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- Lezioni online assimilabili ad e-commerce???
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Fiscalmente serve ovviamente una partita iva.
Ma perchè dici che si tratterebbe di e-commerce?
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Se tu vendi o pubblicizzi tuoi prodotti o servizi allo per la legge è un sito di e-commerce, che poi sia una piattaforma di e-learning da un punto di vista tecnico va bene, ma hai tutti gli obblighi e i doveri di un sito di e-commerce. Anche un blog aziendale se contiene pubblicità i prodotti e ai servizi dell'azienda è un sito di e-commerce legalmente.
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Scusa, ma da quando un sito aziendale che pubblicizza i prodotti di una azienda è un ecommerce ?
M.
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Non si tratta di una piattaforma di e-learning... ma di un sito che pubblicizza l'attività. Non vedo perchè dovrebbe essere classificato come e-commerce.
Sarebbe e-commerce se si vendessero lezioni registrate, ma se l'insegnante è presente "in diretta" non è e-commerce.Come riferimento ho trovato art. 12, Regolamento n. 1777/2005
leggibile online qui sul sito di intrastat --> iva-delle-prestazioni-e-commerceAi sensi dell’art. 12, Regolamento n. 1777/2005, non costituiscono prestazioni di commercio elettronico “diretto”:
...
le cessioni dei beni e le prestazioni dei seguenti servizi:
....
servizi di insegnamento, per i quali il contenuto del corso è fornito da un insegnante attraverso Internet o una rete elettronica;Non rientrano nell'e-commece neppure tutte quelle prestazioni in cui l’elemento umano è sostanziale rispetto all’apporto tecnologico ovvero il prestatore interviene nella transazione personalizzando il servizio.
Saluti
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Scusa Leopolda mi sono spiegato male, non stavo parlando di partita IVA o al commercio diretto, mi stavo alla classificazione di tutti siti per la legge del 2009 secondo cui ogni sito di "aziende" viene classificato come e-commerce e come tale deve sottostare a delle regole sulle informazioni fiscali minime da inserire, lo so che sembra strano ma tale legislatura si applica anche a pagine e profili sui social network, e-mail inviate a qualsiasi scopo commerciale e fax.
Il termine download invece è controverso perchè se tu comunichi tramite skype è perchè stai scaricando dei dati, esattamente come quando scarichi un libro.
Comunque io parlavo di piattaforma di e-learning perchè secondo l’allegato II della Direttiva 2006/112/CE sono assoggettate ad iva :"Tutte le forme di insegnamento a distanza automatizzato che funziona attraverso Internet o reti elettroniche analoghe e la cui fornitura richiede un intervento umano limitato o nullo, incluse le classi virtuali, ad eccezione dei casi in cui Internet o una rete elettronica analoga vengono utilizzati semplicemente come uno strumento di comunicazione tra il docente e lo studente. "
direttiva che è stata recepita nel decreto legislativo 18 aprile 2011, n. 59 ed entrata in vigore dal 15 maggio.
Perciò si è vero che se tu ti limiti ad usare solo skype per le lezioni non sei soggetto ad iva, ma se tu in qualche modo cerchi anche gli studenti con un blog, un sito o un profilo su un social network ti stai anche autopubblicizzando quindi rientri per assurdità (perchè ammettiamo è una cretinata burocratica) tra chi ha bisogno della partita iva perchè fa e-commerce.
Naturalmente essendo una legge recente ci si aspetta di vedere come le agenzie delle entrate la recepiranno e applicheranno al atto pratico.
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Che confusione....
Non capisco più se sono in regola o no
La p.iva ce l'ho, ma non ho indicato e-commerce nel modulo di inizio attività.
Ho un sito in cui pubblicizzo la mia attività di insegnante privata e lavoro facendo lezioni o di persona o tramite Skype.
Posso stare tranquilla o no?
Se capisco il tuo post il problema non nasce solo da Skype, ma dal fatto stesso di avere un sito in cui presento la mia attività!
Ma allora chiunque faccia pubblicità su internet fa e-commerce?Grazie delle spiegazioni. Ma possibile che sia cosi difficile fare le cose onestamente?
Scusa lo sfogo.
