• User Attivo

    Causa di lavoro con sindacato che minaccia revoca del mio legale.

    Nel marzo 2009 ho intentato una causa di lavoro e mi sono rivolto al sindacato. Ho pagato l'iscrizione e mi sono impegnato a versare il 10% sulle spettanze in caso di vittoria. Ho avuto la prima udienza nel dicembre 2011 dove l'avvocato era assente e delegato un suo collega, e ho avuto l'udienza per le testimonianze nel maggio 2012. Il rinvio alle conclusioni è per marzo 2013.
    Il sindacato ha iniziato una pressante richiesta del pagamento di tessera per ogni anno trascorso, minacciando di costringere l'avvocato che si occupa della causa a rinunciare al mandato. Ho chiesto di pagare il 2013 ultimo anno di causa a gennaio, considerato il mio stato di disoccupazione da 4 anni. La richiesta è divenuta ancora più arrogante. Ma è vero che devo pagare la tessera per ogni anno di causa? E se non sono costretto a farlo, il sindacato può di fatto togliermi il legale? :fumato:


  • Super User

    Il pagamento della tessera ti consente di usufruire dei loro servizi alle condizioni di associato. Se non paghi più la tessera il sindacato non può costringere nessuno (l'avvocato ha l'obbligo di indipendenza) ma le future prestazioni legali dovrai pagartele tu.


  • Super User

    Criceto, tu devi capire che in questo canale si è obbligati a rispondere in punto di diritto e suggerire, eventualmente, gli strumenti di tutela. Quindi la tua osservazione sarebbe concepibile se posta come domanda, non come affermazione.
    Diversamente si dovrebbe dire, in ogni settore, che il diritto non esiste e che ognuno è soggetto ai poteri del più forte. Non è così.
    L'avvocato, per rinunciare al mandato, deve motivare. Se, come in un caso simile, si potrebbe sospettare che egli rinunci per disposizione altrui, è sufficiente fare un esposto e chiedere la verifica delle pratiche trattate in proprio dal legale in tema di lavoro rispetto a quelle trattate per il sindacato.
    Violare l'obbligo di indipendenza è un grave illecito disciplinare. Senza contare che l'affermazione del sindacato, ove provata, ed in presenza di rinuncia, potrebbe causare un risarcimento del danno notevole. Viceversa, queste del sindacato, sono le tipiche ignoranti affermazioni di chi nulla sa di diritto e pretende di dissertare in merito basandosi sull'esperienza dell'uomo della strada.
    Pertanto, a meno che l'avvocato non sia dipendente ed iscritto all'albo nella sezione speciale (vedi legali Inps, per esempio), un avvocato non si spingerebbe a tanto..peraltro perdendoci il cliente.
    Si tenga presente, inoltre, che il sindacato (che è un associazione privata) non ha titolo nè gli è consentito accedere agli atti di causa...quindi neppure lo saprebbe...
    Il mandato si basa sull'intuitus personae ed è incoercibile.


  • User Attivo

    Un ringraziamento per il chiarimento avuto va sia a Criceto per aver toccato un punto non di diritto ma senz'altro reale degli accadimenti che si svolgono in questo ambito, e uno in particolare alla Moderatrice che se non altro mi ha dato una grande indicazione su come comportarmi in caso di malaugurata rinuncia del mio avvocato al mandato.