• User Newbie

    Partita IVA con alto fatturato, percentuale tasse?

    Ciao a tutti,

    spiego velocemente la mia situazione.

    Ingegnere, iscritto all'ordine della mia provincia, dipendente a tempo indeterminato presso azienda privata, 30.000 netti all'anno includendo 13ma, 14ma, premio, straordinari.

    36 anni, padre di una bimba di 3 anni, una seconda bimba è in arrivo a breve, lavoro vicino a casa, ma credo di essere ormai 'arrivato', di non avere ulteriore crescita nella mia attuale azienda.

    Sono stato contattato quindi da una azienda di intermediazione inglese per un importante ruolo presso una multinazionale con sede di lavoro in Italia, a circa 350 Km da casa mia.

    Mi è stato chiesto di fare un'offerta riguardo al mio daily rate, ovvero la cifra che dovrei percepire (lordo) per ogni giorno lavorato.

    Accettare comporterebbe la creazione di una ditta individuale con Partita IVA, lasciare il contratto a tempo indeterminato, lasciare l'INPS ed iscriversi ad Inarcassa.

    Tenendo conto che per lasciare il mio attuale posto di lavoro dovrei rinunciare a stare con la mia famiglia da lunedì a venerdì, lasciare un contratto a tempo indeterminato vicino a casa, perdere certezze, sicurezza e continuità lavorativa, diciamo che i guadagni devono essere giusitificati (diciamo almeno il doppio di quanto prendo ora).

    Ho fatto un breve conteggio, 210 giorni lavorativi all'anno (togliendo quindi i weekend, le festività, due settimane di malattia, 4 settimane di ferie), spese mensili per appartamento, utenze e bollette varie, gasolio (40.000 Km all'anno), autostrada, pasti, parcheggio auto, trasporti pubblici, internet, telefono e commercialista....arriviamo alla voce tasse...

    La mia domanda è quindi, è lecito assumere in via cautelativa il 50% di tasse?

    E' chiaro che se la percentuale fosse minore, tanto di guadagnato, viceversa se malaugaratamente le tasse dovessero ammontare ad una percentuale maggiore, il rischio che corro è chiedere una cifra forfettaria giornaliera che al netto di tutto non mi porterebbe ad avere il netto che richiedo.

    Ringrazio in anticipo per ogni consiglio/suggerimento.

    Saluti.


  • User Attivo

    si


  • ModSenior

    Anche qualcosina in più.

    Dipende poi dal tipo di lavoro, se ad esempio verrai inquadrato come agente di commercio avrai la possibilità di scaricare più costi, ad esempio le spese per l'auto, se invece sarai un consulente manageriale avrai difficoltà a trovare voci di costo.

    Io penso che aprire una partita iva ha senso solo se hai la possibilità e la voglia di crescere e acquisire più clienti.
    Viceversa, anche con un buon fatturato, avventurarsi nell'apertura di una partita iva in una situazione di monocilente è altamente rischioso; immagina cosa accadrebbe se la multinazionale decide di muoversi in modo diverso dall'oggi al domani.

    Valerio Notarfrancesco


  • User Newbie

    Corretto quanto dici, assolutamente...

    L'alternativa alla Partita IVA quale potrebbe essere?
    Contratto a progetto? Altro?

    Devo incontrare l'agente martedì, quindi vediamo cosa propone, anche se credo spinga affinchè io crei una impresa individuale italiana (P.IVA) o una LTD inglese...

    Quanto ai costi, ormai nella mia testa mi sono fatto un quadro di questo tipo, 200mla euro di fatturato annuo, la metà via in tasse, 40mila di spese.
    In questo modo sono su un utile che raddoppia il mio attuale stipendio (naturalmente andrei da un commercialista per un calcolo di dettaglio).

    Se l'offerta risulta più bassa rimango a casa vicino alla famiglia e con il contratto a tempo indeterminato.

    Grazie mille dei consigli,
    ciao.