• User Attivo

    Diffamazione via web: l'indirizzo Ip è una prova schiacciante

    L'articolo che citi è vecchiotto, dell'anno scorso, comunque per chi fosse interessato ho trovato la sentenza.

    avvocatoandreani.it/news-giuridiche/notizia.php?cassazione-diffamazione-sul-web-tramite-forum-sentenza-8824-2011


  • Super User

    Ciao finizioso. Benvenuto nel forum Gt.
    Questo vale in caso di connessione via cavo, non wifi.
    Esistono un milione di modi per forare un connessione wifi...ed è stato dimostrato in vari procedimenti.


  • Super User

    Alludevo alla sentenza, non a cosa possono fare gli hacker.
    Quella sentenza allude alle connessioni via cavo.
    La polizia postale non utilizza connessioni via cavo "normali". Inoltre, se parliamo dell'organizzazione anonymous hanno sistemi e programmi per forare qualunque sistema o quasi ma deve esserci un tornaconto o una motivazione sociale...non agiscono così per far dispetto ad un cittadino.
    Non so se mi sono spiegata.


  • Fermi tutti! la connessione è praticamente SEMPRE via cavo, anche in caso di wireless, la sezione wireless può essere (e quasi sempre è) interna alla connessione (access point) come normalmente viene implementata nelle connessioni aziendali e in moltissime di quelle private per svincolarsi dal provider nella gestione delle stesse.
    In caso di "perforazione" è in gnere assai difficile per l'amministratore individuare modi e tempi della stessa (a meno di implementare "costosi" sistemi di monitoraggio che tra l'altro "certa" giurisprudenza considera illegali nei confronti dei lavoratori)


  • User

    In ogni caso leggere l'ultima sentenza dell?11 giugno 2012, dove fu assolto un romano accusato di detenzione di materiale a carattere pedopornografico. L'ip nel caso in cui si usasse una rete wifi non può essere una prova e mi sembra giusto che sia così, ogni rete wifi può essere violabile da chiunque basta avere i programmi giusti e un minimo di esperienza, certo una buona password, un buon sistema di cifratura rendono il lavoro più difficile ma in linea di massima, ci riescono sempre...


  • User Attivo

    @criceto said:

    Fermi tutti! la connessione è praticamente SEMPRE via cavo, anche in caso di wireless, la sezione wireless può essere (e quasi sempre è) interna alla connessione (access point) come normalmente viene implementata nelle connessioni aziendali e in moltissime di quelle private per svincolarsi dal provider nella gestione delle stesse.
    In caso di "perforazione" è in gnere assai difficile per l'amministratore individuare modi e tempi della stessa (a meno di implementare "costosi" sistemi di monitoraggio che tra l'altro "certa" giurisprudenza considera illegali nei confronti dei lavoratori)
    Non ho ben capito cosa intendi, purtroppo sono molto ignorante in materia di computer. Forse il modem della persona della quale si parla nell'articolo non aveva possibilità di connessione wi-fi, quindi hanno escluso una violazione in tal senso.

    Non mi torna quando scrivono che è irrealistico che uno si intrometta poichè sarebbe laborioso eliminare le tracce, poichè da quel poco che so, se uno si connette abusivamente alla mia wi-fi non lascia nessuna traccia di se che possa provare tale intromissione


  • Purtroppo sono parimenti molto ignoranti in materia giudici e avvocati (non tutti ovviamente), la connessione ad internet avviene praticamente sempre via cavo e tramite IP noto, quello che volevo dire è che all'interno di una rete (casalinga o aziendale) può essere presente un aggeggio chiamato access point che permette il collegamento wireless ALLA RETE STESSA.
    In tal caso (comunissimo dato che tale aggeggio è in genere incorporato nell'apparecchiatura fornita dal gestore e funzione anche se non si usa) il fatto che sia stato commesso un illecito usando la connessione via cavo dell'utente non può essere addossato all'utente stesso in modo indiziario ma deve essere provato in altro modo.
    "Non mi torna quando scrivono che è irrealistico che uno si intrometta poichè sarebbe laborioso eliminare le tracce"
    Infatti non è "irrealistico" è fuori da ogni logica come affermazione ed esprime totale ignoranza in materia associata ad una sicumera fuori luogo.
    Parere personale si intende ... poi a seconda di come si è alzato il giudice di turno a da cosa NON ha capito delle spiegazioni dei tecnici di parte .....


  • Indizio ... non prova.
    Suggerisco una lettura di questo interessante quaderno del CSM: http://www.csm.it/quaderni/quad_98/qu_98_10.pdf


  • User Attivo

    @criceto said:

    Purtroppo **sono parimenti molto ignoranti in materia giudici e avvocati **(non tutti ovviamente), la connessione ad internet avviene praticamente sempre via cavo e tramite IP noto, quello che volevo dire è che all'interno di una rete (casalinga o aziendale) può essere presente un aggeggio chiamato access point che permette il collegamento wireless ALLA RETE STESSA.
    In tal caso (comunissimo dato che tale aggeggio è in genere incorporato nell'apparecchiatura fornita dal gestore e funzione anche se non si usa) il fatto che sia stato commesso un illecito usando la connessione via cavo dell'utente non può essere addossato all'utente stesso in modo indiziario ma deve essere provato in altro modo.
    "Non mi torna quando scrivono che è irrealistico che uno si intrometta poichè sarebbe laborioso eliminare le tracce"
    Infatti non è "irrealistico" è fuori da ogni logica come affermazione ed esprime totale ignoranza in materia associata ad una sicumera fuori luogo.
    Parere personale si intende ... poi a seconda di come si è alzato il giudice di turno a da cosa NON ha capito delle spiegazioni dei tecnici di parte .....

