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Suoceri, interferenze, diffamazioni, richiesta danni
Salve a tutti.
ahimè i suoceri non si rendono mai conto dei danni che possono provocare, interferendo con la vita dei figli, forse per troppo amore o troppa ristrettezza mentale.
E' da qualche tempo che con la mia fidanzata ci siamo trasferiti in casa sua , a pochi metri dalla casa dei suoi genitori, che si sono offerti di ristrutturarla a loro spese.
Sin dal primo momento anche se non in possesso di grandi risorse economiche ho con loro messo in chiaro che, considerate le nostre serie intenzioni e che quella sarebbe diventata la "casa per la vita", avrei utilizzato le mie risorse per contribuire quanto possibile alla realizzazione dei lavori, direttamente ed indirettamente.
Abbiamo anche messo in chiaro che le decisioni relative alla ristrutturazione sarebbero state nostre, come si addice ad una coppia che mette su casa, considerato anche che avremmo in ogni caso dovuto affrontare delle spese. Anche lì le cose sembravano recepite con chiarezza dai genitori della mia fidanzata ma purtroppo evidentemente cosi non è stato.
Qui puntualizzo che la mia ragazza ha con i suoi genitori avuto un rapporto sempre un po' travagliato per via della sua eccessiva dipendenza psicologica dai sui genitori e per via del loro modo di pensare che (a mio parere) era troppo distante da quello della figlia (ma in una misura decisamente maggiore rispetto a quello che potrebbe essere il modo di pensare di un genitore che dista da te almeno una generazione) e che in tanti anni di rapporto ha costruito nell'animo della mia fidanzata un rapporto con i suoi genitori basato su una posizione psicologica di grande svantaggio.
A questo aggiungo da parte dei suoceri un atteggiamento di intolleranza a qualsiasi idea diversa dalle loro, insieme ad un atteggiamento volto al mantenimento del loro status quo di famiglia a tre.
Per cui in effetti l'esito è stato abbastanza inevitabile, continue indolenze relative alle nostre scelte di ristrutturazione, dalla semplice decisione estetica alla scelta dei materiali, con situazioni che hanno visto anche reazioni spropositate (la madre insulta la figlia perchè non condivide le sue scelte estetiche) da parte dei genitori ma soprattutto, una decisa intolleranza nei confronti di chi, come il fidanzato, incentivava la loro figlia a prendere per la prima volta le SUE decisioni, senza farsi condizionare dal modo di pensare dei genitori.
Sin dall'inizio quello che era un momento di preparazione, di passaggio, di consolidamento per una coppia che comincia ad intraprendere un cammino insieme, beh fin dall'inizio è stato un calvario: se noi dicevamo bianco loro dicevano nero e via discorrendo.
Ma il punto è che non si limitavano come qualsiasi genitore a prendere atto delle scelte dei figli, ma tenevano sempre a far pesare la loro disapprovazione, a negare il loro supporto.Se da parte mia questo tipo di atteggiamento era in qualche modo gestibile, per la mia fidanzata era intollerabile e si traduceva in una ansia smodata che questa riversava su di me, creando non pochi problemi al nostro rapporto.
Il rapporto con i suoceri, per via del loro modo di concepire il rapporto con la figlia e di conseguenza anche con la coppia che si andava formando, è andato via via deteriorandosi sempre più, sino ad arrivare quasi allo scioglimento del nostro rapporto. Tutta questa serie di problematiche ci ha rallentati notevolmente, riscoprendoci, ad anni dall'avvio dei lavori, con una situazione di coppia ancora incerta e non definita.
Qui devo dire per correttezza che se i genitori della mia fidanzata non sono stati molto ben disposti nei nostri confronti, anche lei, in virtù del suo rapporto di dipendenza psicologica dai genitori, non ha saputo gestire una situazione abbastanza diffusa, ma che poi è degenerata.
Scusatemi per la lungaggine, adesso arrivo al punto. Il punto è che malgrado tutto io sono sempre stato in buona fede: mi sono impegnato ferie e fine settimana per due anni di seguito (si tratta di una casa molto grande) eseguendo demolizioni interne, sgombero macerie, tinteggiatura di un immobile di 200 mq con soluzioni di finitura anche più complesse di lavorazioni standard, es camere multicolori, ecc. Mi sono anche interessato, quando si sono verificati problemi con l'impresa che ha eseguito i lavori, ad ottenere un risarcimento inizialmente proposto in qualche centinaio di euro, ad una cifra di euro 7000, che i miei suoceri hanno risparmiato dai lavori. A queste somme se ne sono aggiunte poi altre visto che di problemi purtroppo che ne sono stati diversi. Di mestiere faccio il commerciale e quindi sono abbastanza abituato a parlare e contrattare con le persone.
