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Contabilità
Buongiorno,
è la prima volta che scrivo e spero molto di rispettare tutte le regole del forum.
Il mio problema è il seguente:
Una s.r.l. apre un'attività di commercio elettronico.
Le fatture che emette presentano un servizio per la prestazione resa e un rimborso spese anticipate in nome del cliente per i beni che, su mandato, acquistano per conto di terzi.
Secondo i proprietari l'importo del servizio non rappresenta ricarico commerciale ma proprio il servizio reso al cliente che, per questioni personali, non vuole intervenire direttamente nel processo di acquisto ma per il tramite di questa società.
Premesso che l'art.15 DPR 633 spese anticipate parla solo dei professionisti, non riesco bene a cogliere la natura di questa società che mi sembra da un lato svolgere attività di procacciamento d'affari ma dall'altro, se le fatture dei beni acquistati su internet sono intestate alla società e non al compratore finale, ha natura commerciale.
Ovviamente penso che la giusta rilevazione delle fatture porta all'apllicazione degli studi di settore che saranno cosa ben diversa se trattasi di procacciamento o di commercio.
Inoltre se la società operante in internet ha a disposizione tutto il panorama dei beni possibili e commercializzabili mi sembra che non sia turelata per reati penali quali ad esempio ricettazione , falsificazione e quant'altro e che per taluni beni sia prevista una maggiore tutela per il consumatore con l'iscrizione in apposite liste o elenchi oppure preveda forme di tutela con controllo da parte delle forze di pubblica sicurezza.
Credo che sarebbe opportuno fare una variazione in camera ci commercio da commercio ellettronico a procacciamento (statuto permettendo) ma se poi le fatture dei beni acquistati in internet sono intestate alla società?
Nel procacciamento si mettono in contatto due parti che fanno l'affare e io ricevo solo la provvigione... giusto?
Come se ne esce da tutta questa confusione?