• User Attivo

    Legge sulla privacy e web

    Cito dal sito del Garante della privacy:

    http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=28335#nota12

    Art. 12. Casi di esclusione del consenso

    1. Il consenso non è richiesto quando il trattamento:

      a) riguarda dati raccolti e detenuti in base ad un obbligo previsto dalla legge, da un regolamento o dalla normativa comunitaria;

      b)14è necessario per l'esecuzione di obblighi derivanti da un contratto del quale è parte l'interessato o per l’esecuzione di misure precontrattuali adottate su richiesta di quest'ultimo, ovvero per l'adempimento di un obbligo legale;

      c) riguarda dati provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque;

    Alla luce di questo, quanto sono giuste le seguenti considerazioni:

    1. i dati necessari a fatturare verso un proprio cliente (indirizzo, nome e cognome, codice fiscale) riguardano un obbligo di legge, quindi il consenso non è necessario;

    2. indirizzi, numeri di telefono e indirizzi email di aziende presenti sul web sono dati pubblici, riferiti al punto C, quindi si possono utilizzare (per leciti scopi di diffusione) senza il consenso.

    Sbaglio in questo ragionamento? Eppure i tre articoli sono molto chiari.


  • Super User

    Ciao Web Hunter,

    la risposta è "ni". Nel senso che è vero che il consenso non è richiesto, ma dipende dall'uso che ne fai. Cioè se i dati di fatturazione poi li vai a vendere ad un terzo, occorre il consenso comunque.
    Se i dati pubblici, ad esempio quelli di un elenco telefonico, li usi per motivi impropri (tipo venderli, inviare spam, ecc....), il consenso occorre comunque.


  • Super User

    No, non va bene, quei dati presi da elenchi pubblici possono essere usati solo per il fine al quale tende l'elenco, non per altri fini. Lo ha chiarito bene il Garante.


  • User Attivo

    @bsaett said:

    Ciao Web Hunter,

    la risposta è "ni". Nel senso che è vero che il consenso non è richiesto, ma dipende dall'uso che ne fai. Cioè se i dati di fatturazione poi li vai a vendere ad un terzo, occorre il consenso comunque.
    Se i dati pubblici, ad esempio quelli di un elenco telefonico, li usi per motivi impropri (tipo venderli, inviare spam, ecc....), il consenso occorre comunque.

    Ciao bsaett,

    grazie per la risposta. Io mi riferisco proprio all'uso lecito di cui accenni tu, ovvero: se trovo dati aziendali su Pagine Gialle, Pronto Imprese ecc. mi limito a riportare quei dati in un contesto identico a quello sopraindicato, ovvero, creando un medesimo elenco pubblico come quelli sopra, allo scopo di pubblicizzare le attività aziendali, che appunto rappresenta la ragione per la quale questi dati sono stati diffusi in rete.

    Alla luce di questo, si può affermare che popolare un portale di imprese prendendo dati pubblici (come afferma il Garante) si possa fare senza il consenso dei titolari?


  • User Attivo

    Ma allora, scusa, secondo te come dovrebbe essere interpretata questa norma:

    Art. 12. Casi di esclusione del consenso

    c) riguarda dati provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque;

    Gli elenchi di Pagine Gialle sono un pubblico registro e soprattutto conoscibili da chiunque. Io vedo questo come una "citazione": non posso io, sul mio sito, scrivere: "in questa via c'è lo studio legale rossi, il numero di telefono è..." e scrivere un numero diffuso su altre decine di siti? Il dato è pubblico, come si vìola la privacy? Inoltre, io non ne faccio un uso diverso da quello voluto dal titolare dei dati al momento della prima diffusione.

    Io credo che la norma del Garante parli chiaro "dati conoscibili da chiunque". Se tu pubblichi il tuo telefono sul web per pubblicizzare la tua attività di seo, come puoi dire che il mio riportare questo dato su un altro sito abbia violato la tua privacy? allora verrebbe meno il diritto di citazione: io non posso scrivere sul mio blog riguardo il Gt Forum senza il consenso di Giorgio Taverniti? E' lui il titolare del forum, ma di certo questo è citabile liberamente da chiunque. Al contrario non potrei citare i libri presenti nella sua stanza da letto, se questo è un dato privato e io ne fossi venuto a conoscenza casualmente. Ecco la differenza.


  • Super User

    Ciao Web Hunter,

    è il contesto che è errato.
    Se un'azienda pubblica i suoi dati in un elenco pubblico, prima di tutto sceglie lei dove pubblicarli, poi la finalità di un elenco pubblico è quella di far trovare l'azienda, non quella di distribuire i suoi dati personali.
    Quindi, io posso prendere i dati dalle pagine gialle per chiamare l'azienda a fini commerciali (comprare qualcosa), non posso usarli, invece, per finalità commerciali mie, nel senso di realizzarmi un nuovo elenco pubblico a spese dell'altro, casomai creando un sito dove poi ci guadagno anche con della pubblicità.
    Questo è quello che ha detto il Garante, per cui il consiglio è sempre di chiedere il consenso.

    PS La citazione non riguarda i dati personali, bensì la pubblicazione di parti di articoli, o di opere intellettuali in genere.


  • User Attivo

    Ciao bsaett,

    sì, hai ragione, c'è una sottile differenza, ma a questo punto azzardo a dire che quella voce del Garante mi pare un po' troppo di libera interprezione. Sarò troppo pignolo io, forse. Grazie per la risposta 🙂


  • Super User

    Aggiungo, il Garante e i magistrati talvolta hanno interpretazioni in contrasto. Quindi.... :rollo: