• User Newbie

    mancato pagamento della retribuzione da mesi

    Buongiorno a tutti, non so più dove sbattere la testa, e vorrei capire cosa devo fare.
    Lavoro da un anno come impiegata, da mesi il mio titolare non riesce a pagarmi lo stipendio, per intenderci ad oggi dovrei prendere lo stipendio di maggio. Sono andata dai sindacati mi hanno fatto una lettera generica, l'ha letta mi ha chiesto di pazientare che sta facendo il possibile per saldare tutto l'arretrato, ma è un anno che sento sempre la stessa frase. Sono in totale confusione che faccio: resto e aspetto che riesca a pagarmi tutto e poi mi dimetto, o mi dimetto per giusta causa ed in seguito apro vertenza? io non vorrei creare un polverone e lasciarmi in cattivi rapporti con lui, ma la situazione è insostenibile. Gentilmente può darmi un consiglio su come agire. Grazie di cuore


  • Super User

    Ciao Lillovivi. Benvenuto nel Forum GT.
    Che tu rimanga o te ne vada non rileva ai fini della retribuzione.
    Il titolare deve pagare comunque. Se non paga dovrai fare una causa giudiziale.


  • User Attivo

    Personalmente io troverei un'altra occupazione, darei le dimissioni per motivi personali citando anche la mancata retribuzione, e la pretesa al pagamento di tutto quanto dovuto (ferie, tfr, arretrati) poi aprirei una causa giudiziale prima che sia troppo tardi...e col tempo qualcosa uscirà.

    Nel caso non trovassi subito un'altro lavoro io non mi presenterei manco più al lavoro, farei in modo di farmi licenziare dal datore in modo da avere diritto, almeno per un breve periodo, agli assegni di disoccupazione...

    Con i tempi che corrono, non sei comunque la peggio messa. Dato che stai ancora lavorando presumo che almeno il trasporto per recartici riesci ancora a pagarlo...Purtroppo esistono realtà molto più gravi, ma è inutile che facciamo esempi, ormai è la regola...


  • User Newbie

    Si infatti procederò così, per recarmi ho la "fortuna" che mio marito finanzia ancora il gasolio, ma ho 5 km di strada, quindi sono anche abbastanza vicina. Sentirò un legale e mi cercherò altro.grazie a tutti


  • User Attivo

    Buongiorno;
    vorrei riprendere questo thread poichè penso che l'argomento "mancata retribuzione" diventerà di gran voga nei prossimi mesi.
    Non che sia pessimista, ma avendo contatti con diverse aziende, ho notato la seguente progressione:
    si inizia con il mancato pagamento dei fornitori;
    si procede con il mancato pagamento dei finanziamenti;
    si arriva al mancato pagamento dei contributi previdenziali;
    e, ultimo, si arriva al mancato pagamento delle retribuzioni...

    Dopo di che si assiste a suicidi, fallimenti, fughe all'estero, ecc ecc...insomma, cronaca.

    E non se ne voglia fare una colpa a qualcuno, perchè è scontato che se non si riesce a incassare, tecnicamente non si riesce a pagare...a meno che non si abbiano ingenti fondi di riserva (che ormai nessuno ha più, o non vuole usare).
    Ora, non voglio uscire su un discorso economico-tecnico-politico e quindi mi limiterei a chiedere:

    Se non vengono pagate le retribuzioni, e il lavoratore non si reca al lavoro (perchè, se non pagato, chi glielo fa fare?), è in qualche modo giustificato? Può essere licenziato per giusta causa per ciò?
    Capisco il dovere di prestare il servizio, ma vi è anche il diritto alla retribuzione che non viene rispettato...


  • User

    La giurisprudenza pressoché unanime ritiene che il lavoratore maturi il diritto di dimettersi adducendo il mancato pagamento delle retribuzioni nel momento in cui vi siano arretrati pari ad almeno 3 mesi.
    In questo caso è bene precisare (rispetto a quanto dice Pumino) che nella lettera di dimissioni non vanno indicati generici motivi personali, ma semplicemente il fatto della mancata retribuzione. Ciò consente altresì di ottenere dall'INPS il sussidio di disoccupazione (sempre che i abbia sufficiente montante contributivo).
    Una volta dimessi e una volta percepita l'indennità di disoccupazione il mio consiglio è quello di rivolgersi quanto prima ad un legale, portando con sé contratto di assunzione, lettere di dimissioni e tutti i prospetti paga ancora non pagati: il legale procederà alla redazione di un ricorso per decreto ingiuntivo (procedura che, nel rito del lavoro, è anche piuttosto economica) e nel giro di breve tempo, bene o male nella maggior parte dei tribunali italiani, si otterrà il decreto con cui procedere per la richiesta di pagamento coattivo al datore di lavoro. Consiglio vivamente di non esitare, di non aver timore e di non attendere: più passa il tempo e più sfumano le probabilità di trovare denaro o beni all'interno del patrimonio del datore di lavoro. Se dovesse succedere ciò. le procedure per ottenere il pagamento delle ultime 3 retribuzioni e del TFR da parte di un apposito fondo dell'INPS ci sono, ma sono lunghe e complesse.


  • User Attivo

    Grazie Avvocato, ha colto nel segno la mia richiesta.


  • User

    Mi fa piacere esserLe stato utile. Un'ultima precisazione: trascorsi dunque almeno 3 mesi senza aver percepito alcuna retribuzione, il lavoratore può rifiutarsi di andare a lavorare. Si tratta di una più che legittima eccezione di inadempimento. Il datore di lavoro non adempie alla propria obbligazione principale, che è quella di pagare la retribuzione, e il lavoratore può legittimamente sospendere a sua volta la propria obbligazione principale di prestare la propria opera. Ovviamente a questo punto il lavoratore non ha più diritto alle retribuzioni per i periodi successivi. Questo significa che, dal punto di vista pratico, ha poco senso sapere di potersi legittimamente rifiutare, dato che da quel momento in poi non si avrà diritto ad essere pagati per il futuro. Tanto vale dimettersi per giusta causa, rivolgersi all'inps per avere un sussidio che aiuti a vivere e nel frattempo cercare una nuova occupazione e agire il prima possibile per il recupero dei crediti non pagati.


  • User Attivo

    Ho capito; è stato molto esauriente.

    Invece, per quanto riguarda il TFR che "in teoria" dovrebbe essere fisicamente accantonato e di pronta liquidità all'occorrenza (mentre nella pratica spesso non è così) cosa conviene fare qualora l'ex datore di lavoro non lo liquidi perchè , appunto, inesistente? O meglio, esistente solo sui bilanci...


  • User

    Anche per il TFR vale lo stesso discorso di procedere con l'ingiunzione di pagamento a mezzo di decreto ingiuntivo: sarà poi l'ufficiale giudiziario a ricercare il denaro e eventuali beni da pignorare, vendere all'asta e ricavarne liquidità.
    Per poter accedere al fondo istituito presso l'INPS (fondo che paga solo le ultime 3 retribuzioni non corrisposte e il TFR) le procedure, come anticipavo, sono complesse e diverse a seconda della natura giuridica dell'imprenditore (se società di persone o di capitali, se soggetto a fallimento oppure no, ecc ecc, molte sono le variabili), per cui è difficile darle una risposta rapida.