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Regime dei minimi e Reverse Charge e alcuni dubbi
ciao a tutti,
ho alcuni dubbi.. magari qualcuno mi puo' illuminare..
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1 dubbio:
**Sono nel regime dei minimi e dal 1 aprile la nuova metodologia di fatturazione è basata sul reverse charge.
Il grossista non fattura piu con iva ma senza. Sara' compito del rivenditore poi andarla a versare con F024.Ecco.ma la caratteristica fondamentale del regime dei minimi non è che non aveva iva?
riporto legge
** Art. 1 commi da 100 a 103 della L. 244/07 (Legge finanziaria per il 2008)**
**100**. I contribuenti minimi non addebitano l'imposta sul valore aggiunto a titolo di rivalsa e non hanno diritto alla detrazione dell'imposta sul valore aggiunto assolta, dovuta o addebitata sugli acquisti anche intracomunitari e sulle importazioni. I medesimi contribuenti, per gli acquisti intracomunitari e per le altre operazioni per le quali risultano debitori dell'imposta, integrano la fattura con l'indicazione dell'aliquota e della relativa imposta, che versano entro il giorno 16 del mese successivo a quello di effettuazione delle operazioni. **101**. L'applicazione del regime di cui ai commi da 96 a 117 comporta la rettifica della detrazione di cui all'articolo 19-*bis*2 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633. La stessa rettifica si applica se il contribuente transita, anche per opzione, al regime ordinario dell'imposta sul valore aggiunto. Il versamento è effettuato in un'unica soluzione, ovvero in cinque rate annuali di pari importo senza applicazione degli interessi. La prima o unica rata è versata entro il termine per il versamento a saldo dell'imposta sul valore aggiunto relativa all'anno precedente a quello di applicazione del regime dei contribuenti minimi; le successive rate sono versate entro il termine per il versamento a saldo dell'imposta sostitutiva di cui al comma 105 del presente articolo. Il debito può essere estinto anche mediante compensazione ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. ** 102**. Nella dichiarazione relativa all'ultimo anno in cui è applicata l'imposta sul valore aggiunto nei modi ordinari si tiene conto anche dell'imposta relativa alle operazioni indicate nell'ultimo comma dell'articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, per le quali non si è ancora verificata l'esigibilità. ** 103**. L'eccedenza detraibile emergente dalla dichiarazione, presentata dai contribuenti minimi, relativa all'ultimo anno in cui l'imposta sul valore aggiunto è applicata nei modi ordinari può essere chiesta a rimborso ai sensi dell'articolo 30, terzo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, ovvero può essere utilizzata in compensazione ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. I 4 commi prevedono alcuni esoneri rispetto al regime normale. In particolare si precisa che l'Iva non è nè addebitabile nè detraibile. Il comma 101 prevede l'obbligo di retttificare l'iva già detratta ai beni strumentali - art. 19 *bis *2 - ed ai beni o servizi non ancora ceduti all'1/1/2008 (rimanenze,etc...), art. 6 del D.P.R. 633/72. L'iva così pagata rappresenterà un componente negativo di reddito.
dubbio 2
Posso ritirare cellulari usati e scontarli sui prodotti nuovi per poi rivenderli?
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Sta facendo un po di confusione, vediamo se posso aiutarla. Prima della novità entrata in vigore da aprile per tentare di frenare l'evasone iva nel settore lei rceveva una fattura del grossista con l'iva. Premesso che personalmente ritengo totalmente inutile la normativa per i fini perseguiti, anche se spero di sbagliarmi, per lei non cambia assolutamente nulla. Lei verserà l'iva con un F24 integrando la fattura che il fornitore le emetterà senza iva. Al momento della vendita, invece, si comporterà come fin qui fatto, senza alcuna modifica.
