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@paolino said:
Un sito di e-commerce medio non ha bisogno di null'altro che un semplice server con 3-4 GB di ram e un processore di ultima generazione decente.
Creare il tutto internamente è pura follia, in quanto le connessioni necessarie per collegare il server ad internet costano un botto. A ciò va aggiunto che bisogna gestire eventuali attacchi informatici in proprio, effettuare backup, disporre di ups e vari altri sistemi di sicurezza.
Onestamente basta già il fatto che le connessioni a banda larga in Italia sono un privilegio riservato ai grossi ISP. I costi come le difficoltà tecniche nel portare 10 Mbit/s o 100 Mbit/s simmetrici in casa sono già di per sè un grosso grattacapo.
Detto questo la cosa migliore non avendo numeri certi ed essendo un e-commerce neonato, è quella di prendere un server dedicato presso un buon hoster, che dia garanzie, magari un servizio managed.
Anzitutto ti ringrazio molto per la risposta celere ed esaustiva.
Sono d'accordo con te che tale soluzione è follia pura, ma difatti la sto considerando non per una reale adozione, bensì per un analisi "costi-benefici" volta proprio a dimostrare la non convenienza di una soluzione infrastrutturale interna, a vantaggio di una di tipo cloud o di outsourcing.
Per far questo chiaramente ho bisogno di capire nel caso specifico quanto potrebbe costare la soluzione infrastrutturale interna....
potresti essere più specifico? oltre al server cos'altro mi serve? load balancer?Switch?Rack?Firewall?COME INFORMAZIONE AGGIUNTIVA posso dire che il sito di commerce MOLTO PROBABILMENTE avrà un traffico internet compreso tra 200-1000 visite giornaliere.
Ti sarei molto grato se rispondessi a questo mio nuovo post.
Grazie infinite
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Con 200-1000 unici difficilmente serviranno load balancer e altre cose esotiche. Basta un buon server e il problema è risolto. Nessun rack, niente armadi pieni di fili e stranezze varie. Un normale server tower basta e avanza.
Piuttosto c'è bisogno di mantenere dei backup e lì il problema va dal difficile e costoso, all'assurdamente costoso e macchinoso. In casa si può fare un backup con rsync o equivalente e un normale disco rigido esterno. Magari meglio dei dischi in raid nel server + il backup.
Ma la nota dolente è e rimane la connessione. Se si vanno a guardare i prezzi dei vari operatori, si tratta di spendere sui 1500-2000 euro al massimo per una linea a 2 Mbit/s.
E' chiaro che non è minimamente fattibile.
L'alternativa sarebbero quelle stramberie spacciate per 20 Mbit/s ( solo in downstream però, ai server serve banda in upstream ), che non sono però minimamente garantite e i risultati sarebbero pessimi.
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Grazie ancora per la contro-replica...tuttavia essendo un neofita di queste tematiche, ho ancora le idee confuse...
Cosa intendi per "server dedicato presso un buon hoster, magari managed"?
Ti sarei veramente grato se in parole povere mi spiegassi le possibili alternative ...ho letto su internet di hosting, housing, server dedicato, cloud computing, cloud hosting, modello on premise, outsourcing....e ho fatto molta confusione....da neofita della trattazione, io ho capito che fondamentalmente posso comprarmi i server e l'infrastruttura necessaria (soluzione che io chiamo infrastruttura interna), posso affittare i server di proprietà di terzi (soluzione che io chiamo outsourcing), posso sfruttare un servizio di cloud computing che si basa su server virtuali (soluzoien di cloud computing).
Probabilmente avrò anche capito male, chiedo troppo se mi fai un sunto con parole terra terra?
