• User Newbie

    Chiusura Partita Iva per lavoro all'Estero

    Ciao a Tutti,
    ho la partita Iva e aderisco al regime minimi, da maggio però avrò un contratto da dipendente in Inghilterra.
    Devo chiudere la partita IVA?
    ho già fatturato quest'anno sulla P.I: ma non voglio pagare le tasse in Italia per quello che prenderò in UK (che è già tassato).
    Devo iscrivermi all AIRE?.:bho:

    Grazie!


  • User Attivo

    Non è così semplice non pagare le tasse in Italia lavorando in un altro paese. Il caso di Valentino Rossi di qualche tempo fa dovrebbe ricordarselo. Nel caso concreto bisogna vedere il trattato tra i due paesi coinvolti contro la doppia imposizione e la sua situazione personale, come ad esempio se è proprietario di immobili o di beni mobili registrati. Al motociclista hanno chiesto il pagamento della differenza tra le tasse pagate in UK e quelle che avrebbe dovuto pagare in Italia per propri redditi, tanto per farsi un idea. Se la partita iva non le serve la chiuda comunque, l'anno prossimo farà la dichiarazione dei redditi per quanto già fatturato. Saluti


  • User Newbie

    @StudioCommercialista said:

    Non è così semplice non pagare le tasse in Italia lavorando in un altro paese. Il caso di Valentino Rossi di qualche tempo fa dovrebbe ricordarselo.
    messa così sembra che ci sia qualcosa di disonesto.:o
    Non avendo immobili ma solo un conto corrente in italia e lavorando più di 183 gg in Inghilterra iscrivendomi all'Aire da maggio dovrei pagare tasse e contributi solo in Uk. O sbaglio?

    grazie mille


  • User Attivo

    Nell'esempio riportato c'era effettivamente il caso di qualcuno che ha provato a fare il furbo, ma non era certo riferito a lei. Nel caso del motociclista gli ispettori hanno dimostrato che nonostante egli fosse residente fuori dall'italia aveva qui il suo centro di interessi. Aveva provato ad occultarlo intestando imbarcazioni, case, macchine e altro a persone a lui vicine ma non ha ottenuto il risultato sperato. Per sintetizzare, con perdonabile imprecisione, l'amministrazione allora gli ha richiesto di pagare la differenza tra le tasse pagate sul suo reddito in UK (correttamente dichiarato in UK), che scontano un aliquota minore rispetto a quella italiana e appunto quelle italiane. Questo era quanto previsto dal trattato tra i due paesi contro le doppie imposizioni. Ma li si parlava di soldoni. Se lei prende la residenza in UK e dimostra di vivere li oltre i 183 giorni e non ha macchine o moto a lei intestate non dovrebbe avere problemi, ma si dovrebbe approfndire la questione leggendo la convenzione. Se potessi, comunque, personalmente partirei subito! Saluti


  • User Attivo

    @Giannidesign said:

    messa così sembra che ci sia qualcosa di disonesto.:o
    Non avendo immobili ma solo un conto corrente in italia e lavorando più di 183 gg in Inghilterra iscrivendomi all'Aire da maggio dovrei pagare tasse e contributi solo in Uk. O sbaglio?

    grazie mille

    E' corretto. Infatti in base all'art. 2 del Tuir si considera fiscalmente residente in Italia chi ha avuto il domicilio o la residenza nel nostro paese per la maggior parte dell'anno d'imposta. Non credo che il fisco indagherà su di te come han fatto per Valentino Rossi per il quale, oltre a trattarsi di somme ingentissime, era chiaramente una residenza fittizia.
    Iscrivendoti all'Aire comunichi ufficialmente di spostare la residenza all'estero. Per sicurezza verificherei se ai fini fiscali il cambio di residenza decorre dal momento della domanda di cancellazione dall'anagrafe oppure deve decorrere un lasso di tempo, questo per essere sicuro di superare i 183 gg nel 2011.
    Ciao e good luck!