    Credo che un giudice abbia il diritto a essere "ignorante" (nel senso che ignora) in diverse materie. Non può avere conoscenze di medicina per giudicare errori medici, così come conoscenze ingegneristiche su case che crollano e così via. Per questo si affida al giudizio dei periti, credo il suo giudizio ricalchi l'esito delle perizie, e non sia in controtendenza alle stesse.
    C'è da chiedersi a questo punto la conoscenza in materia dei suddetti periti.

    Comunque attualmente tutti i modem hanno anche il wi-fi, e se qualcuno lo sta violando, non c'è verso che lasci tracce (così almeno so), così non c'è verso di sapere se questo post che sto scrivendo lo sto scrivendo tramite collegamento wi-fi o cavo.
    Quindi è fuori luogo dire che non essendoci tracce di intrusione non può essere avvenuto. Poi non serve la conoscenza delle abitudini, basta controllare, c'è una wi-fi ---> il criminale prova a inserirsi, anche se non conosce le abitudini della vittima.


  • La vittima naviga tranquilla anche se un infiltrato naviga a sua volta .... la connessione permette la navigazione ad n Pc connessi .... senza memorizzare nulla ..... come già detto solo sistemi costosetti permettono di monitorare le connessioni e per di più vengono considerati illegali in ambito aziendale .... la privacy .... la benedetta privacy ... naturalmente noi sysadmin monitoriamo eccome ... magari con software illegalmente copiato (si sa .. sarebbe costosetto) ... ma di nascosto .... tanto per pararsi il sedere in caso di grane .... ci guardiamo bene dal riferire al boss ed eventualmente facciamo velate allusioni al colpevole .... e se insiste a reiterare ... gli tarpiamo la connessione.


  • User

    @criceto said:

    La vittima naviga tranquilla anche se un infiltrato naviga a sua volta .... la connessione permette la navigazione ad n Pc connessi .... senza memorizzare nulla ..... come già detto solo sistemi costosetti permettono di monitorare le connessioni e per di più vengono considerati illegali in ambito aziendale .... la privacy .... la benedetta privacy ... naturalmente noi sysadmin monitoriamo eccome ... magari con software illegalmente copiato (si sa .. sarebbe costosetto) ... ma di nascosto .... tanto per pararsi il sedere in caso di grane .... ci guardiamo bene dal riferire al boss ed eventualmente facciamo velate allusioni al colpevole .... e se insiste a reiterare ... gli tarpiamo la connessione.

    Parole sante, il router wifi può offrire collegamento ad internet ad un grande numero di macchine contemporaneamente, a insaputa di ogni fruitore. Non mantiene file di log al proprio interno e seppur loggasse per esempio l'indirizzo mac del computer dal quale è stato commesso il crimine, tale indirizzo potrebbe essere cambiato a piacimento sia agendo sull'hardware (sostituendo per esempio la scheda di rete), sia modificandolo a livello software. E guardate non sono tecnico e queste cose le conosco, i pirati informatici sicuro ne sapranno più di me, quindi scegliete una buona password e un sistema di cifratura valido wpa, questo diciamo tiene a bada i criminali più impazienti quelli che cacciano solo reti libere o protette con sistemi wep bucabili in davvero poco tempo, ma ripeto, chi vuole veramente comunque riesce ad introdursi nella vostra rete, nè se nè ma, la sicurezza non esiste. Perchè dovrebbero bucare proprio una rete domestica e perchè proprio la vostra? Perchè l'anonimato è garantito, perchè l'ip con il quale si identificherà può passare inosservato non essendo segnalato come proxy! Se poi la rete wifi si trovasse un condominio a più piani e magari anche in una strada di passaggio, le probabilità di essere attaccati aumenterebbero notevolmente!
    Io anche uso il wifi, è una comodità, ci pensai anche di tornare al cavo ma siamo nel 2012, il wifi è irrinunciabile e corna facendo semmai dovessi trovarmi in guai del genere, mi auguro che i Giudici siano informati su tutta la questione. :wink3:


  • Super User

    Dal 2005 vi è una Sezioni Unite che esclude la condanna (ogni condanna) laddove sussista il ragionevole dubbio.(nel senso che vi devono esservi più di un indizio- grave preciso e concordante - al fine della condanna).
    Come ha affermato lo stesso finizioso, nel caso de quo, sussistevano parecchi indizi che conducevano a quella persona.
    Per questi motivi dire che il solo indirizzo ip è una prova schiacciante, come nel titolo, che giustifica una condanna, è errato.