Ma non soltanto:ignari che esistessero dei contributi statali volti ad agevolare il tipo di interventi di ristrutturazione che ci accingevamo ad effettuare, i miei suoceri se non fosse stato per un mio primo interessamento e per quello della mia fidanzata poi, avrebbero perso la possibilità di accedere ad agevolazioni del 36 e del 55% che hanno interessato un ammontare di qualche centinaio di migliaia di euro (la ristrutturazione interessava un casale di campagna) che se vi fate due conti hanno portato a loro degli indiscussi vantaggi economici. E qui non vi dico quanto sia complicato portare avanti questo tipo di pratiche, che cambiano di anno in anno e si fondano su cavilli che se non stai attento, quando vai a fare il 730 per recuperare i soldi rischi di compromettere tutto.
Tra l'alto anche qui, non essendo gli effettivi proprietari della casa, intestata alla mia findanzata, i miei suoceri non avrebbero avuto diritto ad un solo euro di agevolazioni, ma grazie ad un po' sale in zucca abbiamo potuto includerli in maniera perfettamente legale.Insomma, senza mettere liquidità effettiva abbiamo (ho) cercato di contribuire in tutti i modi possibili, con le braccia e con la testa.
Ora se vado a quantificare solo i lavori manuali fatti in quella casa spannometricamente ci saranno circa 20.000 euro a conteggio, in valore equivalente dei lavori da me svolti, soldi che sono stati quindi risparmiati dai miei suoceri.
Altra piccola cosa: ormai sono circa quattro anni che è cominciata questa vicenda, e dopo tanti anni di omissioni e bugie da parte della mia ragazza ho saputo una verità molto triste, confidatami solo quando la situazione era arrivata a livelli ormai intollerabili: sin dal primo momento i genitori della mia fidanzata non hanno mai avuto l'intenzione di farmi parte dei lavori di ristrutturazione della casa, ma sono sempre stati molto intolleranti (con la figlia) circa la mia partecipazione ai momenti decisionali. Si, soltanto per le decisioni, perchè per quanto riguardava i lavori eseguiti invece sentenziavano con la mia fidanzata sui miei tempi di arrivo (venivo a lavorare al fine settimana) di fine lavori (lavoravo spesso fino a tardi) ed anche di ripartenza. Ora essendo io single sino a quel momento, abitavo in casa da solo, per cui immaginatevi al fine settimana: da lavare, stirare, fare pulizie e tutto quello che in settimana non si è potuto fare, con tanto di lavori di ristrutturazione al seguito.
Quindi potrete immaginare che non potevo essere a ristrutturare al sabato mattina, magari, già dalle 9, ma questo non aveva importanza per me in quanto arrivavo e poi andavo avanti ad oltranza anche sino a tarda sera.Credo che per loro sia sempre stato un problema in quanto mi hanno visto come un elemento destabilizzante nel loro rapporto con la figlia.
E quindi: visto che con loro sono moolto arrabiato, visto che voglio che qualcosa imparino anche loro, anche se la casa è della mia fidanzata, ma sono loro che hanno risparmiato dei soldi ed ottenuto dei vantaggi grazie a me, per tutti questi motivi chiedo: **posso esigere da loro il pagamento dell'equivalente dei lavori da me svolti?
**Io credo di si, ed un avvocato in una prima valutazione superficiale me ne ha dato conferma, ma non vorrei prendere decisioni basandomi su presupposti sbagliati.
Alla situazione se ne sono poi aggiunte altre che mi hanno portato a prendere tale decisione: la mia fidanzata mi ha taciuto molte cose in questi anni, pensando che negare certi problemi potesse equivalere a risolverli.
Dopo anni di calvario mi ha confidato che la madre, sistematicamente, nel corso degli anni, mi ha sempre additato nei confronti della figlia come uno sfruttatore, sulla base di elementi inesistenti. Ora a voi potranno sembrare strane tutte queste cose, ma in un contesto in cui una figlia non si confida con i genitori, questi si sono sempre basati su illazioni per costruire la loro idea nei miei confronti. Mi hanno visto come una persona con minori risorse finanziarie ed hanno quindi deciso che ero interessato al patrimonio (la casa) della figlia, immobile per il quale e nel quale mi sono sempre prodigato, considerandolo la nostra casa per il tempo a venire.
A fronte dei problemi occorsi poi, la frustrazione dei genitori della mia fidanzata sono aumentate, a causa dei problemi avuti con la figlia, e si sono tradotte in voci diffuse in un piccolo paese da parte della madre, che mi accusava di picchiare la figlia e di drogarmi insieme a quest'ultima.
Ora io la mia fidanzata non l'ho mai toccata con un dito, e mai lo farei.
