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    L'acquisto di schiacciate e pizzette seguendo la fragrante scia proveniente dai forni

    Alzi la mano chi non ha mai comprato una schiacciata o una pizzetta perchè ispirato, richiamato, sedotto olfattivamente dal fragrante odore proveniente da un forno. Ora io non vi posso vedere ma immagino che di mani in alto ce ne siano poche, perchè io personalmente in passato (perchè oggi no...) di panettieri e pizzaioli ne ho arricchiti a iosa seguendo scie e aromi provenienti dai loro locali. A dire il vero a suo tempo seguivo anche scie e profumi provenienti dalle ragazze ma in quei casi diciamo che rimanevo più...a bocca asciutta.

    Tornando all'esempio dei forni, che è decisamente meglio, il richiamo olfattivo si faceva più potente del mio senso di sazietà, magari sconfinava pure nel peccato capitale di gola di cui spero di dover rendere conto ai piani alti il più tardi possibile, e molte volte non me ne potevo sottrarre, perchè quel dato odore era come se mi certificasse bontà, e quindi mi guidava ad entrare nella panetteria e ad acquistare e consumare uno di quei buonissimi prodotti mangerecci che in Italia sappiamo fare così bene.

    Questa premessa, oltre a illuminare chi legge che sono un mangione di categoria e non sono proprio quello che si dice un playboy, serve a descrivere con un esempio pratico quanta potenza abbiano sulle nostre emozioni, sulla nostra capacità critica e sulle nostre scelte i profumi, le fragranze, gli odori e le essenze, e di conseguenza come possano essere intelligentemente sfruttati con un piano strategico di marketing olfattivo per comunicare con più efficacia con la clientela.

    La diffusione in un negozio o in un'attività commerciale di una soluzione olfattiva adeguata, di una profumazione ad hoc, di un'essenza tematica, o anche solo di una determinata fragranza ripetuta nei vari punti vendita sparsi per un dato territorio ha la capacità di catturare attenzione ed emozioni della clientela più di quanto possano fare gli altri sensi, perchè l'olfatto ha una canale privilegiato con il cervello e con i nostri centri decisionali.

    Facendo un altro esempio concreto che spero renda l'idea potremmo paragonare il cervello ad una discoteca dove i sensi come vista, tatto, gusto e udito sono rappresentati dai tanti paganti che si devono mettere in fila per entrare, mentre l'olfatto è il vip di turno che appena arrivato viene fatto passare immediatamente dai recettori-buttafuori.

    Appare quindi piuttosto chiaro come le peculiarità evocative e associative dell'olfatto possano rappresentare, se ben sfruttate, un qualcosa di molto prezioso per fidelizzare, incuriosire e acquisire nuovi clienti, dal momento che lo scopo principale del marketing olfattivo è proprio quello di coinvolgerli emotivamente, e quindi di fare capire loro che sono proprio nel posto giusto per compiere i loro acquisti.

    Molto probabilmente il marketing olfattivo nei prossimi anni prenderà molto campo anzi, considerando che generalmente parliamo di profumazioni prenderà molta aria, e forse potremmo scoprirlo insieme quando dopo l'ennesima serata di un weekend ci ritroveremo in uno dei tanti forni della penisola che con le loro fragranze ci hanno sempre richiamato come il canto delle sirene richiamava Ulisse.