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molto semplice
@Giuseppe Vecchi said:
Cosa intendi per "server dedicato presso un buon hoster, magari managed"?
buono nel senso che non dev'essere uno che prende i soldi, sparice e appena capita un problema non riesci nemmeno a contattarlo
poi ce ne sono di migliori e peggiori, alcune con infrastrutture all'altezza dei compiti più disparati e altri che fingono di essere una multinazionale quando invece c'hanno sede in un sottoscala
il managed si riferisce al fatto che tutti i compiti di configurazione, amministrazione e gestione della macchina fisica e del software sono a carico loro
può essere problematico dover riconfigurare il server mail per chi non ha competenze in materia, per cui è meglio se l'hoster lo fa lui....ovviamente costano di più quelli managed
@Giuseppe Vecchi said:
hosting
si riferisce al fatto di avere spazio in un server di terzi....in genere è molto limitato in termini di libertà di gestione e non è adatto all'e-commerce
@Giuseppe Vecchi said:
housing
semplicemente compri il server, glielo mandi e loro lo mettono nella loro server farm...il server è tuo, la connessione, gli ups, i sistemi antincendio, ecc... ce li hanno loro
ovviamente si paga un canone mensile
@Giuseppe Vecchi said:
server dedicato
come sopra, ma pure il server è loro e l'utente semplicemente paga per affittarlo
@Giuseppe Vecchi said:
cloud computing
bah, questa è più chiacchiere che fatti
alla fin fine il cloud computing, hosting, ecc... implica il fatto di avere un server privato virtuale ( cioè una partizione logica su un server fisico ) che però è in grado di spostarsi su altri server fisici ( magari in altri Paesi ), di funzionare pure se il server fisico si rompe ( proprio perchè in questo caso viene spostato al volo altrove ), ecc....
in genere il cloud viene pubblicizzato come qualcosa che fa risparmiare e ti permettono di affittare dinamicamente più o meno potenza di calcolo a seconda del carico sul sito web
in pratica il costo non è molto differente rispetto ad un dedicato
@Giuseppe Vecchi said:
modello on premise
è il cloud ma i server ce li hai in casa tua
@Giuseppe Vecchi said:
outsourcing
ovviamente si tratta di prendere un server presso terzi, quindi cloud, hosting, dedicati, vps, housing, sono tutti in outsourcing
per un e-commerce la strada nota, verificata e comprovata, è quella di prendere un dedicato, magari pure da due soldi e metterci sopra il tutto....poi se l'e-commerce cresce si può passare ad un server più potente, magari più server interfacciati su internet tramite un reverse proxy e/o load balancer, ecc....
però con 100-2000 visite al giorno, un dedicato basta e avanza
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Non so come ringraziarti...sei stato molto chiaro....
ho visto però anche che si parla di CLOUD HOSTING , CLOUD SERVER , SERVER VIRTUALI, VPN (virtual private server)....ma maledizione :D, quanti paradigmi esistono? Potresti illuminarmi anche su questi concetti?altra cosa....laddove il numero di visite giornaliere salisse a 30mila ???? cosa mi conviene???
Vorrei considerare qualcosa in CLoud.....cosa mi consiglieresti?
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@Giuseppe Vecchi said:
ho visto però anche che si parla di CLOUD HOSTING , CLOUD SERVER , SERVER VIRTUALI, VPN (virtual private server)....ma maledizione :D, quanti paradigmi esistono? Potresti illuminarmi anche su questi concetti?
le vpn sono reti che permettono comunicazioni sicure su internet e non c'entrano con il web
il cloud hosting è hosting in cloud ( cioè hai un pò di spazio su un loro server ), mentre i cloud server sono dei server virtuali alias vps
un vps in genere divide un server fisico con altri vps, per cui si tratta di una buona soluzione fino ad un certo punto, oltre ci vuole un server fisico in carne ed ossa
@Giuseppe Vecchi said:
altra cosa....laddove il numero di visite giornaliere salisse a 30mila ???? cosa mi conviene???
dipende dal carico
potrebbero essere necessari più server con un load balancer che si occupa di indirizzare il traffico verso i vari server
@Giuseppe Vecchi said:
Vorrei considerare qualcosa in CLoud.....cosa mi consiglieresti?
il cloud è una cosa nuova e parecchio incasinata e solo alcune grosse aziende possono garantire che tutto funzioni senza intoppi
penso ad Amazon che è stata la prima, Rackspace, GoGrid
nelle parole dei markettari, il cloud è la prossima grandiosità, ma nasconde insidie e problemi di non poco conto
ad esempio in cloud non si può avere un database, per cui il database deve stare su un server dedicato distruggendo di fatto tutti i benefici del cloud
ci sono alcuni che offrono database da affiancare ai cloud server, ma si tratta sempre di database su altri server, magari server replicati, per cui è difficile restare col database inaccessibile
però il problema esiste e le soluzioni sono tutt'altro che perfette
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@paolino said:
ad esempio in cloud non si può avere un database, per cui il database deve stare su un server dedicato distruggendo di fatto tutti i benefici del cloud
Ma com'è possibile? Per motivi legati alla privacy? Ma vale solo in Italia?
