotizzando che il caso non proceda d'ufficio, sono tenuto a risarcire qualcosa (i 2000€ di tabulati/spese varie)?


  • User

    Di norma, nei tabulati c'è solo il numero del chiamante, del ricevente, durata della chiamata, l'imei dei cellulari, ma non il contenuto della chiamata, che prove hanno quindi a tuo carico? Hai ammesso forse la tua colpevolezza?
    Anche se il tuo amico avesse registrato la telefonata, non dovrebbe avere valore legale perchè sarebbe una registrazione non autorizzata da chi di dovere.
    Però... Sono stati veloci a contattarti per sta ragazzata...


  • User Newbie

    @Acrobata1978 said:

    Di norma, nei tabulati c'è solo il numero del chiamante, del ricevente, durata della chiamata, l'imei dei cellulari, ma non il contenuto della chiamata, che prove hanno quindi a tuo carico? Hai ammesso forse la tua colpevolezza?
    Anche se il tuo amico avesse registrato la telefonata, non dovrebbe avere valore legale perchè sarebbe una registrazione non autorizzata da chi di dovere.
    Però... Sono stati veloci a contattarti per sta ragazzata...
    Questo mi rassicura! In ogni caso io ho spigato ai carabinieri (in via ufficiosa) che si trattava solamente di uno scherzo.

    @criceto said:

    .... sarà mica per l'amico caramba?
    Può essere. Conta che la querela è stata depositata in una caserma fuori regione (la provincia però confina con la mia).


  • Super User

    No.. non è esatto. Le registrazioni sono ammesse, acrobata.
    Non sono ammesse le intercettazioni (il terzo estraneo alla conversazione che registra).
    Trivette ha ammesso il fatto. Ovviamente la confessione, nel nostro sistema, non esime l'accusa di cercare anche altre prove.
    Se il querelante rimette la querela tu devi accettare espressamente. Sino ad allora la querela non è rimessa.
    Si pagano le spese con la sentenza di condanna.


  • User Newbie

    @giurista said:

    No.. non è esatto. Le registrazioni sono ammesse, acrobata.
    Non sono ammesse le intercettazioni (il terzo estraneo alla conversazione che registra).
    Trivette ha ammesso il fatto. Ovviamente la confessione, nel nostro sistema, non esime l'accusa di cercare anche altre prove.
    Se il querelante rimette la querela tu devi accettare espressamente. Sino ad allora la querela non è rimessa.
    Si pagano le spese con la sentenza di condanna.

    Ma la "confessione" ha valore legale anche se è stata fatto in modo ufficioso durante l'identificazione/elezione di domicilio (nei verbali non compare nulla)?


  • User

    Buon pomeriggio, a tutti gli utenti coinvolti in questa discussione! 🙂

    Premetto che ho deciso di partecipare a questa discussione, in quanto per un verso o per un altro, potenzialmente potrei avere lo stesso tipo di problema dell'utente "trivette" ; per tanto, vi spiego sinteticamente al fine di un possibile confronto e / o risoluzione del problema, cosa mi sia capitato, considerando che è da più di un anno che non riesco a spiegarmi una serie di circostanze [ presi in considerazione il codice penale & il codice di procedura penale a cui dobbiamo ovviamente far capo] :

    I fatti risalgono a fine Dicembre del 2010 [ sera tarda ] in cui sono state effettuate due telefonate anonime , a distanza di brevissimo tempo [ 5 minuti al massimo dall'una rispetto all'altra] dal mio telefono cellulare :

    a) **Colui il quale ha effettuato la telefonata è un mio amico * per maggiore chiarezza ai fini della narrazione lo chiamerò "X"*] , il quale dalla mia utenza telefonica cellulare, dinanzi a me & ad altri amici ha fatto uno scherzo telefonico [Art. 660 CP] ad un nostro ex compagno di scuola : gli ha riferito di essere un membro di un'associazione politica [ assolutamente inesistente] & di volerlo coinvolgere in quest'ultima nell'ambito di alcune iniziative "sovversive", chiunque avrebbe intuito che si sarebbe trattato di una burla.

    Quest'ultimo [ questo nostro ex compagno di scuola] rimasto "perplesso" dal contenuto di questa prima telefonata gli ha chiuso "il telefono in faccia". Segue una seconda telefonata , in cui un altro nostro amico [ per maggiore chiarezza ai fini della narrazione lo chiamerò "Y"] con tono scherzoso gli riferisce l'indirizzo della sua abitazione [ Art. 612 CP].

    Trascorrono 11 mesi & giungiamo a Novembre 2011 :

    2) In tarda serata di un giorno della prima decade di Novembre dall'utenza di un telefono fisso casa di questo mio amico "X" [ per tanto la chiamata non è stata effettuata dal mio telefono cellulare] lo scherzo si ripete, per la verità dura molto poco, in quanto questo nostro ex compagno di classe dopo aver giustamente esclamato degli epiteti molto poco gentili, ci chiude in maniera decisa il telefono in faccia

    Cosa accade il giorno seguente :

    Il giorno dopo, a prima mattina vengo convocato telefonicamente da un ispettore della DIGOS [ appartenente alla Questura della città in cui quale abito] , sempre telefonicamente mi riferisce di :" dovermi fare delle domande, di non preoccuparmi & che se mi fossi dovuto preoccupare sarei stato dovuto essere accompagnato da un avvocato".

    Ovviamente mi presento in Questura comprensibilmente intimorito [inutile precisare che sono luoghi che non frequento abitualmente :D].

    L ispettore dopo avermi posto tre domande generiche [ circa nome & cognome, la professione dei miei genitori & cosa facessi nella vita] ha proceduto a chiedermi , se avessi fatto IO gli scherzi telefonici [raccontati in precedenza ai punti # 1 - # 2] a questo mio compagno di classe. Decido di raccontare la verità , gli spiego ciò che avete avuto modo di leggere in precedenza cioè, che gli scherzi siano stati fatti sì dalla mia utenza telefonica cellulare ma che non ne fossi stato io "l'autore". Per tanto, propongo all'ispettore, dopo aver solennemente promesso di non permettere più che vengano fatti siffatti scherzi idioti, di contattare telefonicamente questo mio ex compagno di classe al fine di chiedergli scusa a nome mio & di questi altri miei amici. A sorpresa l'ispettore non solo "accetta la mia proposta" telefonandogli, ma lo invita in Questura. Giunge questo mio ex compagno di scuola & contestualmente inizia la giusta ramanzina che mi merito, durante la quale gli rinnovo le mie scuse facendogli la sacrosanta promessa che non si sarebbero più verificati episodi del genere. **Durante la ramanzina sia l ispettore che questo mio ex compagno di scuola mi hanno confermato più volte che "non fosse stata sporta denuncia" in relazione agli episodi di Dicembre 2010 [ ribadisco che in questa circostanza ci troviamo nel mese di Novembre 2011] considerate una serie di "circostanze" quali per esempio il fatto che "ci conoscessimo da tempo" & per il rispetto che questo mio compagno di classe ha per i "miei genitori" **[ sì, mi furono riferite proprio testuali parole]. Io però ancor oggi non mi fido di ciò che mi è stato detto, seppur da un pubblico ufficiale. Terminata la ramanzina seguirono pacche sulle spalle tra me & questo mio ex compagno di scuola & una stretta di mano con l ispettore, giusto per farvi capire che l'atmosfera si era distesa maggiormente rispetto alla situazione iniziale. Successivamente, per provare il fatto che non sia stato io "l autore degli scherzi telefonici" faccio sì che questo altro mio amico " X " venga convocato successivamente in questura, a cui anche a lui in mia presenza gli verrà fatta una ramanzina.

    Considerando che questa vicenda non fa sì che sia totalmente sereno & spensierato [ mi reputo essere una persona assai puntigliosa], a Giugno di questo anno [ 2012] ho richiesto il certificato 335 CPP presso gli uffici della Procura della mia città, **da cui non è emerso alcunché [ un anno e mezzo dopo l'avvenimento dei fatti]
    **
    Domande :

    *# 1)a vostro avviso, è effettivamente possibile che la denuncia non sia stata sporta & che quindi i tabulati non siano stati richiesti?

    2)nel caso venga avviato un procedimento penale, in questo caso a mio carico, quale potrebbe essere l'iter della procedura?

    3)A quali sanzioni potrei andare in contro? Considerando che di fatto ho solo fornito a questi miei amici " X" & " Y" il numero di cellulare di questo mio ex compagno di classe?

    4) E' possibile che sia stato convocato in Questura soltanto perché magari questo mio amico sapeva che ogni tanto mi "piaceva fare qualche scherzetto telefonico" & per tanto abbia pensato di riconoscere la mia voce, sebbene non fosse la mia?

    #5) E' possibile che la denuncia se sporta, possa essere stata archiviata a distanza da quasi due anni dagli episodi che mi coinvolgono direttamente?
    *Grazie per la vostra attenzione! Sono ancora assai preoccupato! Spero di essere stato il più chiaro possibile!


  • User

    Grazie Giurista per la precisazione, ho fatto bene ad utilizzare il condizionale "dovrebbe".
    Io nei tuoi panni Trivette, mi sarei avvalso della facoltà di non rispondere, non conoscendo effettivamente che prove hanno a tuo carico.