Anche la mia ragazza è molto arrabiata e frustrata da tutta questa situazione, per cui si comporterà in modo imparziale senza difendere a prescindere i suoi genitori come successo in passato, ma andando a riferire, se necessario in sede legale, come si sono svolti i fatti ed in quali condizioni.In effetti per tutte queste accuse sto valutando un esposto per diffamazione ed anche una richiesta danni nei confronti dei genitori.
Scusatemi per il messaggio a dir poco prolisso, pensate che i presupposti che ho indicato siano fondati per richieste di:
- risarcimento interventi effettuati
- richiesta danni morali (avremmo dovuto sposarci molto tempo addietro con i genitori che continuano a dire alla figlia di lasciarmi)
- richiesta danni per diffamazione
Io in realtà vorrei solo far capire loro che cosa hanno fatto.
grazie a tutti e scusatemi ancora per il pistolotto, attendo vs risposte
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Ciao Melchizedek
Ma... francamente ricorrere a vie legali, nella mia esperienza, può solo deteriorare rapporti che, dalla narrazione, già sono pessimi.
Ciò posto, per rispondere alle tue domande non vedo come tu possa richiedere un ristoro per i lavori eseguiti senza coinvolgere la tua fidanzata.
Dovresti proporre azione giudiziale dove devi dimostrare che i genitori della proprietaria si sono accollati ogni spesa di ristrutturazione e, per l'effetto, ti hanno incaricato dell'esecuzione degli stessi senza corrispondere alcun emolumento.
Attenzione che se emerge che i suoceri, sin dall'inizio non intendevano pagarti e tu lo sapevi e, ciononostante hai eseguito i lavori, l'obbligazione diventa naturale (fatta di tua esclusiva volontà) e non risarcibile.Diversamente dicasi per la diffamazione: se hai le prove di tale condotta hai 3 mesi di tempo dalla conoscenza del fatto per proporre querela.
Nulla per i "danni morali". Siete maggiorenni e si presume, a meno che non si provi l'incapacità della tua fidanzata e la conseguente circonvenzione d'incapace, che essa si sia risolta da sè a non sposarsi per motivi personali e decisi in libertà.
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Giurista ti ha risposto dal lato tecnico e giuridico della cosa.
Ma con loro avrai a che fare ancora per anni e decenni immagino. Non te ne fai niente di un eventuale risarcimento, se i rapporti diventano ancora più bellicosi, insostenibili, tanto da rendere la vita un inferno.
Le questioni familiari meglio risolverle senza mettere terzi estranei di mezzo. Almeno per arrivare a una reciproca indifferenza. meglio che una guerra dichiarata.
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@giurista said:
Ciao Melchizedek
Ma... francamente ricorrere a vie legali, nella mia esperienza, può solo deteriorare rapporti che, dalla narrazione, già sono pessimi.
Ciò posto, per rispondere alle tue domande non vedo come tu possa richiedere un ristoro per i lavori eseguiti senza coinvolgere la tua fidanzata.
Dovresti proporre azione giudiziale dove devi dimostrare che i genitori della proprietaria si sono accollati ogni spesa di ristrutturazione e, per l'effetto, ti hanno incaricato dell'esecuzione degli stessi senza corrispondere alcun emolumento.
Attenzione che se emerge che i suoceri, sin dall'inizio non intendevano pagarti e tu lo sapevi e, ciononostante hai eseguito i lavori, l'obbligazione diventa naturale (fatta di tua esclusiva volontà) e non risarcibile.Diversamente dicasi per la diffamazione: se hai le prove di tale condotta hai 3 mesi di tempo dalla conoscenza del fatto per proporre querela.
Nulla per i "danni morali". Siete maggiorenni e si presume, a meno che non si provi l'incapacità della tua fidanzata e la conseguente circonvenzione d'incapace, che essa si sia risolta da sè a non sposarsi per motivi personali e decisi in libertà.
Grazie per le vostre risposte,
il punto è che, a seguito di tutte le interferenze che abbiamo dovuto subire, rimanere in quella casa non fa più parte dei nostri progetti. Ed io mi ritrovo con tempo e risorse spese inutilmente. E' per questo motivo che ho valutato la possibilità di richiedere ai miei suoceri di risarcirmi degli interventi effettuati.
Relativamente ai danni morali abbiamo perso qualsiasi parvenza di serenità, e se è vero che le nostre sono state scelte consapevoli è anche vero che le pressioni in tal senso sono state molto forti.
Per la diffamazione valutavo di fare un esposto, per cercare una prima risoluzione che non desse adito a percorsi legali.
