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associazione sportiva. Rimborso al presidente si puo fare?
Buonasera,
con alcuni amici siamo in procinto di fondare una associazione sportiva dilettantistica, con iscrizione al CONI e tutto il resto. Abbiamo anche già un campo dove effettuare il nostro sport.Io (presidente dell'associazione) e il mio amico (il segretario), visto che saremo li a gestire quasi tutte le sere l'attrezzatura necessaria, il via-vai dei soci (si spera tanti), le tessere, le luci del campo, il bar ecc... vorremmo prendere un compenso mensile, o un rimborso spese ogni tanto...
Mi pare che per meno di 7500 euro all'anno (a testa) l'ASD puo erogare rimborsi spese, ma questa "cosa" non va un po contro il principio del divieto di ridistribuire gli utili nelle associazioni? Anche perchè non è un rimborso spese ad una terza persona a caso... sarebbe proprio al presidente e al segretario! Non so... è un conflitto di interessi?
Inoltri questi rimborsi, posso avvenire con causale generica "rimborso spese per gestione dell'attività" o devono essere documentati con una lista delle spese davvero sostenute dal beneficiario?
Ringrazio per la cortesia
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uhm... penso di rispondermi da solo dicendo che forse è una cosa poco pulita.
Allora (parlando solo di me) potrei aprire partita iva come professionista e fare fattura ogni tanto all'associazione per la mia attività "professionale" di gestione del campo.
Quindi nessun compenso o rimborso spese esentasse.
Anche in questo caso figurerebbe come distribuzioni degli utili e quindi contro lo statuto dell'associazione?
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Buongiorno,
partiamo da una premessa: accertamenti!!! Un’Associazione costituita da due Soci fondatori che ricoprono le cariche nel Consiglio Direttivo (Presidente e Vicepresidente con funzioni di Segretario) e guarda caso sono le uniche due persone che percepiscono compensi o rimborsi dall’Associazione, può essere vista come una società camuffata da Associazione, costituita con il fine di abbattere la pressione fiscale (praticamente nulla) ed intascare quattrini. Questo non mi piace...
Bisogna partire quindi con un progetto formalmente più conforme alle richieste normative e sostanzialmente che non possa essere frainteso.
Io vedrei:- socio 1 fondatore e componente del direttivo, socio 2 fondatore (se è proprio necessario) ma fuori dal Consiglio Direttivo, amici fidati o famigliari tra i soci fondatori e nel consiglio direttivo;
- le entrate generate da quote sociali, quote attività (corsi, seminari, ecc...), contributi liberali, eventuale attività commerciale (purché secondaria e sussidiaria a quella istituzionale) serviranno per pagare eventuali spese di affitto, eventuali utenze, acquisto materiali, voci varie, rimborsi spese e compensi ai collaboratori (ci mancherebbe). Per quanto riguarda l’ultimo aspetto bisognerà inquadrare la situazione del socio 1 (che lavoro fa?), mentre il socio 2 potrà emettere fattura all’Associazione ed ai partecipanti alle attività (la sua situazione mi preoccupa di meno, perché essendo fuori dal Direttivo ed essendo professionista ci sono meno problemi).
La situazione è comunque gestibile attraverso un’Associazione, con tutte le precauzioni del caso e, se desiderate, posso fornirVi il nostro supporto professionale.
A disposizione per qualsiasi confronto e approfondimento.
I migliori saluti
Gabriele Aprilegabriele chiocciola movidastudio punto it
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La ringrazio per la risposta! Penso farò come mi suggerisce.... ora mi sento coi miei amici e tiriamo giu un po di decisioni.