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Cessione diritti utilizzazione opere ingegno. Come regolarizzare posizione fiscale?
Salve a tutti. Avrei delle brevi domande per gli esperti in materia fiscale e legale in particolare per quanto riguarda il diritto d'autore. Mi sono documentato intensamente per due giornate intere ma ho notato che è una materia piuttosto complessa e discussa, nonché spesso soggetta a modifiche del legislatore e ammetto che sto uscendo di testa.
La mia situazione è questa: sono un giovane studente e da poco mi diletto a comporre musica originale. Occasionalmente ricevo compensi per la cessione dei diritti di utilizzazione economica delle mie opere, tramite la compartecipazione agli utili stabilita tramite contratto di edizioni con un cessionario. Quest'ultimo può essere italiano o estero, così come titolare di partita Iva oppure no. Sicuramente sono ancora lontanissimo dal raggiungere la soglia dei 5000 euro di ricavi annui.
Ho trovato una fonte su internet, quasi unica e non so quanto attendibile, che sostiene che "I compensi ricevuti per la cessione di opere dell'ingegno (diritti d'autore) non rientrano nel computo delle prestazioni occasionali e per questo non sono assoggettati a ritenute previdenziali obbligatorie e non hanno limiti di compenso annuale. Il diritto d'autore, non è assoggettato ad IVA, purché non si tratti di opere realizzate a fini commerciali".
Probabilmente è collegata a quest'altra più attendibile? "i redditi derivanti dall'utilizzazione di opere dell'ingegno da parte dell'autore vedono invece prevalere non la componente lavoro, bensì l'originalità dell'opera relativamente alla quale sono concessi a terzi dei diritti: dal punto di vista giuridico, l'autore non si obbliga a un facere, ma attribuisce dietro compenso a terzi delle posizioni giuridiche, comprendenti il diritto di utilizzazione e pubblicazione dell'opera. Ciò fa sì che, effettivamente, rispetto alla determinazione analitica appaia più opportuno, dal punto di vista del legislatore, il riconoscimento forfettario di una deduzione da scomputare dal provento lordo." (Fabio Carrirolo)
Escluse momentaneamente queste fonti, su cui comunque vi chiedo conferma, ho capito questo: finché i lavori hanno il carattere di prestazioni occasionali e non generano redditi per più di 5000 euro, posso regolarizzare la mia situazione fiscale annotandoli nel modello Unico Persone Fisiche Mini come redditi di lavoro autonomo "propri", calcolando una deduzione forfettaria delle spese del 40% (nel mio caso poiché under 35) e applicando una ritenuta a titolo di acconto con aliquota del 20%.
E' corretto? Qualcuno mi può spiegare in modo pratico come mi dovrei comportare? C'è un saldo oltre la ritenuta? Si versa tramite F24?
Inoltre ho letto informazioni contrastanti nel caso il cessionario sia estero: se ho interpretato bene alcune fonti dicono che la ritenuta da applicare sia del 30%, altre che esso non sia obbligato a versarla, quindi non capisco. E ancora, ho letto che se non ha partita Iva (capita spesso nel mio campo) non devo applicare alcuna ritenuta. In quel caso come mi metto in regola?
Qualcuno mi può illuminare?
Mala fede a parte, ora capisco perchè molti artisti evadono! La materia è dispersiva, la documentazione disponibile poco chiara e non è ammissibile dover spendere svariate centinaia di euro in parcelle di consulenti per capire come regolarizzare i propri pochi guadagni di lavoro intellettuale/artistico.
Spero che la mole di domande non sia eccessiva e scoraggiante e ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno dare una mano a me e altri giovani artisti a regolarizzare la propria semplice posizione fiscale senza uscire di testa o farsi affiancare da un professionista ad hoc.
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Leggendo le istruzioni alla compilazione del modello unico alla voce "Chi è esonerato dalla presentazione della dichiarazione" c'è "Redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e altri redditi per i quali la detrazione prevista non è rapportata al periodo di lavoro. Esempi: ..., redditi da attività di lavoro autonomo occasionale" con limite 4800 euro.
Questo vuol dire che non devo presentare dichiarazione entro quella cifra, che in pratica è la cifra dove scatta l'obbligo di apertura posizione Iva e Inps. Ma immagino non mi esenti dall'essere soggetto alle ritenute di acconto (sempre secondo quel 20% del 60%) e dall'inviare (dove, come e dove?) le relative certificazioni. Solo a fine anno, assicurato di non aver superato 4800 euro di reddito posso fare eventualmente tramite modello UniCo Pf una dichiarazione e farmi accreditare dopo qualche anno le mie ritenute d'acconto, giusto? Posso farla congiunta con quella dei miei genitori?
A questo punto la domanda che rimane è: questo sistema fiscale rimane valido anche nel caso di edizioni? E con i cessionari di qualsiasi paese e posizione Iva o meno?
Scusate se sono troppo curioso, voglio solo pagare, se ne ho il dovere, le giuste imposte anche nei miei pochi euro per dare la mano al paese, a differenza del mio dentista e del gioielliere sotto casa