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Non proprio, il fatto è che la legislatura in materia è un pò confusa, in realtà è difficile solo capire in quale legge specifica uno rientra, allora il problema sta nel fatto che tu dai le ripetizioni tramite skype che è una forma della rete e allo stesso tempo pubblicizi il servizi e ti fai pagare tramite bonifico.
L'e-commerce cosa fa? Pubblicizza il suo prodotto on-line, lo fornisce all'acquisto e si fa pagare tramite bonifico, carta di credito e via dicendo. Perciò la tua attività è similare. Ora come fai ad essere in regola? Compili un modulo COM 6BIS (anche se poco adatto al tuo tipo di servizio) o fai un dichiarazione in carta semplice di inizio commercio elettronico e la consegni al comune quindi metti nella home page del tuo sito la partita iva se hai ottenuto la partita IVA come società devi dichiarare in una pagina del sito Sede della società, ufficio delle registro delle imprese dove è iscritta, numero iscrizione presso registro delle imprese (coincide con il codice fiscale), numero R.E.A., Stato di liquidità a seguito dello scioglimento.
Poi ci sono altre cosette da aggiungere se sei una società di capitali, un srl, spa e sapa, ma credo che tu abbia fatto la partita iva come libero professionista quindi non servono.
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Si sono libera professionista. Il numero di p.iva sul sito l'ho indicato.
E cosa dovrei scrivere nella dichiarazione in carta semplice? Esiste un prototipo da seguire?
Cosa rischio?GRAZIE
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In pratica devi scrivere sempre quello che c'è sul modulo com 6 bis ( www . itestense .it/uploads/MOD.COM.6BIS_Ecommerce . pdf ), la carta semplice va bene a meno che il tuo comune non abbia un modulo più specifico e preferisca il COM 6BIS.
Per i rischi dipende da come fanno l'accertamento, vanno dalla multa al denuncia per evasione fiscale, ma solo se non ti metti in regola, il fatto che non avevi dichiarato il sito all'inizio dell'attività non implica che non può essere creato successivamente quindi una volta fatta la dichiarazione puoi stare tranquilla.
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Ho cercato il decreto legislativo 18 aprile 2011, n. 59 ed entrata in vigore dal 15 maggio che hai citato....
Ma riguarda la patente di guida!
normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2011;059
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Si lo so ma nell'allegato B hanno messo un fritto mista che fa dall'aviaria, alla donazione di organi fino alla partita IVA che ha convalidato una marea di direttive europee. In pratica con un paio di righe in testo di decine di pagine hanno creato la solita confusione burocratica.
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Aspetta scusa mi correggo, ho fatto confusione io l'allegato B è nella legge 7 luglio 2009, n.88 e veniva poi richiamato nel decreto legislativo 18 aprile 2011, n. 59 si scusa ti ho detto il nome di una legge al posto di un'altra mea culpa. Quindi la legge è già in vigore da un anno e mezzo invece che da pochi mesi.
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Prendo spunto da questo post, perchè mi sembra il più vicino alla domanda che vorrei porre io:
Sono una pittrice a tempo perso ed ho un sito dove metto i miei lavori ed un manuale di tecniche artistiche che nel tempo è diventato abbastanza ricco.
Se aggiungessi una sezione dove metto in vendita delle spiegazioni dettagliate con le foto passo passo per realizzare determinati manufatti decorati, tipo decoupage, o imitazione del legno, della pietra, come realizzare icone... ecc
Avevo penato a dei pdf scaricabili immediatamente a fronte di un pagamento automatico.
Come dovrei dichiararmi per essere in regola?
E' n ecessaria una partita iva, o è possibile fare ricevute in ritenuta d'acconto?E se alle spiegazioni aggiungessi anche i materiali necessari, prendiamo ad esempio di vendere una spiegazione per realizzare un decoupage sottovetro, e assieme alla lezione fosse possibile acquistare anche la carta, il piatto in vetro, le vernici e i colori necessari...?
E' possibile, o sono necessarie due diverse partite iva?Scusate la banalità delle domande, ma sono davvero ignorante e sto immaginando un'attività
Grazie
Chiara
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Salve Chiara, si credo che rientri nella categoria di piattaforme di e-learning, a meno che non siano solo pdf allora in realtà si inquadra come editoria perchè tu stai vendendo all'utente finale degli e-book. Aggiungendoci i materiale significa che gli invii per posta quindi sebbene basti una sola partita iva devi riconfigurarti in un'azienda di e-commerce che fa vendite per corrispondenza, gli e-book e i materiali diventerebbero perciò un unico pacchetto o due prodotti venduti separatamente a seconda di come vuoi organizzarti.