  • Super User

    Trivette, se nei verbali non compare nulla non vedo come possano accusare proprio te.
    Comunque, ribadisco, se vi è stata querela, essa non può essare rimessa a tua insaputa. Deve esserci l'accettazione. Probabilmente era un esposto...

    Ciao P197!.
    Se dal 335 non appare nulla dopo due anni non vedo di che ti preoccupi...


  • User

    Grazie per la delucidazione!:) Vorei fare un'ulteriore precisione per dovere di cronaca : ricordandomi bene l ispettore in questione non faceva parte della DIGOS, cosi come scritto nel post in precedenza ma di un altro reparto di cui adesso non ricordo [ a distanza di un anno a pensarci bene , non ricordo nemmeno bene se fosse un ispettore], quantunque secondo quella che è stata la mia esperienza, vorrei ancora raccontare che nonostante la brutta esperienza di essere convocato in Questura, ricordo di aver trovato dinanzi a me una persona squisita [questo ispettore o comunque poliziotto]. Se c'è un lato positivo che ho tratto da questa vicenda [comunque vada a finire, spero per me bene] è che tutti noi cittadini DOBBIAMO ESSERE RISPETTOSI della legge & portatori di valori di legalità! Proprio da questo episodio ho concepito che mi piacerebbe entrare in polizia. Chiedo scusa qualora sia risultato prolisso!


  • User Newbie

    @giurista said:

    Trivette, se nei verbali non compare nulla non vedo come possano accusare proprio te.
    Comunque, ribadisco, se vi è stata querela, essa non può essare rimessa a tua insaputa. Deve esserci l'accettazione. Probabilmente era un esposto...

    Scusa, mi sono espresso male... Quello che intendevo dire è che nei verbali non compare niente della mia confessione ufficiosa (avendola fatta al momento dell'identificazione), ma ovviamente, essendo risaliti a me tramite i tabulati, sono indagato per il motivo in oggetto del topic...

    In ogni caso adesso sto aspettando la convocazione per rimettere la querela... poi speriamo che il caso non proceda d'ufficio. Spero che in casi come questo (cioé di uno scherzo o bravata, come l'hanno definita i carabinieri) lascino passare e non continuino d'ufficio sennò si mette veramente male!


  • User

    X Trivette:
    Bisogna sapere le prove che hanno a tuo carico, al momento potresti essere indagato, ma passare dallo status di indagato a quello di imputato ce ne vuole. Con una semplice chiamata riscontrata nei tabulati, non credo si possa formulare l'imputazione basandosi solo su questo, servirebbero prove più concrete (registrazione, intercettazione, una tua confessione spontanea...). Quindi anche se si dovesse procedere d'ufficio, non cambierebbe nulla, dovrebbero sempre raccogliere prove concrete per formulare l'imputazione e se si andasse a processo, dimostrare la tua colpevolezza.


  • User Attivo

    @Acrobata1978 said:

    X Trivette:
    Bisogna sapere le prove che hanno a tuo carico, al momento potresti essere indagato, ma passare dallo status di indagato a quello di imputato ce ne vuole. Con una semplice chiamata riscontrata nei tabulati, non credo si possa formulare l'imputazione basandosi solo su questo, servirebbero prove più concrete (registrazione, intercettazione, una tua confessione spontanea...). Quindi anche se si dovesse procedere d'ufficio, non cambierebbe nulla, dovrebbero sempre raccogliere prove concrete per formulare l'imputazione e se si andasse a processo, dimostrare la tua colpevolezza.

    aver confessato durante l'identificazione non conta in nessun modo?


  • Bannato User Newbie

    Sigg. avvocati, un consiglio.
    In caso di S.I.T., come sopra, è consigliabile ammettere le proprie responsabilità, in caso di tenui fattispecie di reato, oppure apporre qualsiasi diniego, col rischio di fare impuntare gli inquirenti che si potrebbero sentire "presi in giro"?


  • Super User

    Ciao Gelsoma. In questo forum si danno pareri /opinioni giuridiche in veste di terzi imparziali.
    Non si forniscono consigli per eludere la giustizia.


  • User

    @Zeta_1 said:

    aver confessato durante l'identificazione non conta in nessun modo?

