• User

    Difesa da avviso di accertamento

    Buongiorno a tutti, vorrei sapere se in seguito ad avviso di accertamento dell'ADE conseguente un PVC è possibile esperire dapprima istanza di riesame in AUTOTUTELA, successivamente entro i 60 giorni dalla notifica istanza di ACCERTAMENTO CON ADESIONE, ed infine RICORSO in CTP. Non so se l'uno possa escludere l'altro e vorrei dapprima tentare immediatamente con l'autotutela; in mancanza di annullamento entro i 60 giorni tentare una conciliazione per ridurre al minimo gli addebiti; in caso negativo ricorso.
    Per approfittare vi accenno di cosa si tratta: rinvenuti documenti ritenuti extra-contabili presso un fornitore, si è considerata la fornitura tal quale come vendita presunta addebitandone le risultanze in materia IRES, IRAP ed IVA. Ora l'istanza in autotutela in quanto se extra-contabile si considera la vendita allora non si poteva prescindere dalla extra-contabile fornitura ricevuta, tanto che gli importi si azzererebbero. In caso non accolta richiesta di annullamento, accertamento con adesione per ridurre il tutto alle sanzioni scaturenti dalla omessa regolarizzazione contabile e non già per maggiori ricavi. Ancora in caso di diniego ricorso in CTP.
    In attesa di risposte, ringrazio anticipatamente


  • Super User

    Nella fattispecie descritta escluderei il riesame dell'atto in autotutela; molto ma molto difficilmente l'ufficio ti annullerebbe l'atto.
    A mio avviso o proponi istanza di accertamento con adesione per ottenere una riduzione della pretesa oppure laddove l'accordo non si dovesse perfezionare ricorrere in CT al limite procedendo a definire le sole sanzioni.
    Tieni presente che l'istanza di accertamento con adesione sospende di 90 gg. i termini per proporre ricorso.


  • User

    Intanto grazie per la risposta. In ogni caso gradirei sapere se l'una istanza esclude l'altra o se sono percorribili, nel rispetto dei vari termini, tutte le tre forme di difesa prospettate (in particolare autotutela e accertamento con adesione). A presto.


  • Super User

    In base alla mia esperienza in fattispecie simili come quella da te descritta non ho mai ritenuto opportuno proporre istanza di autotutela considerando i casi (non esaustivi, per la verità) contemplati dal DM 37/97 e considerando anche che molto difficilmente ti riesaminerebbero (o ti annullebbero) un atto che ritengono corretto. A questo punto devo valutare se sarebbe più conveniente per il cliente cercare un accordo con l'ufficio e quindi proporre istanza di accertamento con adesione (perché è questa la sede migliore, a mio avviso, ove prima di adire l'eventuale contenzioso potrebbero incontrarsi l'esigenza dell'erario di fare cassa e l'esigenza del contribuente accertato di verdersi ridotta la pretesa) ovvero proporre ricorso in CT, magari anche come conseguenza del mancato raggiungimento dell'accordo sperato in sede di contraddittorio da accertamento con adesione.
    Saluti.