• User Newbie

    Recessione socio srl

    Salve a tutti e complimenti agli amministratori del Forum.

    Come da titolo scrivo per chiedere dei chiarimenti in merito alla disciplina che regola l'abbandono da parte di un socio di una società srl.
    Nella fattispecie si tratta di una srl costituita nel 1975 composta attualmente da due soci. Io possiedo il 42% delle quote. L’altro socio, l’amministratore unico, il 58%.
    Oggi a causa della crisi,la società presenta diverse passività fortunatamente ancora colmate dai beni immobili e mobili in possesso. Ii beni superano di gran lunga i debiti, la liquidità della società è però esigua.
    Non esistendo più le condizioni per poter continuare a lavorare con l’attuale socio che sta portando, secondo il mio modo di vedere, la società alla rovina e prima che la situazione degeneri ulteriormente io, onde evitare di continuare ad accumulare passività e sperperare tutto quello che abbiamo costruito in anni di duro lavoro, intendo abbandonare la società e tutelare il mio 38%.
    Quindi sulla base di questa breve premessa, visto che il mio socio potrebbe opporsi al mio abbandono, cosa posso fare per lasciarla e cosa mi spetta dei beni immobili e di quelli immobili. Su questi è presente un'ipoteca che va rideterminata in quanto il debito contratto e rideterminato dai vari pagamenti è nettamente inferiore al valore di mercato degli stessi.
    Faccio presente che dei beni immobili non tutti sono necessaria allo svolgimento del processo produttivo e che solo una parte di questi è a esso legata.

    Vi ringrazio anticipatamente per la rispost


  • User Attivo

    C'è qualcosa che non capisco:

    1. cosa intendi per 38%? tu scrivi di avere il 42%

    Inoltre:

    1. in quanto socio della srl hai il diritto di verificare cosa fa l'amministratore: lo puoi fare direttamente o tramite un tuo consulente. Non segui niente dell'attività?
    2. devi verificare cosa dice lo statuto societario. C'è sicuramente qualcosa sul recesso, forse anche il metodo di quantificazione della quota

    Se versate in situazione finanziaria negativa, la cessione degli immobili non produttivi potrebbe essere la prima strada per il risanamento, in maniera anche da apprezzare la società e quindi la tua quota di uscita.
    Tra l'altro, come socio, sei sicuro di non essere garante della società da qualche parte (es.: per l'apertura dei conti correnti bancari,...)?

    Riimango a tua disposizione per ogni necessità

    @Mike1980 said:

    Salve a tutti e complimenti agli amministratori del Forum.

    Come da titolo scrivo per chiedere dei chiarimenti in merito alla disciplina che regola l'abbandono da parte di un socio di una società srl.
    Nella fattispecie si tratta di una srl costituita nel 1975 composta attualmente da due soci. Io possiedo il 42% delle quote. L?altro socio, l?amministratore unico, il 58%.
    Oggi a causa della crisi,la società presenta diverse passività fortunatamente ancora colmate dai beni immobili e mobili in possesso. Ii beni superano di gran lunga i debiti, la liquidità della società è però esigua.
    Non esistendo più le condizioni per poter continuare a lavorare con l?attuale socio che sta portando, secondo il mio modo di vedere, la società alla rovina e prima che la situazione degeneri ulteriormente io, onde evitare di continuare ad accumulare passività e sperperare tutto quello che abbiamo costruito in anni di duro lavoro, intendo abbandonare la società e tutelare il mio 38%.
    Quindi sulla base di questa breve premessa, visto che il mio socio potrebbe opporsi al mio abbandono, cosa posso fare per lasciarla e cosa mi spetta dei beni immobili e di quelli immobili. Su questi è presente un'ipoteca che va rideterminata in quanto il debito contratto e rideterminato dai vari pagamenti è nettamente inferiore al valore di mercato degli stessi.
    Faccio presente che dei beni immobili non tutti sono necessaria allo svolgimento del processo produttivo e che solo una parte di questi è a esso legata.

    Vi ringrazio anticipatamente per la rispost


  • User Newbie

    Grazie per la repentina risposta!!

    Riguardo al punto 1) ho fatto un mero errore di scrittura dettato dalla fretta di chiudere il messaggio - me ne scuso......

    Riguardo agli altri punti la situazione è purtroppo la seguente:

    1. sebbene io viva quotidianemente la società l'amministratore fa valere sempre le sue idee omettendomi spesso dalle scelte, difatti siamo in completo dissenso. Io visto l'accumulo di passività avevo proposto un risanamento aziendale con la vendità degli immobili non pertinenti alla produzione ma lui è stato inamovibile. E' stato inamovibile anche per la vendita di vecchi macchinari al ferro-vecchio - stiamo accumulando carcasse inutili. Purtroppo lui si oppone omettendomi spesso anche gli assegni che firma che poi vanno puntualmente in protesto costringendoci ai salti mortali (con impegno di capitali personali) per ripagarli...

    2. Riguardo allo statuto questo è stato prelavato dal commercialista dallo stesso amministratore in questi giorni provvederò a fare un visura alla camera di commercio.

    Per il resto le garanzie personali sono relative alla quote a i beni immobili di cui dispone la società stessa.

    La mia attuale proposta (qualora lo statuto lo renda possibile) è quella di fare un calcolo delle passività e di stimare il valore dei beni immobili (esiste la perizia di stima di un CTU) e mobili. Fatto questo io vorrei chiedere al mio socio di darmi il 48% delle mie quote detraendo da queste le passività a mio carico. (Totale "rimborso"= 42% di parte attiva - 42% di passività). E' una proposta avvallabile del punto di vista legale? Il mio socio supportato dalla legge si potrebbe rifiutare di accettare?

    Grazie ancora per la disponibilità!!


  • User Newbie

    Scusate non 48% ma 42%....


  • User Attivo

    Brevemente:

    1. aspettiamo di vedere lo statuto che disciplina il recesso. Dovrebbe esserci scritto: a) come valutare la quota (forse la tua percentuale viene valorizzata di più), b) le tempistiche e le modalità per offrire la quota al socio (solitamente, il socio che recede lo comunica agli altri che entro un tot di giorni decidono di prendersela oppure di lasciare che il socio recedente cerchi altri).
    2. non so che rapporti tu abbia e non so valutare se ne varrebbe la pena, ma si potrebbe intentare causa al socio amministratore per cattiva gestione
    3. l'impiego di capitali personali è a titolo di finanziamento soci fruttifero/infruttifero oppure a titolo di futuro aumento di capitale? La questione cambia perché mi pare che versiate in una situazione delicata e prossima al "patatrac". In questo caso, difficilmente rivedresti i tuoi soldi messi per il finanziamento della società.

  • User Attivo

    Lo statuto deve essere a disposizione, l'amministratore non può evitare di farlo visionare ai soci. In questa situazione rimanere inoperoso non porterà a buoni risultati. Mi viene in mente, ma il bilancio di esercizio è stato approvato e se si, ha fatto mettere a verbale qualche rilievo nei confornti dell'operato dell'amministratore? Comunque consiglio di trovare un accordo di qualche tipo al più presto, altrimenti conviene esperire le altre strade possibili. Parta dallo statuto e le consiglio di rivolgersi ad un professionista, competente, di sua fiducia per farsi assistere nella vicenda. Saluti