In realtà io voglio che la mia fidanzata ripristini i rapporti con i suoi genitori, ma voglio anche rendere questi ultimi consapevoli del concetto di causa-effetto al quale loro non hanno mai prestato attenzione.....
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Guarda sono nella medesima situazione, però senza casa da ristrutturare.
Il discorso per me è semplice, i suoceri sono stati abituati per molti anni a far da capi, ora il capo sono io e la famiglia è un'altra, DEVONO CAPIRLO.
Serve solo esser determinati, non comportarsi male o essere prevenuti.
Se si dice qualcosa questa non è mai messa a domanda o richiesta di consiglio.
Se cercano di dire la loro si fa ben chiaro che la decisione è gia stata presa (anche se sbagliata, non si fanno mai passi indietro).
Insomma devono capire che non hanno possibilità decisionali e sopratutto che non sono ben accette, idem se cercano di far pressione sulla figlia (che puntualmente quando sarà soggetta a discussioni ci si dovrà accordare che rifili la resonsabilità a te).Nella pratica i suoceri sanno essere molto invadenti, è sempre stato il loro lavoro e lo so bene.
Non ci devono essere casini però, anche a spese tue, pensa ad esempio che colpa ne avrebbe un tuo figlio di un brutto rapporto con i nonni (che tra parentesi tornano sempre utili nelle difficoltà).
Se la pressione psicologica che fanno non sa essere gestita con la testa, evitate azioni contro i genitori della tua ragazza, piuttosto fate un passo secco ed andatevene di li e teneteli a distanza, se hannot esta e vogliono tenere i rapporti dovranno conformarsi.
Se invece ci sono cose come spettegolamenti in giro per la città sul fatto di picchiare la tua ragazza, si prende un giorno, si prendono le persone con le quali ha spettegolato e chi ha spettegolato, si parla dell'accaduto e si umilia la persona che lo ha fatto, in modo che capisca e non in modo che continui.
Non ti servono i danni morali, ti serve imparare un comportamento che li tenga a bada.Devi semplicemente capire che ora sei tu il capofamiglia, parli insieme a loro e tutto quello che hai scritto qua lo discuti con il vecchio capofamiglia faccia a faccia, se non si è capaci di leadership ci si assume la propria responsbilità e si va via.
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@melchizedek said:
Grazie per le vostre risposte,
il punto è che, a seguito di tutte le interferenze che abbiamo dovuto subire,** rimanere in quella casa non fa più parte dei nostri progetti. Ed io mi ritrovo con tempo e risorse spese inutilmente.** E' per questo motivo che ho valutato la possibilità di richiedere ai miei suoceri di risarcirmi degli interventi effettuati.
Relativamente ai danni morali abbiamo perso qualsiasi parvenza di serenità, e se è vero che le nostre sono state scelte consapevoli è anche vero che le pressioni in tal senso sono state molto forti.
Per la diffamazione valutavo di fare un esposto, per cercare una prima risoluzione che non desse adito a percorsi legali.
In realtà io voglio che la mia fidanzata ripristini i rapporti con i suoi genitori, ma voglio anche rendere questi ultimi consapevoli del concetto di causa-effetto al quale loro non hanno mai prestato attenzione.....Ma credo sia molto difficile da ciò dare colpa ai suoceri. Non vi hanno minacciato o ricattato. La scelta è stata vostra...la tua fidanzata è capace di intendere e volere immagino.
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@Zeta_1 said:
Ma credo sia molto difficile da ciò dare colpa ai suoceri. Non vi hanno minacciato o ricattato. La scelta è stata vostra...la tua fidanzata è capace di intendere e volere immagino.
Stai dando per scontata una cosa che tanto scontata non è, e permettimi di dirtelo in quanto direttamente coinvolto nella vicenda.
Anche io sono una persona molto indipendente e non ho bisogno dell'approvazione dei miei genitori, figuriamoci dei miei suoceri.Anche io con loro ho sempre ben messo in chiaro le cose, sono sempre stato molto diretto, ma loro non hanno mai voluto capire in quanto ragionano con la paura di perdere il loro (travagliato) rapporto con la figlia.
Non stiamo ragionando tra persone che vogliono scendere a compromessi, non sono questi i presupposti. Per noi utenti sembra tutto più semplice in quanto abbiamo una apertura mentale diversa, ma qui stiamo parlando di una altra situazione.E per quanto riguarda la mia fidanzata, anche qui ripeto che stiamo dando per scontate certe cose, che se fossero vere non ci avrebbero certamente portati alla situazione attuale: parliamo di una persona che in virtù dell'eccessiva dipendenza dai genitori, costruita in 40 anni di rapporto e di abusi psicologici, si è ritrovata dall'oggi al domani a dover decidere per suo conto avendo ricevuto una impostazione completamente diversa.....