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uscita di un socio da snc in perdita
Salve, vi scrivo perchè ho un grosso problema.
Un anno fa abbiamo costituito una snc durata illimitata 50%,quota associativa 5 mila euro a testa, per un negozio- laboratorio artigianale . La mia socia in Aprile mi ha comunicato con una raccomandata, la sua recessione. Lei era già socia in un'altra attività temporaneamente congelata. Dal momento che la precedente attività ha ripreso lei ha preferito tornare al vecchio lavoro anche perchè sicuramente più remunerativo. Ha voluto che le firmassi una lettera dove dicevo che lei poteva non lavorare presso la societàin quanto non era necessaria la sua presenza. Quindi mi ha lasciato con un'attività ancora non del tutto avviata, in perdita.Abbiamo uno scoperto di 20 mila euro + un prestito di 26 mila euro che dovrò cercare di coprire facendo un mutuo a mio nome , sempre che mi venga concesso. Abbiamo fatto l'inventario dopo di che lei ha fatto i conti,e a loro dire (commercialista e socia) io dovevo a lei circa 500 euro; ma quando ho preteso di controllare i conti mi sono accorta che nel conteggio dell'inventario(nelle attività) aveva riportato fatture con addirittura l'I.V.A. Quindi ho preteso di rifare io il conteggio, anche perchè non mi fido neanche più del commercialista che dice di non essersi accorto di nulla. Dopo non poco pressioni , in quanto lei ha una gran fretta di uscire dalla società, ho finito il conteggio e il risultato è che la differenza a mio avviso è dicirca 10 mila euro anche perchè non capisco la cifra di 4 mila euro di avviamento dal momento che la ditta ha solo un anno ed è ancora in perdita. Oggi mi è venuta a dire che si è informata presso un notaio che le ha detto che l'inventario non serve , dal momento che io farò socia mia figlia al 3% e che quindi io dovrei dare a lei dei soldi , lei non mi darà un soldo e per farmi un piacere pagherà le spese notarili basta chiudere velocemente( cioè fra 5 giorni perchè poi i notai vanno in ferie) In caso di mio rifiuto manderà una persona scelta da lei ha fare un nuovo inventario anche perchè a suo dire io nel frattempo non potevo fare acquisti di nessun genere.
Non so più cosa fare. Dove sta la verità. Come si stabilisce quanto e chi deve pagare?Vi prego datemi una risposta
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Ciao Janna. Benvenuta nel Forum GT
Nel recesso del socio il valore si determina in base al valore della società al giorno dello scioglimento.
Il "patrimonio sociale " (art. 2473 c.c.) si determina: capitale sociale + riserve + utile - perdita. A ciò si aggiunge il valore dell'avviamento che è la capacità reddituale reddituale dell'azienda nel suo complesso (determinata dal portafoglio clienti incremento fatturato etc..)
In caso di disaccordo la determinazione del valore è fatta mediante perizia giurata di un perito iscritto nelle liste del tribunale. Il socio uscente è responsabile delle obbligazioni della società sino al giorno del recesso art. 2290 c.c. che è il giorno della comuniazione dello scioglimento. Quindi tu potevi fare acquisti anche in momento successivo restando unico obbligato.
La liquidazione della quota del socio deve avvenire entro sei mesi dalla comunicazione del recesso (art. 2473 3 e 4 comma c.c.).
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Non si faccia metter fretta, perché non vi è alcuna fretta. Rimandi il tutto a settembre, finite le ferie, perché correndo e presa dall'ansia vi è il forte rischio che se ne approfittino di lei. La liquidazione della quota dovrà essere fatta da un terzo, imparziale, che sceglierete entrambe (un commercialista, preferibilmente).
E controlli che cosa dice l'atto costitutivo della società a proposito del recesso del socio.
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La ringrazio molto della risposta, ma purtroppo non l'ho letta in tempo. Il 26 agosto ho firmato l'atto. Pensi che il giorno 23 siamo andate dal commercialista per discutere il tutto (presente mia figlia), e in quell'occasione la mia EX socia mi ha perfino minacciata di dichiararmi fallimento se non avessi accettato le sue condizioni e cioè " esco dalla società semplicemente, non tiro fuori un soldo, ma ti faccio il piacere di pagare io le spese del notaio "(mille euro contro i cinquemila che a mio parere mi venivano)
Ora ho una gran rabbia oltre oltre alla delusione, e mi chiedo come uno possa difendersi da persone del genere commercialista compreso, bisognerebbe sempre avere al fianco un avvocato. Credo che oramai non si possa fare niente ( a parte cambiare commercialista e dirgliene quattro) . Spero almeno che la mia esperienza possa servire a quanti altri hanno un problema come il mio.
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Buongiorno vi scrivo perchè ho un problema simile a quello sopra descritto. A febbraio sono uscita da una snc ora ho saputo che la società non sta attraversando un buon periodo anche a causa di debiti accumulati quando ero ancora in società e rischia il fallimento. Nel caso la società fallisse i creditori si potrebbero rivolgere a me anche se non sono più socia.
Grazie.