Detto questo se vuoi solo aggiungere la vendita di delle sorta di manuali on-line e vuoi tenere basse le spese mentre sondi il mercato, puoi aggire in modo alternativo, se carichi i tuoi libri su un servizio di pod (print-on-demand) come lulù o ebookvanilla e metti il link ai libri dal tuo sito, sarà il pod a sobbarcarsi tutta la gestione informatica e normativa fiscale per poi restituirti la tua percentuale di guadagni come diritti d'autore, e perciò in ritenuta d'acconto con tassazione al 20% del 75% dell'imponibile (60% se hai meno di 35 anni).
In tal caso ti consiglierei ebookvanilla ti regala anche il codice isbn così che i tuoi manuali/tutorial possano essere distribuiti nelle varie librerie online.
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Io avevo già realizzato con LULU le mie carte da decoupage, ma non ero molto soddisfatta della qualità della carta. Ok è patinata, ma non è sottile come dovrebbe essere una vera carta da decoupage.
Sto leggendo adesso i termini d'uso di Vanilla e c'è una affermazione che mi lascia interdetta:
"...l'Utente è autorizzato a effettuare, unicamente per uso individuale e strettamente personale, informativo e non commerciale dei Materiali secondo quanto specificato da ciascun Editore nella licenza d'uso del contenuto digitale..."Ma cosa intende "uso non commerciale" ?
Io pensavo di creare i minimanuali, come hai suggerito, appoggiati a Ebook vanilla, e poi sul mio sito creare una pagina dedicata alle mie pubblicazioni appunto, in modo che chi era interessato potesse acquistarle tramite il sito Ebookvanilla...
Questo non è uno "scopo commerciale" ?Grazie delle informazioni
Chiara
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Forse intende che non posso acquistare sul sito ebookvanilla i mei manuali e poi rivenderli dal mio, dico bene?
Chiara
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@Xander_Ares said:
.....
Detto questo se vuoi solo aggiungere la vendita di delle sorta di manuali on-line e vuoi tenere basse le spese mentre sondi il mercato, puoi agire in modo alternativo, se carichi i tuoi libri su un servizio di pod (print-on-demand) come lulù o ebookvanilla e metti il link ai libri dal tuo sito, sarà il pod a sobbarcarsi tutta la gestione informatica e normativa fiscale per poi restituirti la tua percentuale di guadagni come diritti d'autore, e perciò in ritenuta d'acconto con tassazione al 20% del 75% dell'imponibile (60% se hai meno di 35 anni).
Ok, mi piace, è una buona soluzione restando sull'editoria.
Mi chiedevo se questi redditi, che mi arrivano già ripuliti delle tasse dovute, debbano essere anche dichiarati sulla denuncia dei redditi e sotto quale voce...?Grazie della risposta
Chiara
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Allora, il termine chiara la frase
l'Utente è autorizzato a effettuare, unicamente per uso individuale e strettamente personale, informativo e non commerciale dei Materiali secondo quanto specificato da ciascun Editore nella licenza d'uso del contenuto digitale
Si riferisce a chi acquista i prodotti messi in vendita e a chi voglia usare i programmi di copia di siti (ad esempio voglio dimostrare che in data tal del tali c'era la tale opera sul sito, perciò mi faccio una copia del sito per dimostrarlo) logicamente non vogliono che qualcuno si metta a scaricare parti del sito e del lavoro di altri per rivenderseli su altri siti.
Ricorda che il termine Editore in questo caso indica anche l'autore poichè è un sito per l'autopubblicazione, quindi la frase può essere letta anche come
l'Utente è autorizzato a effettuare, unicamente per uso individuale e strettamente personale, informativo e non commerciale dei Materiali secondo quanto specificato da ciascun Autore nella licenza d'uso del contenuto digitale
Riguardo al discorso tasse in realtà non hai pagato tutte le tasse, ma solo l'addizionale sostitutiva, come i commercianti pagano l'IVA e poi la tassa sul reddito così tu hai la l'addizione che è stato già pagato, devi riportarlo in dichiarazione come redditi assimilati di lavoro autonomo. Quadro D del 730 se non non erro.