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    Molluschi, frutta e latticini: come convivere con le allergie alimentari più comuni

    Milano, 26 giugno 2012
    Tra le varie forme di allergie, quella alimentare è tra le più comuni e si stima che colpisca circa il 5% della popolazione italiana, per il 60% donne. Latte vaccino, molluschi, legumi, latte e frutta, fresca e secca, sono gli alimenti che maggiormente provocano reazioni allergiche nelle persone che ne sono soggette. Individuare l?alimento a cui si è allergici è relativamente facile. I metodi più comuni sono il Rast Test, un test ematico che verifica se vi è produzione di anticorpi nei confronti di determinati alimenti, il Prick Test, che consiste nell?inoculare sottopelle una proteina specifica dell?alimento da testare, e il test di provocazione alimentare, da eseguire sotto il più stretto controllo medico in quanto prevede la somministrazione al paziente di una piccola quantità dell?alimento.

    Per altre informazioni sulle [url=http://www.allergiaalimentare.it]allergie alimentari si può consultare il portale www.allergiaalimentare.it

    Particolare rilevanza è da riservare alle allergie alla frutta. Albicocca, pesca e mela sono i frutti considerati tra i più rischiosi, anche a causa della cross ? reattività. Chi soffre di allergie a pollini, tra cui quelli di ambrosia e graminacee, è più predisposto ad essere soggetto ad allergie alimentari.

    Chi è allergico alle graminacee, per esempio, farà bene a limitare o evitare completamente l?assunzione di frutti quali agrumi, anguria, frumento, mandorle, melone, pomodoro e kiwi. E? possibile consultare la lista dei pollini collegati ai relativi alimenti sul sito http://www.allergiafrutta.it/

    Se non si desidera eliminare completamente un determinato alimento dalla propria dieta, è raccomandabile sbucciare la frutta prima di mangiarla e cuocere quei tipi di frutta e verdura che si possono assumere cotti.

    I sintomi della reazione allergica dovuta all?ingerimento di alcuni cibi sono facilmente riconoscibili: prurito, arrossamento, difficoltà respiratorie, palpitazioni. La loro intensità può variare fino a diventare molto grave.
    Lo shock anafilattico è una reazione allergica che colpisce circa 4-5 persone ogni 100mila e che può mettere in pericolo di vita l?individuo.

    In caso di shock anafilattico è bene far sdraiare la persona a terra e alzargli le gambe. In caso di peggioramento è consigliabile utilizzare dell?adrenalina auto-iniettabile, una sostanza salva-vita che consente di mantenere in vita il soggetto colpito da reazione allergica, in attesa che arrivi l?ambulanza e che sia condotto al Pronto Soccorso.
    Per farsi un?idea più chiara dei sintomi dell?allergia si può consultare il sito www.allergiasintomi.it.

    La redazione di Media For Health
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