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Entrata in società di un investitore
Buonasera,
io sono socio di un'azienda creata nel 2008 e il capitale sociale è diviso in parti uguali tra i 3 soci (33.3 % per ciascuno). Attualmente l'azienda nonostante la crisi sta producendo utili e poche settimane fa un investitore esterno a fatto un offerta per entrare nella società (come socio di capitale) e vorrebbe la una quota del 50 %. Attualmente il capitale sociale è di 45.000 ? (15.000 ogni socio) e volevo sapere come funziona l'entrata in società si un nuovo socio. Più precisamente:- La liquidità inserità dal nuovo socio di capitale rimane in azienda come capitale sociale o viene data ai soci per la cessione delle quote aziendali?
- Come si calcola il valore dell'azienda (immobilizzazioni e avviamento)?
- che rischi posso correre?
Vi ringrazio anticipatamente per le vostre risposte.
Gianluigi Marchetto
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1 - I casi sono: a) entra come nuovo socio mettendo 45000 euro (così ha il 50% e voi restate con quello che avete), b) entra come nuovo socio e mette almeno 45000 (voi dovrete aumentare la vs. quota), c) acquista alcune quote da voi con capitale sociale invariato (sarete in 4, stesso capitale sociale, ma le vs. quote saranno più basse). Nei casi a) e b) la liquidità arriva nelle casse aziendali, nel caso c) è uno scambio fra privati. Se dovesse versare meno di 45000 euro (30000 euro, per ipotesi), si configurerebbe un caso misto di nuovo capitale sociale (liquidità per l'azienda) e acquisto da voi (liquidità per voi) (infatti: 45+30 = 75 nuovo capitale sociale; 37.5 a lui per il 50%, 37.5 a voi restante; 7.5 deve acquistarli da voi per avere il 50%)
2 - la valutazione dell'azienda varia in funzione dell'attività ed esistono diversi metodi. Importante guardare lo statuto perché forse prevede già la metodologia da usare in questi casi di cessione di quote. In generale, immobili: valore di mercato; avviamento: attualizzazione dei sovraredditi futuri. Casomai, ci sentiamo più approfonditamente sul punto.
3 - Rischio di perdere il controllo dell'impresa: se siete tre vecchi soci sempre uniti, non si dovrebbero prendere decisioni se non con la maggioranza (guardare lo statuto); se vi trovate in disaccordo e uno migra col nuovo investitore, invece, si procede. Vedere cosa dice lo statuto sul punto: eventualmente, aumentare la maggioranza necessaria per prendere decisioni. Rischio di errata valutazione aziendale: affidarsi ad un professionista esterno, indipendente, non scelto dall'investitore che ha l'interesse a farla valutare poco per entrare (se macinate utili è bene, se macinate cassa meglio ancora)Spero di essere stato utile.
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Ti ringrazio molto per la tua disponibilità AnBil e l tua risposta è stata molto utile. Per quanto riguarda la valutazione volevo chiederti ch el società non commercia ma lavora conto terzi per altre società del settore e quindi il rischio aziendale è molto basso. Essendo una società conto terzi, secondo te, qual'è il metodo migliore per valutare l'avviamento?
Grazie in anticipo.Gigi
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Preciso che lavorare conto terzi non implica necessariamente rischio molto basso.
Dipende: qual è l'attività?