Per i cellulari usati faccai attenzione. Innanzitutto come venditore professionale dovrà dare una sua garanzia sul buon funzionamento dell'apparato anche se usato. Poi si cauteli facendo firmare un documento nel quale il venditore le attesta la lecita provenienza dell'apparato, magari fotocopiando anche un suo documento di identità . Dal punto di vista fiscale non vedo particolari problemi. Le consiglio comunque di valutare a fine anno con il suo Commercialista se ha scelto il regime giusto per la sua attività facendo un confronto con il semplificato. Saluti
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la ringrazio per la sua risposta.
ok perfetto ho compreso abbastanza.In sostanza effettuero' a differenza di prima f24 andando a versare iva.
tale documentazione andra' a contribuire nella formazione del costo.Un ulteriore dubbio
I ricavi (fatture che emetto io) meno tutti i costi (fatture del grossista + f24 etc..) formano il ricavo aziendale (chiamiamolo cosi)
Mi confermate che è quello che non deve superare i 30.000 euro annuali ??
Altro dubbio..
ritornando al discorso di prima sull'usato.
Gia' sto adottando le precauzioni che lei mi ha suggerito.. faccio sempre firmare un foglio di ritiro prodotto.
Solitamente ritiro prodotti in garanzia... a parte rari casi.. è obbligatorio offrire una garanzia come azienda annuale?
Solitamente faccio provare il prodotto..e offro una garanzia di 3-5 giorni e poi via... (sempre se il prodotto stesso non goda di garanzia con la casa madre)
Pero' leggendo qui.. mi è sorto un grossissimo dubbio....Sempre in tema di esclusioni dal regime dei minimi, è bene ricordare che la Circolare AdE n. 73/E dell’anno 2007 ha chiarito che sono escluse dal regime in questione le attività di:
- agricoltura e attività connesse e pesca (articoli 34 e 34-bis, D.P.R. n. 633/1972);
- vendita sali e tabacchi (art. 74, D.P.R. n. 633/1972);
- commercio dei fiammiferi (art. 74, D.P.R. n. 633/1972);
- editoria (art. 74, D.P.R. n. 633/1972);
- gestione di servizi di telefonia pubblica (art. 74, D.P.R. n. 633/1972);
- rivendita di documenti di trasporto pubblico e di sosta (art. 74, D.P.R. n. 633/1972);
- intrattenimenti, giochi e altre attività (art. 74, D.P.R. n. 633/1972);
- agenzie di viaggi e turismo (art. 74-ter, D.P.R. n. 633/1972);
- agriturismo (art. 5, comma 2, legge n. 413/1991);
- vendite a domicilio (art. 25-bis, comma 6, D.P.R. n. 600/1973);
-** rivendita di beni usati, di oggetti d’arte, d’antiquariato o da collezione (art. 36, D.L. n. 41/1995);** - agenzie di vendite all’asta di oggetti d’arte, antiquariato o da collezione (art. 40-bis, D.L. n. 41/1995).
Ma nel regime dei minimi è vietato ritirare usato e rivenderlo successivamente???
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Certamente non deve superare il limite dei 30.000 euro l'anno. Anzi se lo supera del 50% decade dai benefici già nell'anno in cui accade e bisogna effettuare tutte le rettifiche e i versamenti necessari, per cui presti la massima attenzione. Si ricordi che il limite va rapportato ai mesi effettivi di attività.
Sui beni usati deve fornre la garanzia anche se scaduta o non valida quella della casa madre.
Oltre al problema da lei evidenziato le faccio notare che il regime non le consente di vendere e acquistare ricariche telefoniche rientranti nella disciplina dell'art. 74.
Ma lei prima di iniziare l'attività si era informato con un Commercialsta? Saluti
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attenzione, ciò che non deve superare il limite di 30000 euro annui per mantenere tale regime è il totale dei ricavi e non il reddito (RICAVI - COSTI).
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cioè non devo superare i 30.000 nelle fatture che emetto?
mi confermate?
ma se è cosi...quello non è guadagno..poichè ne viene considerato il costo sostenuto del bene.
Scusate ma una persona nel regime dei minimi che fattura a volta 1000 euro. con 30 fatture annuali sarebbe gia' fuori.Per l'usato.. in realta' mi ero informato presso l'ag delle entrate.. ma non mi erano state date particolari indicazioni.
Quindi nel regime dei minimi non è possibile rivendere usato.
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Sì, esatto, il limite è riferito al suo fatturato.