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    Continua la parata di grandi nomi per la sanremo productions: Maria grazia fontana si

    Le sorprese non finiscono mai.
    Il cast di docenti per il nuovo anno accademico della Sanremo Productions diventa ogni giorno più ricco e di classe. Se pensavate che fosse già stato raggiunto il top vi sbagliavate.
    Ecco infatti spuntare un altro grande nome per la squadra degli insegnanti dell'Academy: Maria Grazia Fontana.
    Reduce dall'esperienza di docente ad Amici di Maria De Filippi, il talent-show più amato dagli italiani, la Sanremo Productions è lieta di accogliere questa eccezionale insegnante, dotata di un Curriculum Vitae impeccabile, carico di esperienze rilevanti.
    Maria Grazia ha infatti una carriera lunghissima alle spalle fatta di grandi successi ed iniziata ad appena 13 anni quando, voluta da Giorgio Gaslini, interpretò la famosa colonna sonora di Profondo Rosso di Dario Argento. Dal 1978 ha svolto l?attività professionale di pianista, tastierista e vocalist, avviando un processo di approfondimento e di ricerca sulla vocalità tuttora ininterrotto, in continua evoluzione e aperto alla contaminazione tra i generi. Dall'incisione della sigla di Domenica In alla direzione del coro pop-gospel SAT&B, con cui accompagnò Giorgia al Festival di Sanremo, fino ad arrivare al ruolo di insegnante di canto nel programma "Operazione Trionfo" e preparatrice vocale per il musical "Tosca amore disperato" di Lucio Dalla. Per 10 anni Maria Grazia è stata vocalist e responsabile della sezione coro del Festival di Sanremo e Sanremo Giovani ed ha lavorato con i più grandi artisti italiani. Citare tutte le sue esperienze richiederebbe più spazio e tempo, eppure questi pochi accenni bastano a sottolineare la sua competenza fuori del comune che fa di lei una fra le più grandi docenti italiane.

    Pensi che insegnare in una scuola televisiva come Amici ponga dei limiti o abbia dei vantaggi rispetto al lavoro che si svolge in un'Accademia fuori dai riflettori?
    Nei miei 40 anni di insegnamento non mi sono mai trovata in situazioni limitanti o limitative rispetto alla mia impronta di insegnamento. Al contrario credo che una delle più belle prerogative di essere insegnante in generale sia proprio la libertà di metodo. Nell'espletamento del tuo lavoro non c'è e non ci può essere nessuno che viene a dirti come devi insegnare. Ogni docente d'altronde, prima di diventare tale, ha fatto un percorso di studi ed elaborato una sua modalità di dare e porre all'allievo contenuti e strumenti. E' un lavoro molto bello e stimolante.
    Per cui, in sostanza, credo che non ci siano nè limiti nè vantaggi.
    Credo che un docente possa dare il meglio in entrambe le situazioni.
    Parliamo di tecnica ed interpretazione.
    Pensi che debba essere privilegiata una rispetto all'altra?
    La tecnica è un qualcosa che il nostro corpo assimila, riguarda la pratica di certi esercizi che ti danno la facilità di gestire delle cose difficili con estrema solidità. Una volta che la tecnica è assimilata va in automatico ed a quel punto l'artista, nell'atto di porsi sul palco ed interpretare, non pensa a ciò che sta facendo tecnicamente ma diventa il performer che vive la scena e cattura l'attenzione attraverso la propria energia. Credo che tecnica ed interpretazione siano due elementi che devono essere presenti e camminare di pari passo. E' come se fossero le nostre due gambe.
    L'artista deve imparare certe modalità, dopodichè le rende sue e le libera con estrema naturalezza.
    Quale credi che sia il giusto metodo per portare un giovane talento alla scoperta di un'interpretazione vera, non artefatta?
    Credo che sia fondamentale cercare la propria artisticità dentro se stessi senza mai stancarsi, fino a trovarla, senza accontentarsi di trovarne una inscatolata o di fabbrica.
    Questo processo implica ovviamente prerogative importanti: in primis una grande sensibilità ed una grande intelligenza. Un artista è capace di cogliere da qualunque sfumatura un elemento che lo aiuti a
    crescere. Senza sensibilità, intelligenza e voglia di ricerca si possono soltanto seguire delle indicazioni, ed è a quel punto che si risulta artefatti.
    L'artista vero è sempre alla ricerca, curioso, attento e pieno di voglia di dare, di amore per la comprensione ed il sapere.
    Cosa ti aspetti da questa nuova avventura alla Sanremo Productions Academy?
    Mi aspetto di divertirmi tanto. Come succede sempre quando faccio il mio lavoro.
    Cosa aspiri a mettere in risalto nei giovani allievi con cui lavorerai?
    Aspiro a mettere in risalto la loro propria vera natura artistica.
    Non la mia, ma la loro. Voglio scovarla e tirarla fuori per poi restituirgliela.