• User Attivo

    Salve, credo che questo sia l'atteggimaneto giusto. La tecnica "spaccatutto" non porta mai a buoni risultati. Provi a sentire in banca, ma ripeto le mie riserve sull'effettiva possibilità di cedere a terzi la quota. In mancanza di un accordo con gli altri soci, valuti non sia più conveniente un atteggiamento d'attesa. Il diritto di recesso comunuqe essite sempre in una S.r.l., solo che se non regolamentato dallo statuto diventa più complicato (ma non certo impossibile) l'effettivo esercizio. Saluti


  • @StudioCommercialista said:

    Salve, credo che questo sia l'atteggimaneto giusto. La tecnica "spaccatutto" non porta mai a buoni risultati. Provi a sentire in banca, ma ripeto le mie riserve sull'effettiva possibilità di cedere a terzi la quota. In mancanza di un accordo con gli altri soci, valuti non sia più conveniente un atteggiamento d'attesa. Il diritto di recesso comunuqe essite sempre in una S.r.l., solo che se non regolamentato dallo statuto diventa più complicato (ma non certo impossibile) l'effettivo esercizio. Saluti

    In effetti stavo valutato anche l'attesa, nel caso i soci decidessero per le vie legali la mia quota è comunque un capitale che potrebbe attutire il colpo.
    Senza contare poi il fatto che, se accadesse, potrei oppormi a qualche modifica dell'azienda e "acquisire" anche il diritto di recesso.

    Cordiali saluti e grazie per il supporto.


  • @Ugo68 said:

    In effetti stavo valutato anche l'attesa, nel caso i soci decidessero per le vie legali la mia quota è comunque un capitale che potrebbe attutire il colpo.
    Senza contare poi il fatto che, se accadesse, potrei oppormi a qualche modifica dell'azienda e "acquisire" anche il diritto di recesso.

    Cordiali saluti e grazie per il supporto.

    Aggiunta del giorno: da riunione interna è emersa la volontà della società a trattenermi, e assoluta chiusura a modifiche del patto (come suggerito dallo stesso avvocato che segue l'azienda ), staremo a vedere....


  • User Attivo

    Credo sia una delle discussioni più fruttuose che ci siano nel forum. Tienici informati


  • Aggiunta del giorno n.2:
    Dubbio "amletico": se la clausola del patto obbliga i soci a prestazioni a tempo pieno, ma senza specificare il corrispettivo, può essere ritenuta valida ?
    Senza tale specifica, teoricamente, i soci sarebbero obbligati a lavorare tutto il giorno anche a stipendio nullo.


  • @Ugo68 said:

    Aggiunta del giorno n.2:
    Dubbio "amletico": se la clausola del patto obbliga i soci a prestazioni a tempo pieno, ma senza specificare il corrispettivo, può essere ritenuta valida ?
    Senza tale specifica, teoricamente, i soci sarebbero obbligati a lavorare tutto il giorno anche a stipendio nullo.

    Aggiunta del "giorno dopo":

    Dubbio "amletico" parte seconda: ammesso che la clausola che mi obbliga alla prestazione a tempo pieno sia valida, poichè in una srl i soci non hanno l'obbligo di prestare la propria opera per legge (come avviene nelle snc), sarà indispensabile regolare la cosa con un contratto o sbaglio ?

    In quest'ultima ipotesi, dato che ogni contratto è il frutto di una trattativa tra 2 parti, cosa succede se se le parti non riescono ad accordarsi ?
    Sarei obbligato alla prestazione lavorativa (SI) ma allo stesso tempo NO essendo il contratto non firmato....e quindi ?
    In una situazione di stallo simile si potrebbe teoricamente arrivare al 2015 senza inadempimento ma con inadempimento della clausola nello stesso tempo.
    L'incongruenza trovata potrebbe rendere nulla una clausola ?

    Cordiali saluti


  • Nessuno che mi può aiutare ?

    Ho sentito in Banca, non hanno "appigli" in merito, mi potete consigliare qualche Venture Capital in Italia ?

    Grazie in anticipo
    Cordiali saluti


  • Scusate nessuno che mi può aiutare ?

    Ho fatto qualcosa di errato oppure NON ho fatto qualcosa per il forum ?
    In entrambi i casi mi scuso preventivamente, e chiedo gentilmente come posso rimediare.

