• User Attivo

    La cessione della quota di partecipazione in una S.r.l. è sempre un problema. Difficilmente si trova un soggetto esterno interessato, soprattutto se la quota non è di controllo, ma dipende naturalmente dal caso concreto in esame. Può esserci un interesse di un terzo solo se la quota è strategica ai suoi fini. Si può comunque esercitare il diritto di recesso, secondo le regole dettate dallo statuto o in mancanza dal codice civile. In genere conviene tentare di trovare un accordo con gli altri soci, cedendo a uno o più di questi la propria partecipazione. In questo caso, se i soci accettano anche per evitare l'ingresso di terze persone, è possibile che lei rientri in possesso di una buona parte del capitale investito, compreso quello eventualmente versato come aumento di capitale sociale. Il credito che vanta come finanziamento dei soci, normalmente infruttifero, rimane suo, ma seguirà i tempi di restituzione previsti nel verbale di approvazione. Saluti


  • User Attivo

    Salve,
    per quanto riguarda la cessione, anche se potrebbe sembrare la strada più difficile, è molto più probabile trovare un acquirente tra gli altri soci, o persone a questi legate, piuttosto che in un terzo del tutto estraneo alla compagine sociale. Provi comunque a sentire in banca, non si sa mai.
    per la vlidità del patto parasociale provi a sentire un legale. Comunque anche questo può rappresentare un ulteriore vincolo alla vendita a terzi della quota.
    Saluti


  • User Attivo

    Salve, credo che questo sia l'atteggimaneto giusto. La tecnica "spaccatutto" non porta mai a buoni risultati. Provi a sentire in banca, ma ripeto le mie riserve sull'effettiva possibilità di cedere a terzi la quota. In mancanza di un accordo con gli altri soci, valuti non sia più conveniente un atteggiamento d'attesa. Il diritto di recesso comunuqe essite sempre in una S.r.l., solo che se non regolamentato dallo statuto diventa più complicato (ma non certo impossibile) l'effettivo esercizio. Saluti


  • User Attivo

    Credo sia una delle discussioni più fruttuose che ci siano nel forum. Tienici informati


  • User Newbie

    Gentili utenti avrei bisogno di un’informazione non essendo molto pratico in materia.
    Sono commerciante con partita iva e già ho un negozio in cui pago l’affitto, si prospetta per me di aprire un’attività con la mia sorellastra.
    Mio padre vorrebbe istituire una srl, con due quote del 50% una a me e una alla mia sorellastra, in più vorrebbe far diventare entrambi dipendenti, con rispettiva mensilità. Io sarei amministratore.
    Le mie perplessità sono:
    -mi conviene essere amministratore?;

    • essendo amministratore mi spetta un compenso maggiore, oltre la divisione degli utili?
      -è vero che i soci devono per forza percepire una mensilità ed essere assunti?
      -conviene ai fini fiscali per me che ho già un’attività essere assunti entrambi o dividere semplicemente a fine anno gli utili?;
    • conviene assumere un soggetto esterno così da pagare una sola mensilità, sempre tenendo presente la mia attività da commerciante?;
      Grazie mille, sono in una situazione strana non voglio essere raggirato, poiché mio padre tende a tutelare mia sorella.

  • User Attivo

    Salve Ugo, come affermavo fin dall'inizio è molto difficile che qualcuno sia interessato af acquisire una quota di una Srl se non gli altri soci o qualcuno comunque a questi collegato. Dalla situazione si può cocomunque uscire, anche se non è facile. Alla fine non conivene a nessuno arrivare a una rottura.

    Per 9sara9, difficile dare pareri o conisgli senza conoscera bene la situazione. Però non vedo le corrette premesse per un buon andamento dell'attività. Una delle mie specializzazioni è il passaggio generazionale e la gestione delle problematiche legate alle imprese familiari in genere. Sembra un argomento poco importante ma non lo è nè per dimensioni (la stessa mediset o la fiat sono di fatto imprese familiari) nè per gli altri aspetti. Le consiglio innanzitutto un bel confornto con il commercialista che la segue per la sua attività e poi, dopo aver metabolizzato il tutto, di valutare attentamente la proposta. Ci sono aspetti troppo delicati dietro gli equilibri familiari e spesso si ottiene un risultato devastante, nonostante le buone intenzioni


  • User Newbie

    Gentile studio commercialista, capisco che la dinamica è complessa accetto il consiglio di rivolgermi al commercialista, le pongo solo un quesito:
    è necessario istituire questa srl??, è vero che non facendo questa srl il mio reddito si alzerebbe troppo??


  • User Attivo

    @6sara9 said:

    Gentile studio commercialista, capisco che la dinamica è complessa accetto il consiglio di rivolgermi al commercialista, le pongo solo un quesito:
    è necessario istituire questa srl??, è vero che non facendo questa srl il mio reddito si alzerebbe troppo??

    Salve, non si può rispondere alle due domande, tutt'altro che banali, senza conoscere la sua situazione. Ad esempio chiede se il suo reddito si alzerebbe troppo, ma rispetto a quale base di partenza? In generale le posso dire che accettare di fare l'amministratore di una srl va sempre ben ponderato, soprattutto se ci sono potenziali problemi con gli altri soci. Ne parli con chi conosce la sua situazione o comunque approfonditamente con un professionista, dopo avergli dato il tempo di analizzare la sua situazione di partenza. Cordiali saluti