• User Newbie

    Simulazione di reato: dubbi

    Ciao a tutti, mi è venuto in mente un dubbio.. Spero che qualcuno di voi mi aiuti a risolvere la mia perplessità. Iniziamo con il definire cos'è la simulazione di reato:
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    **Art. 367 Simulazione di reato **
    Chiunque, con denuncia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome, diretta all'Autorita' giudiziaria o ad altra Autorita' che a quella abbia obbligo di riferirne, afferma falsamente essere avvenuto un reato, ovvero simula le tracce di un reato, in modo che si possa iniziare un procedimento penale per accertarlo, e' punito con la reclusione da uno a tre anni.
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    Ma la legge dice anche che:

    *"Cassazione Penale Sez. VI del 18 marzo 2005 n. 13971
    Non è configurabile il delitto di simulazione di reato (art. 367 c.p.) qualora la falsa denuncia di reato abbia ad oggetto un fatto che si assuma commesso in territorio estero.

    Ai fini della configurabilità del delitto di cui all'art. 367 c.p. la condotta dell'agente deve essere idonea a determinare l'apertura di un procedimento penale. Ciò non si verifica quando la denuncia riguardi un reato commesso all'estero, per il quale difettino le necessarie condizioni di procedibilità."

    In base a quanto detto, come funziona in questo caso?
    Esempio:
    Tizio fa degli acquisti su siti web che hanno residenza all'estero, ed il giorno dopo si presenta dai carabinieri e dichiara in una denuncia contro ignoti, che gli hanno clonato la carta di credito su internet (ma non dice dove) e si rende completamente estraneo alle transazioni verso i siti esteri, Tizio commette ugualmente il reato di simulazione di reato? In effetti il fattaccio si sarebbe svolto ipoteticamente in territorio estero o sbaglio?
    Grazie in anticipo e complimenti per il bel forum!
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  • Super User

    Ciao Vipri,

    a me più che altro sembra una ipotesi di truffa ai danni del titolare del sito estero. Quindi si deve vedere dal suo punto di vista (la sua legislazione cosa prevede). In ogni caso parte dell'azione dell'italiano è commessa in Italia (il contratto in genere si ritiene concluso nel domicilio del consumatore) per cui in teoria (ci sarebbero molti distinguo da fare però) è possibile che sussista comunque la giurisdizione italiana e quindi si possa procedere in Italia.


  • User Newbie

    Ciao grazie per la risposta, però in effetti non tutte le carte offrono rimborso, parlo delle prepagate, quindi in teoria il reato di truffa non dovrebbe sussistere dal momento in cui chi fa la denuncia in fin dei conti non ne ricava benefici o sbaglio? Purtroppo il fatto è accaduto a mio fratello, fece una falsa denuncia 7 mesi fa per non far capire ai nostri genitori che l'acquisto l'aveva fatto lui, pensi che è a rischio? Spese 32 euro verso un sito della malesia... Il carabiniere informalmente gli disse che neanche aprono indagini per somme di questo genere inviate all'estero... Secondo te come va a finire? Eh lo so ho proprio un fratello scemo, gliene ho dati due dietro al collo...


  • Super User

    In questo caso dovrebbero essere i titolari del sito in Malesia ad iniziare una azione giuridiziaria. Lo vedo difficile.


  • User Newbie

    Bene come immaginavo, grazie bsaett per avermi chiarito i dubbi, molto gentile veramente.