    Mi perdo le varie sfumature di un'indagine non lavorando in polizia...Non mettendo a verbale quello che hanno ascoltato ad un primo incontro con l'indagato, con tutto il lavoro che hanno da fare, se un giorno l'indagato andasse a processo tra qualche anno chi pensi che ricorderebbe cosa disse 2-3-4 anni fa? Bisogna inoltre capire se quell'incontro era formale o informale.La giustizia purtroppo è lenta e salvo i riti per direttissima questi sono procedimenti che durano anni, per questo non è tanto importante quel che si dice in una chiacchierata informale, ma cosa resta nei verbali.
    Poi cosa dire durante un interrogatorio o come comportarsi, questo spetta all'indagato deciderlo, grazie al nostro ordinamento salvo alcune eccezioni è anche possibile avvalersi della facoltà di non rispondere. In linea di massima comunque essere onesti e trasparenti paga sempre alla lunga, statene certi.


  • Super User

    La "confessione" ricevuta a verbale dalla PG è atto narrativo e non provante. L'indagato/imputato ha la facoltà di mentire.
    Ne segue che il pm non è esentato dal cercare altre prove di colpevolezza su cui fondare l'accusa.
    In Italia non è come negli Stati Uniti.
    Laddove uno confessi, poi al processo può sempre ritrattare in sede di contestazione. Se non vi sono altri indizi di colpevolezza l'accusa decadrebbe se si fonda sulla sola ammissione dei fatti.


  • User Newbie

    @Acrobata1978 said:

    Mi perdo le varie sfumature di un'indagine non lavorando in polizia...Non mettendo a verbale quello che hanno ascoltato ad un primo incontro con l'indagato, con tutto il lavoro che hanno da fare, se un giorno l'indagato andasse a processo tra qualche anno chi pensi che ricorderebbe cosa disse 2-3-4 anni fa? Bisogna inoltre capire se quell'incontro era formale o informale.La giustizia purtroppo è lenta e salvo i riti per direttissima questi sono procedimenti che durano anni, per questo non è tanto importante quel che si dice in una chiacchierata informale, ma cosa resta nei verbali.
    Poi cosa dire durante un interrogatorio o come comportarsi, questo spetta all'indagato deciderlo, grazie al nostro ordinamento salvo alcune eccezioni è anche possibile avvalersi della facoltà di non rispondere. In linea di massima comunque essere onesti e trasparenti paga sempre alla lunga, statene certi.

    Non è stato messo a verbale perché si trattava dell'identificazione... E quindi non era loro compito svolgere un interrogatorio. Si sono limitati a domandarmi le generalità, se ero l'utilizzatore dell'utenza telefonica incriminata nel periodo in cui si sono verificate le chiamate e il domicilio al quale avrei voluto ricevere le comunicazioni riguardanti il caso.

    Se cerchi anche in internet vedrai che è la prassi in caso di querela


  • User Newbie

    Salve a tutti, vorre rendervi nota una questione che da due mesi mi sta togliendo sonno ed appetito, inizio con una premessa:dal mese di gennaio 2013 al mese di febbraio 2015 ho avuto una corrispondenza, fatta di telefonate ed sms reciproche e benvolute da entrambe le parti, con una donna sposata, anzi con le chiamate voce quasi sempre fatte dalla donna a me, e mai sms o chiamate fatte in orario notturno o che potesse arrecare disturbo, fatto sta' che il marito della donna, scoperto il tutto ha "inventato" una denuncia per molestie telefoniche verso l'utenza con la quale sentivo la donna, forse per sapere chi io fossi, forse per ripicca, non saprei spiegarlo.ho scoperto questa denuncia perché' nel mese di gennaio di quest'anno sono stato sentito a sommarie informazioni dai locali cc in merito alla mia utenza ( peraltro che non uso piu' da inizio 2015),quindi non mi è stata fatta alcuna elezione di domicilio con conseguente nomina del difensore, io ho risposto semplicemente chiarendo e sottolineando l'assoluta reciprocità di tale corrispondenza, e soprattutto di non aver mai parlato con l'uomo, ne a mezzo telefono che di persona. la domanda che vi faccio è, secondo voi il PM, una volta letti tutti gli atti tra i quali anche le mie dichiarazioni fatte ai cc dispone indagini a 360 gradi al fine di avere un quadro completo oppure si basa solo su ciò che dichiara la parte che si ritiene offesa, magari non pensando nemmeno di richiedere i tabulati completi della mia utenza o di quella della donna al fine di constatare l'effettiva reciprocità dei nostri contatti, nel senso che nel corso delle indagini preliminari io che sono il "reo", sono tutelato oppure conta solo la parola o le eventuali prove portate dal denunciante? Sperate in base a ciò che ho detto che il tutto possa essere archiviato senza mandarmi in giudizio? Grazie per le delucidazioni che mi darete, questo fatti mi fa vivere in ansia perenne da giorni, non ho commesso nulla, sono sempre stata una persona ligia e corretta.