• User Attivo

    Quindi stai dicendo che se al posto dell'articolo avesse scritto un "rapporto" sulla questione (truffa) in esame (magari divisa in più parti aventi tutte in titolo, con sottotitoli ecc), la questione potrebbe essere diversa. Giusto?

    Ma perchè l'articolo del CP in questione fa differenza tra un rapporto e un articolo? Dove sta scritto che lo scrittore dell'articolo è sempre colpevole (anche se l'articolo non è stato pubblicato a suo nome e lui l'ha fatto su richiesta di spiegazione dei fatti realmente accaduti??


  • User Attivo

    @criceto said:

    Incominciamo a distinguere il destinatario dell'opera.
    un "articolo" è per definizione destinato al pubblico

    Secondo il vocabolario l'articolo è destinato ad un giornale o ad una rivista. Quindi non deve essere per forza destinato ad un pubblico. Diventa destinato ad un pubblico nel momento in cui il giornale o la rivista si prende la responsabilità di pubblicarlo (e se si prende la responsabilità di pubblicarlo a proprio nome, lo scrittore è come se "non esistesse"

    @criceto said:

    Aggiungo ancora che (secondo me e tenete presente che non sono un avvocato) un "articolo" è di proprietà intellettuale dell'autore che ne mantiene la paternità "a prescindere" mentre uno dei documenti citati dopo no, sono commissionati e pagati e divengono di piena disponibilità e proprietà di chi li ha acquistati.

    Stesso discorso di poco sopra..se l'articolo viene pubblicato come "scritto dal proprietario del blog", lo scrittore "scompare" in quanto, avendone "acquistati" i diritti di copyright lo scrittore è come se non avesse scritto niente. E il fatto della pubblicazione ad un pubblico (pluralita di persone) è a scapito del proprietario del blog, in quanto lo scrittore ha solo dato l'articolo ad una persona. Credo


  • User Attivo

    @criceto said:

    Ovviamente discutiamo in via ipotetica ... dato che siamo nel paese dove siamo ... ogni giudice deciderà come meglio crede alla faccia di qualsiasi norma di legge si invochi. Ricordarsi sempre che il nostro paese è stato la "culla" del diritto .... anzi lo è ancora dato che non è mai arrivato non dico alla maturità ma neppure alla pubertà.

    Certo su questo sono d'accordo..si parla in via ipotetica

    @criceto said:

    Sono in disaccordo ... i diritti di copyright (vedi autori di libri) non permettono di accampare la paternità dell'opera, trasferiscono solo i diritti commerciali, il diritto di autore è inalienabile.
    Ovvero, l'autore pur cedendo i diritti finanziari mantine il diritto alla paternità. Mi pare che attribuirsi la paternità di un'opera altrui sia leggermente illegale ... (anche se è prassi comune per i "baroni" universitari, ma loro possono)

    Pero in questo caso non c'e il diritto di copyright, in quanto il diritto d'autore per gli articoli (visto che non fanno parte della legge 633/1941 art 1-5) credo debba essere dichiarato. Nel caso posto era ben chiaro che la paternità dell'articolo sia stata presa dal proprietario del blog oppure potrebbe aver modificato una virgola, aggiunto un'immagine, o aggiunto la sua firma, andando a creare un'opera diversa


  • Super User

    La questione è semplicissima. Tizio incarica Caio di scrivere un articolo, si suppone per pubblicarlo non per tenerselo nel cassetto. Caio scrive un articolo diffamante, e poi Tizio lo pubblica. La diffamazione avviene nel momento della pubblicazione (non della stesura dell'articolo), e Caio è l'autore del reato. Tizio risponderà in concorso di diffamazione, perchè la avalla pubblicando l'articolo. Se poi ha ha richiesto proprio un articolo diffamante la questione non cambia, sempre ne risponde.
    Il fatto che ne prende la responsabilità non ha senso, io non posso scaricare in alcun modo la responsabilità di un reato su qualcun altro, oppure prendermi tale responsabilità, il reato è sempre addossato all'autore materiale.

    Poi, casomai, ci sarà un problema di provare chi ha scritto materialmente l'articolo, se non risulta da nessuna parte. Se Tizio asserisce di averlo scritto lui, è probabile che nessuno farà indagini più approfondite. Ma questo è già un discorso ulteriore.


  • User Attivo

    Scusa una cosa però..
    se nel blog l'articolo viene pubblicato come se fosse stato scritto da Tizio e non da Caio (il vero scrittore).. la colpa in questo caso di chi è?

    Sarebbe come dire: Tizio dice a Caio di dargli un coltello (Tizio dice a Caio di fare un articolo il quale in seguito potrebbe diventare pericoloso per l'incolumità di qualcun'altro). Caio glielo da (Caio da l'articolo a Tizio). Tizio commette un omicidio (Tizio pubblica l'articolo).
    Cosa c'entra Caio? Non ha mica commesso lui l'omicidio (cioè la divulgazione a piu persone -come dice il reato di diffamazione)

    Un articolo può essere sia pubblicato, oppure scartato. Non c'e un vincolo per il quale ogni articolo scritto deve essere pubblicato.


  • Super User

    Beh ovvio che Tizio può prendersi la colpa e morta li. Ma può anche dire sì, io l'ho pubblicato ma lo ha scritto Caio, sempre abbia le prove.


  • Super User

    Ciao G_P,

    il ragionamento che fai riguarda la prova del reato, non il reato. Cioè, se non risulta da nessuna parte che l'articolo lo ha scritto Caio, e Tizio, una volta denunciato, sostiene di essere lui l'autore dell'articolo, sicuramente nessuno si porrà ulteriori problemi e sarà Tizio a risponderne in proprio.
    Ma se ragioniamo dal punto di vista teorico, è sempre Caio l'autore materiale dell'articolo, e quindi della diffamazione.
    E' la stessa presunzione che si applica ai giornali. Se l'articolo di testa non è firmato si presume che sia del direttore responsabile.