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patto di riservatezza
buongiorno
sono un'impiegata in uno studio legale da 8 anni.
a seguito di recenti discussioni avute con il mio capo, che si è reso conto di quante notizie io abbia appreso nel corso del lavoro, soprattutto riguardanti le sue cose professionali ed economiche-fiscali, temendo che una volta che il rapporto di lavoro finirà io possa, caso mai, rendere note certe informazioni che riguardano non so, eventuali evasioni fiscali...eventuali collocazioni di denaro all'estero...anche se naturalmente non sono menzionate queste ipotesi io so che è preoccupato di questo,
mi chiede firmare un patto di riservatezza
che mi vincola nei confronti dei clienti (e questo era già insito nella natura del mio lavoro) e verso la persona del mio titolare, impegnandomi a non divulgare dati informazioni fatti di cui sono venuta a conoscenza non solo per ragione della mia professione ma anche FORTUITAMENTE.
e cio anche successivamente allo scioglimento del rapporto.
io penso non essere obbligata a firmare un patto del genere.
la riservatezza e la fedeltà verso i clienti sono una cosa.
la riservatezza per le questioni PERSONALI del mio capo anche se sussiste cessa con il cessare del rapporto. e mica sono uno psichiatra!
e comunque è legata allo svolgimento del lavoro, non copre fatti di cui sono venuta a conoscenza PER CASO PASSEGGIANDO NEL PARCO.
correggetemi se sbaglio.
grazie mille
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Aggiungo un'altra cosa: se domani mattina tu venissi a conoscenza di un reato, sarebbe tuo dovere denunciarlo immediatamente, altrimenti ti rendi complice del reo.
Quindi, sempre ipoteticamente parlando, fai attenzione, perché per chi lavora all'interno di un'azienda e ricopre certi ruoli di fiducia, si potrebbe assumere in fase di giudizio il principio del "non poteva non esserne a conoscenza".Valerio Notarfrancesco