Un sito di e-commerce ha un database, quindi la soluzione cloud è impensabile in tal caso?P.S. sempre in campo teorico, mi confermi tali sinomini?
COLOCATION= HOUSING
APPLICATION SERVICE PROVIDER= SERVER DEDICATO
CLOUD COMPUTING = VIRTUAL SERVER = CLOUD HOSTINGP.P.S. su google books , scrivendo la keywords "come determinare la domanda attesa" compare il libro di Reese in cui a pag.168 è riportato l'andamento del carico giornaliero medio di un sito di e-commerce....come posso determinarla nel mio caso? a cosa corrisponde il carico? al numero di visitatori? grazie mille
Grazie mille
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@Giuseppe Vecchi said:
Ma com'è possibile? Per motivi legati alla privacy? Ma vale solo in Italia?
Un sito di e-commerce ha un database, quindi la soluzione cloud è impensabile in tal caso?no che privacy, è che il cloud è basato su un modello distribuito che non è supportato dai dbms relazionali
@Giuseppe Vecchi said:
COLOCATION= HOUSING
APPLICATION SERVICE PROVIDER= SERVER DEDICATO
CLOUD COMPUTING = VIRTUAL SERVER = CLOUD HOSTINGsi l'idea è quella
@Giuseppe Vecchi said:
P.P.S. su google books , scrivendo la keywords "come determinare la domanda attesa" compare il libro di Reese in cui a pag.168 è riportato l'andamento del carico giornaliero medio di un sito di e-commerce....come posso determinarla nel mio caso? a cosa corrisponde il carico? al numero di visitatori? grazie mille
Grazie mille
per misurare il carico bisogna tener conto dei visitatori unici, di quante pagine ognuno di loro legge, di quanto è grossa ogni pagina e quindi quando lavoro richiede al server per elaborarla e quanta banda consuma
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@paolino said:
1)no che privacy, è che il cloud è basato su un modello distribuito che non è supportato dai dbms relazionali
2)per misurare il carico bisogna tener conto dei visitatori unici, di quante pagine ognuno di loro legge, di quanto è grossa ogni pagina e quindi quando lavoro richiede al server per elaborarla e quanta banda consuma
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quindi scusami il mio sito di e-commerce che prevede sicuramente un database non posso minimamente neanche pensare di portarlo in cloud? Possibile che non esista un modo? Questo sarebbe un difetto grandissimo, che avrebbe sin da subito decretato la fine di questo paradigma!
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quanso si esprime numericamente il "carico medio giornaliero" di un sito, quel numeretto cosa rappresenta? che unità di misura ha? sono MB? è una frequenza? Sul web esistono numerosi applicativi che mi conteggiano il daily page views...potrebbe servire nel caso?
non so comunque come ringraziarti, mi stai veramente schiarendo le idee...
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@Giuseppe Vecchi said:
- quindi scusami il mio sito di e-commerce che prevede sicuramente un database non posso minimamente neanche pensare di portarlo in cloud? Possibile che non esista un modo? Questo sarebbe un difetto grandissimo, che avrebbe sin da subito decretato la fine di questo paradigma!
Non funzionano i DB relazionali, ma si possono adoperare altri database. Quindi puoi adoperare un web service che si appoggi su questi ultimi alziché su MySQL (per esempio).>
quanso si esprime numericamente il "carico medio giornaliero" di un sito, quel numeretto cosa rappresenta? che unità di misura ha? sono MB? è una frequenza? Sul web esistono numerosi applicativi che mi conteggiano il daily page views...potrebbe servire nel caso?
[...]Puoi usare strumenti per il monitoraggio degli accessi come Google Analytics che misurano i visitatori oppure come WebAlizer che può mostrarti anche quanta banda adopera il tuo sito web.