    Grazie in anticipo.
    Cordiali saluti


  • User Newbie

    Gentili utenti avrei bisogno di un’informazione non essendo molto pratico in materia.
    Sono commerciante con partita iva e già ho un negozio in cui pago l’affitto, si prospetta per me di aprire un’attività con la mia sorellastra.
    Mio padre vorrebbe istituire una srl, con due quote del 50% una a me e una alla mia sorellastra, in più vorrebbe far diventare entrambi dipendenti, con rispettiva mensilità. Io sarei amministratore.
    Le mie perplessità sono:
    -mi conviene essere amministratore?;

    • essendo amministratore mi spetta un compenso maggiore, oltre la divisione degli utili?
      -è vero che i soci devono per forza percepire una mensilità ed essere assunti?
      -conviene ai fini fiscali per me che ho già un’attività essere assunti entrambi o dividere semplicemente a fine anno gli utili?;
    • conviene assumere un soggetto esterno così da pagare una sola mensilità, sempre tenendo presente la mia attività da commerciante?;
      Grazie mille, sono in una situazione strana non voglio essere raggirato, poiché mio padre tende a tutelare mia sorella.

  • User Attivo

    Salve Ugo, come affermavo fin dall'inizio è molto difficile che qualcuno sia interessato af acquisire una quota di una Srl se non gli altri soci o qualcuno comunque a questi collegato. Dalla situazione si può cocomunque uscire, anche se non è facile. Alla fine non conivene a nessuno arrivare a una rottura.

    Per 9sara9, difficile dare pareri o conisgli senza conoscera bene la situazione. Però non vedo le corrette premesse per un buon andamento dell'attività. Una delle mie specializzazioni è il passaggio generazionale e la gestione delle problematiche legate alle imprese familiari in genere. Sembra un argomento poco importante ma non lo è nè per dimensioni (la stessa mediset o la fiat sono di fatto imprese familiari) nè per gli altri aspetti. Le consiglio innanzitutto un bel confornto con il commercialista che la segue per la sua attività e poi, dopo aver metabolizzato il tutto, di valutare attentamente la proposta. Ci sono aspetti troppo delicati dietro gli equilibri familiari e spesso si ottiene un risultato devastante, nonostante le buone intenzioni


  • User Newbie

    Gentile studio commercialista, capisco che la dinamica è complessa accetto il consiglio di rivolgermi al commercialista, le pongo solo un quesito:
    è necessario istituire questa srl??, è vero che non facendo questa srl il mio reddito si alzerebbe troppo??


  • User Attivo

    @6sara9 said:

    Gentile studio commercialista, capisco che la dinamica è complessa accetto il consiglio di rivolgermi al commercialista, le pongo solo un quesito:
    è necessario istituire questa srl??, è vero che non facendo questa srl il mio reddito si alzerebbe troppo??

    Salve, non si può rispondere alle due domande, tutt'altro che banali, senza conoscere la sua situazione. Ad esempio chiede se il suo reddito si alzerebbe troppo, ma rispetto a quale base di partenza? In generale le posso dire che accettare di fare l'amministratore di una srl va sempre ben ponderato, soprattutto se ci sono potenziali problemi con gli altri soci. Ne parli con chi conosce la sua situazione o comunque approfonditamente con un professionista, dopo avergli dato il tempo di analizzare la sua situazione di partenza. Cordiali saluti


  • Gentile StudioCommercialista,
    dopo un po' di tempo eccomi ancora qui ad assillarvi con le mie elucubrazioni....
    In generale la situazione si è stabilizzata con una "tregua armata", è stato cercato un compromesso che ci permette di proseguire, ma non è stata ancora trovata la soluzione definitiva. O meglio quelle che sembrava poter essere una soluzione di "stacco" soft, all'atto pratico dà comunque fastidio ai soci... attendiamo...come si dice "il tempo è galantuomo"...

    Ultima elucubrazione in merito alla mia situazione:
    Se non ho capito male, le ultime "direttive" dal Ministro Fornero cercavano di evitare situazioni spiacevoli come quelle che si creano mascherando con un contratto CoCoPro un rapporto di fatto a tempo indeterminato (o a tempo determinato). Corretto ?
    Al di là della teoria giuridica, è inutile negarlo, sono cose che accadono facilmente nella realtà quotidiana.
    Ad ogni modo, ritornando alla situazione descritta nei post precedenti, si può considerare invalidato il patto che mi obbligherebbe a lavorare a tempo pieno nell'azienda di cui sono socio ? Di fatto l'azienda non sta mascherando un impiego a tempo determinato/indeterminato con un CoCoPro ? Con l'aggiunta di un patto-capestro che, dietro la "minaccia" della penale pecuniaria, stabilisce di fatto una obbligo di prestazione non correttamente contrattualizzato ?

    Grazie di tutto

    Cordiali saluti