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    Tentativo di estorsione (forse)

    Buongiorno,
    Ho già le mie piccole beghe di condominio e mi trovo a dover dirimere una controversia abbastanza delicata.
    Vorrei perciò un vostro parere prima di suggerire di passare ad azioni più incisive come denunce e così via.

    Essendo la cosa un po' tortuosa cerco di descriverla per i fatti principali.

    Ci sono due circoli che per le sagre praticano animazioni in costume.
    Il primo è un po' alla buona (statuti fatti con i piedi, niente verbali, tutto a voce, ecc.), ma lavora bene perché per i figuranti e l'attrezzatura si appoggia a fornitori e collaboratori esterni.
    Il secondo invece sono formalmente più corretti, ma in quanto al lavoro se non c'è qualcuno che li sostiene non vanno da nessuna parte.

    Si accordano per proporre una iniziativa congiunta ad una proloco che deve organizzare una sagra.
    Per la precisione il primo circolo propone al secondo un progetto scritto (e già verificato ed approvato verbalmente dalla proloco), nel quale indicano con precisione che cosa si andrà a realizzare, l'attrezzatura da noleggiare, gli esterni da coinvolgere, i costi previsti, ecc.
    Nel progetto c'è scritto chiaramente che se non vengono rispettati questi termini il progetto non si può realizzare.

    Il secondo circolo si riunisce ed approva il progetto e glielo comunicano via email senza altro aggiungere. Così il primo parte subito nell'organizzazione della cosa che richiede tempi non brevi, convinti che la gestione sia di fatto in mano a loro.

    Strada facendo incominciano i distinguo perché i secondi pretendono di fare cose che il progetto non prevedeva o non prevedeva con quelle nuove modalità.

    Si arriva ad un accordo scritto in cui però non si fa riferimento al progetto, ma vengono fissati dei nuovi termini (molto generici) e si stabiliscono le modalità di ripartizione di utili e perdite.
    Il primo circolo si divide tra chi dice di lasciare perdere tutto ed invece le persone che stanno gestendo l'iniziativa che sottolineano come tutto vada inquadrato in un rapporto di amicizia.
    Il presidente anche se poco convinto firma, ma poi il contratto resta nelle mani di coloro che di fatto mandano avanti l'iniziativa e a lui resta solo un pdf della scansione del contratto firmato.
    Sono tutti dei bonaccioni ottimisti e non ci pensano neppure a formalizzare bene le cose.

    Sono già quindi partiti male, ma finiscono peggio.

    Il primo circolo sostiene tutti i costi e firmano i vari accordi e contratti con i fornitori.
    Il secondo di fatto prende tutte le decisioni importanti condividendole solo con coloro del primo circolo che collaborano nell'organizzazione.

    La sagra finisce male ed anche la proloco si lamenta per le porcate realizzate; tutto il contrario di quanto avevano visto nel progetto iniziale. Però almeno con loro la cosa finisce lì.

    Il problema sono invece i fornitori che vogliono essere pagati.
    Il primo circolo chiede al secondo, come da accordo finale, di mettere in cassa tutto ciò che hanno incassato direttamente nel loro stand e di pagare le loro spese per stand, attrezzatura, vitto, ecc.
    Si scopre poi che i secondi hanno anche fatto delle spese extra, ma che vengono fatturati al primo circolo.

    Ne nasce una litigata perché i primi dicono che è colpa dei secondi se è andata male perché hanno realizzato una sagra che non era quella concordata.
    I secondi di questo non ne vogliono neppure parlare ed invece si lamentano che i conteggi dei primi non vanno bene e che a loro risultano differenti e che c'è qualcosa di poco chiaro, ma oltre a dati inventati di sana pianta non sanno produrre null'altro.

    Però non si riesce mai a metterli intorno ad un tavolo a chiarire la faccenda e gli uni danno la colpa agli altri.

    Per complicare le cose, i personaggi del primo circolo che hanno lavorato per la sagra (e che di fatto hanno la responsabilità diretta del fallimento perché hanno avvallato tutte le decisioni del secondo) escono dal primo e si iscrivono al secondo (e il contratto originale... sparito!).

    Le cose si trascinano così per mesi e si arriva ad una proposta finale dei secondi.
    Verserebbero una cifra che per i primi risulta pure inferiore agli incassi dei secondi ed alle loro spese, mentre secondo loro questi dovrebbero impegnarsi a pagare ovviamente gli stessi soldi proposti, ma poi a sostenere anche il 50% delle perdite.

    Però avendo il fiato sul collo dei fornitori sono decisi ad accettare per non subire delle cause dai fornitori e doverne farne un'altra loro verso il secondo circolo.

    I secondi però, in cambio di questo denaro, pretendono pure che i primi accettino altri nuovi accordi che di fatto li costringerebbero alla chiusura, lasciando a loro il "monopolio” locale delle iniziative.

    A me questa sembra una estorsione vera e propria e chiedo il vostro parere.
    Se fosse così, cosa devono fare? Hanno bisogno con urgenza di questo denaro per saldare almeno i fornitori più arrabbiati, poi devono tirarne fuori nuovo denaro di tasca loro per pagare gli altri ed ovviamente non recuperano le loro spese.
    Senza parlare dei danni di immagine, quelli personali, il tempo perso, ecc.

    Possono incassare il denaro e poi chiedere in seguito altro denaro e rendendo di fatto nullo l'accordo a loro imposto?
    Si devono rivolgere all'autorità o deve essere una iniziativa avviata da un legale?

    Grazie per l'aiuto.